No Altamura no Party
Si stavano accendendo i riflettori su quella che era la tournée più attesa dell’anno, tra sostenitori e detrattori tutti gli occhi erano puntati sui meravigliosi grani pugliesi, che erano stati per tempo “apparecchiati” con tante validissime starne a quel punto perfettamente irradiate e radicate sul territorio. Le prove erano state programmate in modo da lasciare spazio a tutti gli organizzatori esteri: dovevano essere dei giorni di prove in Italia che venivano però in segno di pace. Evidentemente i segni di pace non li riconosciamo più, presi come siamo da sospetti e intrighi.
Ricatti e sfottò hanno reso per lungo tempo i social una indegna arena, dove il bullismo ha regnato tra i muti (ma non sordi). Intanto la pandemia correva e ogni paese occidentale ha dovuto accettare le misure governative, tanto che Spagna, Francia e, ahimè, infine anche l’Italia han dovuto annullare le loro manifestazioni. La cinofilia italiana ha cercato di resistere all’ondata di contagi e di modificare i suoi programmi in base ai decreti, che settimanalmente travolgevano ogni attività e sempre più regioni.
Nel tentativo di salvare l’appuntamento la data è state spostata, l’evento modificato, e anche snaturato fino a diventare quel Trofeo Enci-Fidasc di Grande cerca che vedeva atleti del Coni condurre dei cani... alla fine è saltato pure quello, e mesti mesti non è restato che accettare la dura realtà. Una cosa è certa: nessuna tournée aveva mai indispettito tanto. Gelosia, avidità o antagonismo... ai posteri l’ardua sentenza