Il lettore in cucina
Manager con un passato da cantante, origini emiliano-calabresi, Fabrizio prepara il suo risotto di mare partendo dalla paella. Mescola tradizione ed esotico, imparando dal web
Giusto mix
Eclettica, creativa ma di precisione: la sua cucina è come lui. Fabrizio Mercurio, ingegnere gestionale di trentasette anni, nasconde un passato da cantante lirico e una passione per i fornelli maturata in anni di cene con gli amici. Madre romagnola e papà calabrese, è cresciuto a Trento. Ma non fatevi ingannare: «Non è stata la mamma la mia maestra, sono un autodidatta, devo tutto al web. Il mio primo cavallo di battaglia è stata la paella». Da lì la voglia di fare un salto gourmand. «Ho trovato, sempre in rete, un’ottima ricetta per il risotto; ora la preparo anche per venti persone. Il mio segreto? Il riso Carnaroli, cotto al dente, e un brodo di pesce fatto bene, con finocchio, gusci di gambero tostati, nasello e liquido di cottura delle vongole. Da non dimenticare la pentola giusta, eh? Io ne uso una professionale». Risotti a parte, in casa Mercurio si continua a sperimentare. «Mi piace preparare anche lo zighinì, un piatto tipico della cucina eritrea, lo trovo molto conviviale. Faccio tutto in casa: il tipico spezzatino di carne speziato e le piadine morbide di pane injera». La prossima sfida invece è tutta italiana. «Mi lancerò nella calamarata, una tipica pasta del Sud, da risottare in padella. L’ingrediente che non può mancare? Il peperoncino calabrese, lo adoro».