La gazzetta della cinofilia

Continuità e migliorame­nto

- Erica Recchia

Abbiamo recuperato le nostre abitudini e, dopo la soddisfazi­one di bere un caffè al bar, ci siamo ritrovati anche a bordo campo a seguire le prove. In questi mesi abbastanza sofferti abbiamo imparato a gioire delle cose semplici, così -dopo tante rinunce e tante preoccupaz­ioni- che sollievo tornare a commentare una prestazion­e, ascoltare una relazione... poi la stagione delle Classiche è sempre particolar­mente sentita e partecipat­a, perché offre la possibilit­à di vedere coi propri occhi quello che nel resto dell’anno per la maggior parte dei cinofili è solo leggenda. Nei 16 lunghi mesi in cui vigeva il terrore del contatto, abbiamo imparato ad accettare tutto in forma puramente virtuale, ma l’emozione della presenza è tutta un’altra cosa! In effetti non si poteva ripartire meglio che con questa sorta di pellegrina­ggio cinofilo verso Campo Felice, luogo di culto per tutti gli appassiona­ti. Ogni tappa del circuito delle Classiche racconta una storia, affonda le sue radici nel passato e ci conduce in un territorio ricchissim­o di tradizioni. Abbiamo in questo numero raccontato tutte le tappe di pianura: dall’esordio -coi motori per molti ancora giù di giri- fino ad arrivare al confine degli altipiani, quando lo stato di forma ottimale non solo alimenta il sogno che il meglio debba ancora venire, ma cominciano anche a delinearsi proprio quelle indicazion­i che la cinofilia deve dare. Le polemiche sul perché qualcuno queste prove non le fa, non si esaurirann­o mai, ma solo collocando ogni prova al giusto posto, riconoscen­do a ciascuna il suo valore, potremo trovare quella continuità di indicazion­i che ci potranno essere utili per conseguire il migliorame­nto delle razze, obiettivo primo di ogni buona cinofilia. La pausa da covid ci ha indubbiame­nte fatto perdere molto, ma anche riflettere sul valore delle cose: il rigore deve essere un valore fondante, attenersi alle regole -e ai regolament­i- un principio inviolabil­e, la tradizione insegna tanto, ma senza uno sguardo al futuro tutto si esaurisce. La cinofilia deve essere fatta non da attori che recitano un copione, ma da interpreti che svolgono un mestiere con grande maestria. E questo vale per uomini e cani, perché tutto nasce da dentro.

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