C'ERA UNA VOLTA..
La Cucina Italiana festeggia il suo novantacinquesimo compleanno e mette nel piatto sei pietanze del 1929, ancora attualissime
a cucina è una finestra sul mondo che cambia. Con l’aiuto di artisti, letterati, intellettuali, nel 1929 prende vita un giornale che da allora accompagna generazioni di italiani ai fornelli. Che anno speciale, il 1929. A febbraio sono stati firmati i Patti Lateranensi e Mussolini è «l’uomo della Provvidenza». Il 24 ottobre c’è stato il famoso e famigerato giovedì nero delle Borse di Wall Street. A Milano sono cominciati i lavori di copertura dei Navigli per permettere ai bolidi veloci del nuovo e dinamico mondo del futurismo di sfrecciare sulle strade in contrapposizione al lento incedere del passatismo. Sempre a Milano in via Montenapoleone, nel prestigioso salotto dei coniugi Notari, sta succedendo qualcosa di importante. Lui, Umberto Notari, è un brillante cinquantenne, di professione giornalista e scrittore. Ha fondato e diretto parecchie riviste e nel 1904 ha scritto un libro scandalo diventato famoso, Quelle signore, ambientato in un bordello milanese. Lei, Delia Pavoni Notari, ha una decina d’anni più del marito, cosa insolita a quei tempi.
LÈ una imprenditrice e una intellettuale che, come una moderna salonnière in stile contessa Maffei, ospita a casa sua il fior fiore delle menti contemporanee, sensibile agli umori della società. Umberto e Delia sono sposati da quasi trent’anni. Ed è proprio nel loro salotto che sviluppano un’idea di Delia e fondano una nuova rivista, La Cucina Italiana, facendo la differenza.
Quello che Delia ha intuito, infatti, è un gran cambiamento delle donne. La Prima guerra mondiale ha costituito uno spartiacque anche nella storia del genere femminile. Mentre i mariti erano al fronte, le italiane hanno scoperto di essere capaci di fare le stesse cose che facevano gli uomini, di organizzarsi la vita, di essere autonome. Una nuova classe borghese si affaccia alla ricerca di un modo di vivere simile a quello delle élite ritenute fino a quel momento superiori. Ma mancano le conoscenze, gli elementi, la divulgazione. È una grande occasione, non soltanto di business, ma soprattutto, nella testa di Delia, di svolgere un’opera meritoria, mettendo il proprio sapere al servizio delle donne disposte ad ascoltare. Il TESTI RICETTE FEDERICA SOLERA FOTO DAVIDE MAESTRI STYLING BEATRICE PRADA tutto a partire dal tema considerato femminile per eccellenza: la cucina, dal momento che la donna italiana è prima di tutto alma mater, madre che nutre. Nutre il marito, la famiglia, i figli. Ma c’è modo e modo: e la cucina può diventare una finestra aperta sul mondo.
Artisti e letterati, personalità del tempo e notabili arricchiranno le pagine con le loro riflessioni e le loro ricette personali, da Massimo Bontempelli (1878-1960), l’intellettuale del realismo magico, allo scrittore Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944). Tra gli altri membri del Comitato di degustazione c’è un po’ di tutto: professori, industriali, intellettuali anche ebrei, giornalisti. Personaggi che oggi definiremmo dei vip. Il giornale piace, convince, si diffonde. L’intuizione è stata più che giusta. Tutte le signore ne vogliono una copia e il passaparola funziona. Da 95 anni. Cultura e gastronomia, insomma, un binomio che oggi abbiamo imparato tutti ad apprezzare, ma che allora era rivoluzionario. E la capacità di dare, fin dal primo numero, dei nomi suggestivi alle ricette, titoli che raccontano la storia del Bel Paese.