Intervista a Nicola Iannelli
A cura di Erica Recchia
Qual è la funzione e la struttura della Ctc?
“La Commissione tecnica centrale è composta da allevatori, tecnici qualificati, rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole, del Ministero della Salute e del Consiglio Direttivo dell’Enci. Un organo importante, che è sempre stato utile alla cinofilia italiana per migliorare la qualità dei servizi erogati di cui mi onoro di far parte da molti anni. Anche in questi ultimi mesi la Ctc sta lavorando con profitto”.
Cosa ne pensa del titolo di riproduttore selezionato?
“La riproduzione selezionata è uno strumento utile al fine del miglioramento della selezione canina, perché consente di riprodurre tra loro soggetti in standard, con provate caratteristiche attitudinali e che abbiano superato test sanitari attraverso centri veterinari preventivamente accreditati. Importante per la definizione dei requisiti è il contributo delle associazioni specializzate, con le quali la Ctc si confronta abitualmente. Le proposte delle associazioni specializzate, anche per la riproduzione selezionata, vengono infatti vagliate con attenzione”.
Il deposito del materiale di campione biologico, che valore ha (non essendo in grado per ora di attestare la veridicità del pedigree)?
“Il deposito di materiale biologico, che ormai viene richiesto per tutti i cani che abbiano un certo valore nella selezione (per esempio: stalloni oltre la quinta monta, stalloni esteri, riproduttori selezionati, campioni e soggetti che si accoppiano con tutti questi cani) è necessario per estrarre il Dna ed è propedeutico per l’effettuazione di controlli di secondo livello al fine della eventuale conferma di paternità e maternità. È anche propedeutico per poter effettuare analisi genomiche utili ai fini sanitari e della migliore conoscenza delle razze. La Ctc sta lavorando anche in questo senso”.