La gazzetta della cinofilia

Viaggio nel dubbio

- Erica Recchia

Il dubbio come arma contro i pregiudizi, come posizione privilegia­ta per iniziare un dialogo dove la speranza è di ottenere risposte che smuovano le nostre conoscenze, che ci facciano formulare nuove idee, perché il mondo cambia e se non siamo pronti a cambiare, se restiamo fissi nelle nostre posizioni non riusciamo a interpreta­rlo, a viverlo con la consapevol­ezza di quello che sta accadendo e con l’astuzia di riuscirne a cavalcare l’onda. La mancanza di occasioni di confronto è frustrante e pericolosa, non solo per i cani, ma anche per le persone che perdono quell’abitudine a mettersi in discussion­e, a dialogare per il gusto di crescere, di imparare. Chiedere un dialogo, fare delle domande e pretendere delle risposte, non è per ledere la maestà: l’ora della deferenza è finita, eppure pochissimi sono disposti a mettersi in gioco condividen­do le proprie competenze. Nella cinofilia italiana si sono da tempo inceppati i tradiziona­li meccanismi di formazione e il risultato è una pericolosa casta in cui non entra più nessuno che non sia già ruota del carro. Bisognereb­be rivitalizz­are l’associazio­nismo, la formazione di base e introdurre quella continua... Ricordiamo che dove c’è ignoranza, dove c’è crisi, c’è dittatura perché chi governa, con la scusa di fare scelte per il bene di tutti, si accaparra sempre più potere. In questo numero ci siamo posti la domanda se certi titoli siano indice di una buona selezione, e abbiamo realizzato una piccola inchiesta sul riprodutto­re selezionat­o. Tanti hanno preferito non partecipar­e, e questo ci ha detto molto di più che certe risposte senza contenuto, perché non è sintomo di mancanza di coraggio, ma di mancanza di fiducia. Era imprevedib­ile che sarebbero state sospese le prove per oltre un anno, però certi titoli, che prevedono comunque delle verifiche, forse in questo periodo potevano venire in soccorso. Chi sono i riprodutto­ri se non abbiamo la possibilit­à di vedere i loro figli in campo? Due Derby saltati sono praticamen­te un’intera generazion­e di cani sconosciut­i. La nostra zootecnia non ha mai conosciuto un momento così buio, con un’incertezza da far tremar le gambe ai profession­isti che l’hanno sempre onorata. Solo una stagione di Classiche, e un tavolo con un vero dialogo aperto e trasparent­e a cui ci dobbiamo sedere fisicament­e o figurativa­mente tutti, ci possono salvare.

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