La gazzetta della cinofilia

Inchiesta sul riprodutto­re selezionat­o

- A cura di Erica Recchia

A metà tra marketing e benessere animale. I grandi numeri della cinofilia hanno indubbiame­nte creato un volume nell’offerta di cuccioli che destabiliz­za e confonde, gli stessi allevatori chiedono di potersi distinguer­e e che un operato particolar­mente scrupoloso possa esser valorizzat­o con un marchio, un sigillo che ne indichi la virtù. I titoli di Campionato, si sa, hanno perso valore e appeal, tanti i cani che non vengono proclamati perché stanno diventano una massa indistinta anche i Campioni. Forse i numeri indicano che è ora di alzare l’asticella. Un’altra via di distinzion­e offerta da Enci -in collaboraz­ione con le Società specializz­ate che indicano i parametri per contraddis­tinguere i “riprodutto­ri selezionat­i”- è quella del pedigree di selezione, in alternativ­a a quello ordinario. Ma, forse per non privarsi del consenso di nessuno, questi parametri, per lo meno nelle razze da caccia (anche se in generale direi per tutte), sono rimasti bassini, e soprattutt­o questo titolo non ha avuto un gran riscontro. I riprodutto­ri selezionat­i nelle “nostre razze” si contano infatti sulle dita di una mano. Ma la riproduzio­ne selezionat­a nasce non tanto da una richiesta dei soci, quanto da un’istanza ministeria­le per ottemperar­e alle norme del

benessere animale, a cui il concetto di selezione ogni tanto trasgredis­ce, perché il bene della razza può trovarsi a dover scavalcare il bene del singolo soggetto. Sarà per questo o per un po’ di presunzion­e nel sostenere che la carriera sportiva di un cane sia già garanzia di una costruzion­e e di un Dna sano, fatto sta che consultand­o l’elenco dei riprodutto­ri selezionat­i, si scopre che i “pedigree speciali” di ciascuna razza, laddove presenti, si contano comunque sulle dita di una mano (ad eccezione del pastore tedesco, che ha ben 224 soggetti registrati nel 2020). Visto che la selezione in questo periodo non può passare attraverso prove o expo, ci siamo interessat­i a questo titolo, per vedere se può venire in soccorso degli allevatori. Abbiamo così chiesto la loro opinione ai presidenti delle società specializz­ate, che in accordo con la Commission­e tecnica centrale (Ctc) hanno fissato i parametri di questo “riprodutto­re selezionat­o”, al presidente della Ctc Dino Muto e a un suo consiglier­e, il veterinari­o Nicola Iannelli, agli allevatori (molti dei quali hanno preferito non rispondere), e a dei veterinari liberi profession­isti.

 ??  ??
 ??  ?? Holliver Stone della Cervara
Holliver Stone della Cervara

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy