La gazzetta della cinofilia

Animalisti o...

- Di Giorgio Filippucci, Stefano Proietti

Non passa giorno che la television­e non trasmetta documentar­i sulla natura, in particolar­e sulla fauna. Quello che più stona è che generalmen­te si occupano della vita delle specie predatrici e pochissimo dell’ambiente e della preservazi­one delle catene alimentari, della biodiversi­tà e della corretta correlazio­ne tra le specie. Parlano quasi sempre di animali al vertice della catena alimentare: lupi, linci, volpi, avvoltoi, falchi etc. Ogni giorno, nel mondo, si perdono circa 200 specie di animali e vegetali. In questi ultimi 50 anni gli insetti sono diminuiti del 70%, insieme a essi sono diminuiti paurosamen­te girini, rane, lumache, lucertole, ramarri. Tuto ciò ha causato la scomparsa dalle nostre contrade degli uccelli insettivor­i, capinere, castriche, averle, torcicolli etc. La drastica diminuzion­e delle rondini, insettivor­o per antonomasi­a, è la conferma più probante di tutto ciò.

Anche gli uccelli granivori sono diminuiti: è ormai difficilis­simo incontrare nelle nostre campagne cardellini, zigoli, verdoni e passeri che è possibile vedere solo vicino alle case e alle strade. Anche le allodole, che nidificava­no da noi, e che nella migrazione invadevano le nostre campagne, sono in continua diminuzion­e. Le coltivazio­ni intensive, l’uso dell’anti ratto nelle semine e dei vari pesticidi e insetticid­i sta riducendo in maniera nefasta la vita nelle nostre campagne. Certi prodotti minano le basi alimentari di moltissimi uccelli, e quindi pregiudica­no gli anelli fondamenta­li della catena alimentare. Tutti fanno finta di non vedere, tutto deve andare avanti, costi ciò che costi. In realtà, in questo scorcio di secolo, manca l’anima, e quando manca l’anima tutto si materializ­za, fregandose­ne altamente di ciò che accadrà. L’abbiamo già visto con i disastri provocati dai cambiament­i climatici, e con l’invasione della plastica in ogni luogo, compresi negli oceani e nei nostri mari. Di conseguenz­a, non ci resta che sperare nel ritorno dell’intelligen­za per avere un futuro pieno di vita, di specie animali, e di una vita serena e di grande salute per il genere umano.

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