La Cucina Italiana

Belle maniere

Il fascino discreto della spa

- di FIAMMETTA FADDA

State per sborsare una cifra piuttosto impegnativ­a, perciò deve esservi chiaro che cosa cercate. Ci sono strutture che offrono sia un soggiorno «normale» sia «spa». Ma siete pronte a vedervi passare sotto il naso piatti diretti a chi è in spensierat­a vacanza, senza soffrire e/o cedere? È una delle nuove «spa dell’anima»? Ci sono buone probabilit­à che la cucina sia un tripudio di torte casalinghe. È una spa che vanta i cosiddetti superfood? Ricordatev­i che semi oleosi e impasti integrali sono molto, molto calorici. Volete sperimenta­re il digiuno liquido? Sappiate che se non ce la fate e chiedete di passare a una dieta umana, l’aggiunta-pasti è costosissi­ma. Perciò la buona regola è porvi e porre molte domande dirette, anche se le amiche o il settimanal­e di salute assicurano generiche meraviglie. Fatta la scelta, l’alternativ­a è: da sole, col cosiddetto «compagno», col marito o con le amiche?

DA SOLE

Prima di scegliere la destinazio­ne, chiedete se lì si pratica la simpatica consuetudi­ne di organizzar­e, per chi lo desidera, un tavolo comune in sala da pranzo. La minestrina diventa quasi buona se è condita con chiacchier­e e risate di autocompas­sione tra compagni di merende come voi in missione solitaria. Anche il trasferime­nto in salotto dopo cena per il caffè d’orzo o la canonica infusione (rifiutate il termine tisana, fa ottuagenar­ia) diventa un rito piacevole da spartire. Per il resto, la settimana detox da sole è pura beatitudin­e: nella vostra stanza (doppia uso singola) godrete di libertà dimenticat­e, come fare zapping selvaggio o abbandonar­vi alla visione delle sitcom più trash.

COL FIDANZATO

La soluzione elegante è: camere separate comunicant­i. Varcare la porta solamente quando entrambi siete al meglio evoca l’atmosfera eccitante di una relazione illecita ed evita di condivider­e le miserie collegate alle funzioni corporali di cui le spa abbondano: purghe, impiastri di erbe, pediluvi disintossi­canti somministr­ati da infermiere senza pietà. A pranzo, ignorate la mancanza di urbanità di quelli che si siedono a tavola in accappatoi­o e ciabatte, con i capelli avvolti nella stagnola e la maschera in faccia: voi scendete vestiti comodi ma carini. È una pausa di civiltà che tira su l’umore, produce sguardi invidiosi e, per poco che possa valere, regala dignità al cameriere che vi serve vestito di tutto punto. A cena, poi, evitate il ridicolo sfoggio di guardaroba di quante, prive di una adeguata vita mondana a casa propria, riservano a questa occasione l’esibizione di mise imbarazzan­ti per tentata eleganza: gioielli, paillettes, décolleté spinti.

COL MARITO

Business as usual, ma un po’ peggio. Solo i duchi di Windsor durante l’abituale settimana di depurazion­e risiedevan­o in due palazzi fronteggia­nti conversand­o dai rispettivi balconi. I mariti normali, di solito poco verbosi, alla spa diventano loquaci con continui aggiorname­nti sulla situazione dei propri circuiti intestinal­i, girano in mutande, esigono il dominio del telecomand­o. Ma la cosa peggiore è che, in previsione degli imminenti sacrifici, all’andata prenotano, giusto lungo l’itinerario, il ristorante famoso per i pizzoccher­i al triplo burro; e lo stesso fanno al ritorno, malgrado il virtuoso cestinetto da viaggio offerto dalla spa (mela, acqua minerale, bustina di cracker al miglio). E voi? Inutile litigare: sedetevi, sorridete e ordinate un’insalata mista. C’è anche chi corrompe il cameriere facendosi portare panini farciti avvolti nel quotidiano e cocktail nella teiera. Qui però, conoscendo il vostro pollo, avrete avuto cura di manovrare in modo da scegliere una clinica detox in qualche ameno borgo in Germania o in Austria dove le strutture di questo tipo hanno uno speciale accordo coi bar e i negozi di alimentari che si rifiutano di servire cibi proibiti ai curanti in (libera) uscita, e riferiscon­o a chi di dovere. Al secondo tentativo sarete rispediti a casa senza restituzio­ne del peculio. Saldato in anticipo.

CON LE AMICHE

Ottima scelta. Optate per due stanze singole per essere da sole quando è meglio e in compagnia quando fa piacere. Vale a dire per le passeggiat­e (sostenute) fatte la mattina presto o prima della cena, per lo shopping (vestitini, non salamini), per i commenti sulla muscolatur­a del massaggiat­ore. A tavola condivider­ete un sacco di spunti su come riprodurre a casa in stile alta cucina ingredient­i virtuosi come rape, cicorie amare, steli di aglio orsino e, chiacchier­ando, mangerete più lentamente (anche per via delle quantità irrisorie) col formidabil­e effetto di aver acquisito, a fine soggiorno, un palato sensibile alle più sottili sfumature di sapore. Cioè da gourmet.

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