Classifica e qualifiche - Tollara
me è un piacere venire qui alla Tollara, ci vengo dai tempi in cui ero giovane. Ringrazio anche i due colleghi qui, che sono due pezzi da novanta. Io ho fatto il presidente per l’età anagrafica, stavo in una botte di ferro con loro due nel giudicare questa prova. Otto turni e, complessivamente, non è stata una brutta prova. Abbiamo visto anche dei bei turni, con qualche imperfezione e difficoltà dovute magari a un inizio di preparazione talvolta sommaria, o meglio, non perfetta, ma siamo in una fase di rodaggio e ci va bene così. Posso tranquillamente dire che siamo stati veramente soddisfatti di questa prova. Tra noi e con i concorrenti c’è stato un clima ottimo, e questo è sempre un qualcosa in più perché sdrammatizza certe situazioni e permette di andare avanti con serenità e con una certa tranquillità. Detto questo, passiamo alla classifica e alle qualifiche. Abbiamo quattro cani con l’Eccellente e un Cqn. Primo Eccellente Artù di Lombardi. Secondo Eccellente Ato di Giavarini. Terzo Eccellente Dindi di Albamonte. Eccellente Galla Placida di Lombardi e Cqn Osé di Landi. Artù non l’abbiamo scoperto oggi, è un cane che abbiamo già avuto modo di giudicare, che ci piace, un cane importante. Oltre al 1 Eccellente, per essere chiari, c’era un’ipotesi di certificazione, ma sinceramente non ci siamo potuti andare, anche per il fatto che nella prima parte ha avuto diverse sbavature. La seconda parte, invece, è stata molto bella e al suo attivo ha un grandissimo punto, per cui un bel primo Eccellente. Complimenti ad Artù. Il conduttore sa che è un cane che, a me, ma anche ai colleghi (e abbiamo già avuto modo di dirlo in diverse relazioni), piace particolarmente. Secondo Eccellente Ato, anche lui un cane che conosciamo, cane che ha fatto della sua esperienza la prestazione giusta, con un bel punto ma un filino all’anteriore non ci eravamo. Una piacevole sorpresa Dindi del Sasa Stankovic, di Albamonte. Due punti, di cui uno molto bello. Una prestazione nella nota, un bell’Eccellente. Il 3 Eccellente gli era dovuto. Un’altra cagna che ci ha portato via gli occhi è Galla Placida (a parte il nome, che non so chi l’ha trovato), una cagna importante, una bella femmina che ha qualche sbavatura nella cerca ma è una cagna di qualità, che ci piace, e penso che in futuro ci farà ricordare delle buone qualifiche. Per ultimo, Cqn di Osé di Landi, una bellissima pointer, di qualità, che ha svolto un bel turno e si è aggiudicata anche un bel punto, però alla partenza della quaglia ha fatto qualche passo di troppo per cui le abbiamo dato il Cqn. Al suo attivo ha un punto difficilissimo da prendere perché, a ridosso di certe barriere, fare il punto e concluderPer
lo con le quaglie al limite di quei cespuglioni alti non sempre è facile. Vi ringrazio e vi auguro in bocca al lupo.”
Libera setter, 1 maggio
“Finalmente siamo sul campo, ne avevamo proprio bisogno tutti: cani, spettatori, conduttori. Prima di parlare della prova vorrei fare un doveroso ringraziamento a Elio Cantoni, che è stato e continua a essere un grande della cinofilia a 360°. Vi farei vedere come ha preparato questa prova al telefono nei giorni scorsi. Speriamo ancora che ci stia vicino e che ci dia i consigli giusti. Vorrei ringraziare anche gli amici e colleghi di giuria, Roberto e Oliviano con i quali abbiamo condiviso la prova nel consenso più assoluto. Un terreno perfetto, vento mutevole, ed è stata questa la grossa difficoltà per portare a termine la prova. Sia per l’incontro, sia per la risoluzione dei punti. Andando alla classifica, che ne ha poi risentito, abbiamo un 1 Eccellente Amo dell’Antonio Carvico di Lombardi, un soggetto di un buon galoppo, che sarebbe migliore con un’apertura anteriore più evidente. Un cane che si è messo molto bene sul terreno e a fine turno si è aggiudicato un punto come poteva prenderlo. Secondo Molto Buono Caravaggio del Sole di Strocchi. Ci ha provato finché Amo non ha incontrato, arriva sempre secondo quando c’è Rudy in batteria. Comunque, tra amici… abbastanza bene sul terreno, valide geometrie, si è messo giù abbastanza bene, una ferma senza esito. Terzo Molto Buono Cesena di Albamonte. Qualche lacet troncato, si tratta di una femmina e la sta mettendo giù molto bene. Una cagnina che ha avuto un problema nella risoluzione, problema anche del conduttore che non è stato nel vedere la quaglia a terra. Molto Buono Hamilton di Gallo. In bocca al lupo per le prossime manifestazioni”.
Libera continentali, 3 maggio
“Grazie a tutti per la presenza. Mi dispiace che non ci sia l’amico Elio, che comunque ho sentito. Era dolorante per la caduta, ma niente di grave, e almeno questo rincuora. La seconda cosa che mi dà soddisfazione è essere qui in campo con Angelo Bonacina alla ripresa di queste prove della Tollara dove, anche come Enci, abbiamo a cuore un progetto di continuazione. Un grazie a tutto il gruppo di lavoro, e grazie a Elio per la sua grande esperienza. Mi fa piacere che anche i continentalisti, alla fine di questa pandemia, abbiano ricominciato a confrontarsi sui terreni, sperando che la campagna vaccinale ci aiuti a continuare anche con le prove estive. I programmi per la cinofilia sono molti, ci sono i Derby e tutto ciò che è stato cancellato in questo maledetto periodo. Inutile illuderci di poter superare il virus. Dobbiamo impegnarci con correttezza
facendo tutto quello che ci prescrivono perché ne va di mezzo la nostra cinofilia. Essere qui, al primo appuntamento (anche se non tutti, purtroppo, sono presenti) e in così tanti, mi riempie il cuore di fiducia. Oggi abbiamo fatto 31 turni di continentali, e non sono pochi. Siamo molto soddisfatti e ringraziamo tutti voi, da parte mia e di Angelo Bonacina. Dire che oggi è stata una giornata brutta, per le condizioni, non è possibile, perché il campo è stato perfetto e la ventilazione anche. L’amico che ci mette le quaglie ha consumato due paia di copertoni a forza di metterle. La Tollara, per chi la conosce, è un punto di difficoltà per l’incontro e, non nascondiamoci, ci sono giornate dove anche i cani migliori, i più preparati, riescono a realizzare, e dove altri mostrano tutte quelle incertezze che anche oggi abbiamo visto e che anche oggi (ci permettiamo di dirlo) ci siamo sentiti di perdonare. Andare di tromba anche su tante sbavature non aveva senso, perché era una giornata veramente difficoltosa. Sempre, però, come ha detto stamattina Angelo, senza abbassare il livello di quella che è la nota della Classica. Altrimenti è inutile, perché la Classica deve rimanere una Classica, un cane che esce da una Classica deve avere le carte con una qualifica che gli calzi bene, perché anche le qualifiche più basse hanno un grande valore. Chiudendo il discorso, la soddisfazione è di aver visto, aldilà di non avere avuto il piacere di qualificare i cani (perché quello è sempre un piacere) dei cani interessanti sotto il profilo stilistico, perché la Classica è ‘classe’ e vedere un cane di classe che fa una prestazione ma che poi sbaglia o non incontra, onestamente, piange il cuore. Vasco del Falso, un bracco italiano di Festa, è un cane che fa vedere cosa deve fare veramente un bracco italiano. Ne
cito solo alcuni che ci sono rimasti impressi: Nino, épagneul breton di Festa, che nel galoppo si potrebbe definire il prototipo, se riesce a tenere il suo ritmo e la sua tensione. La conclusione è stata è un peccato, si potrebbe dire che ha sbagliato Festa e non il cane, perché lui ha fatto anche un bel riporto. Però è un cane al limite della taglia inferiore ma che ha una rotondità di galoppo, una correttezza e una velocità non esasperata. Tiene questa battuta perché ha degli angoli e delle proporzioni correttissime, è un cane che ci è piaciuto veramente. E quando c’è stato l’errore Angelo si è messo a piangere e io l’ho dovuto consolare (mi chiederà i danni). Un altro cane che ci è piaciuto per la prestazione stamattina è Rep, presentato da Lazzaroni, un cane che ha fatto un turno estremo per precisione, anche di galoppo, ha una dorsale perfetta. Il cane di Filippo Venturelli, Brak della Chiusa, a cui non abbiamo fatto il richiamo perché i richiami non si fanno, ma cosa poteva fare di più? Abbiamo anche visto un Akim a fine carriera, che ci ha fatto vedere cosa fa ancora un cane di nove anni.
Una forza inaudita e una precisione estrema. La Classica è questa, perfezione. Comunque, una soddisfazione piccola, perché è più grande quando metti in classifica tanti cani, mantenendo sempre un certo livello, perché classificare i cani per dargli il contentino non può essere il metro nella cultura e l’etica del giudice. I cani si valutano per quello che sono. Abbiamo due cani in classifica che si distanziano per poche cose, uno per la precisione assoluta che ha avuto lungo il percorso e anche il punto di lunga portata, l’altro infe
riore per l’ordine, soprattutto nelle aperture a destra. Primo Eccellente Gusto, kurzhaar di Festa. Un veterano, un cane composto, ha fatto 5/6 minuti veramente perfetti per intensità, ritmo, precisione. Poi non ha accusato fatica, ma la brillantezza è calata un attimino perché quando i cani invece di coprire i 300m cominciano a chiudere prima da una parte è un sinonimo di stanchezza e non gli manca l’energia, ma la continuità nel percorso che è stato suo per i primi sei minuti. A fine turno si è preso un punto, risolto e in grande espressività di lunga portata. Primo Eccellente meritatissimo. Al 2 Eccellente Robin Hood, kurzhaar di Dell’Antonia, che pur avendo una ferma in bianco, risolta però nel modo in cui deve risolvere un cane, ha poi risolto, servito, in 4 secondi, con molta velocità, fluidissimo, e ha subito detto che non c’era niente ed è ripartito. Quelle ferme lì vanno tollerate, perché i cani non sono macchine. Nel completamento ha fatto un punto di lunga portata e di grande espressività, pur non esprimendosi perfettamente nel percorso, perché sulla destra ha sempre tagliato.
Negargli un Eccellente oggi, però, era un peccato. Il galoppo è ancora di marca, pur essendo un cane veloce e, lo dico perché sono abituato a dire tutto, ma in un terreno così pulito, con il cane di corsa si abbassa un po’ il baricentro, quindi non è un cane che ha un galoppo in piedi. Tuttavia tiene una falcata morbida, un bel portamento e mobilità di testa, e questo lo avvalora. Ringrazio tutti, e in bocca al lupo!” Giancarlo Passini
Giovani continentali, 3 maggio
“Una piccola considerazione all’inizio sulle prime prove. Sapete benissimo che la Classica prevede tutto ai massimi livelli. Ci sono state tante situazioni che hanno impedito, per via degli allenamenti e per tante altre cose, di arrivare a ottimi livelli. Noi abbiamo cercato di tollerare qualcosina pur mantenendo l’asticella della Classica ai giusti valori perché non è una gara ma una prova con tanto di certificazione. Fare questa premessa è doveroso perché magari qualcuno ha visto che abbiamo fatto qualche concessione. Prova giovani, una sola coppia, vince con 1 Eccellente Aria di Bottaro. Partenza corretta, seria, determinata, un bellissimo punto preso per espressione e risoluzione. Un’altra ciliegina è la personalità che ha avuto all’inizio, quando ha avuto uno scontro con il compagno di coppia e non si è lasciata intimorire, si è ripresa immediatamente e ha svolto un lavoro non da giovani, ma da prova libera. Abbiamo l’eccellenza, ed è la taglia che oggi calza questa cagna”. Angelo Bonacina
Libera continentali italiani, 3 maggio
“Purtroppo abbiamo un solo cane in classifica, anche se non sono passati inosservati due cani: uno è Mosè di Cascina Croce, condotto da Tognolo, cane che ha sì sbagliato, ma che ha interpretato la nota a grandi livelli, qualità del trotto e del portamento di testa, la continuità di azione senza fischiare, senza fare niente. Non è passato inosservato ed è doveroso dire qualcosa.
Kris della Becca, spinone, anche lui è un cane che conosciamo, abbiamo visto delle belle fasi di trotto, un bellissimo consenso spontaneo. Gli spinoni sono razze numericamente inferiori e questo merita un’osservazione da parte nostra per quello che abbiamo visto. Vince la prova al 1 Molto buono Vasco del Falso di Festa. Nel turno alterna buoni momenti ad altrettanti poco ortodossi, in più c’è una ferma senza esito. Non ce la siamo sentiti di andar oltre al Molto Buono, che è pur sempre una qualifica di merito. Grazie signori e in bocca al lupo”. Angelo Bonacina
Giovani pointer e Giovani setter, 8 maggio
“Iniziamo dalle due prove Giovani. Questa mattina setter e pointer. Ringrazio Amerigo e Sandro che mi danno l’onore di relazionare su queste due prove. Ringrazio gli amici della Tollara per l’invito e l’impegno nell’essere riusciti a far ripartire, per quello che è possibile dopo questa sosta forzata, la macchina della cinofilia. Vi ringraziamo per l’impegno e speriamo per il futuro. Un turno di Giovani setter, Giaco condotto da Grassi Oscar, e Oliver dell’Antonio Carvico condotto da Lombardi. Primo Eccellente Oliver dell’Antonio Carvico di Lombardi, setterino già ben messo sul terreno e che ha dimostrato una buona serietà e qualità valida. Un ottimo punto a fine turno, dimostrando già concentrazione e prontezza di riflessi in estrema sinistra, corretto al frullo e sparo. Per un giovane, assolutamente una buona performance. Per quanto riguarda invece la Giovani pointer, un solo cane presentato sempre da Lombardi: Quechua del Sole, un pointer che ci ha impressionato stamattina per la qualità di razza. Un cane che sicuramente ha la stoffa e che potrà essere, in futuro, qualcosa che verrà apprezzato. Adesso sta al sarto andare a rifinire la stoffa che ha in mano e che, sicuramente, è di pregio. In bocca al lupo.” Roberto Collodoro
Libera setter, 8 maggio
“Siamo partiti con delle condizioni un po’ infelici, che più brutte di così non potevano essere. Naturalmente mi riferisco alla ventilazione, che era fiacca e mutevole. Quando il vento muta si può sempre girare e andare a prenderlo. Siamo in Classica e solo questa parola merita rispetto. Ci sono dei paletti. Due esempi banalissimi: se un cane non accosta e io inizio a dargli dei colpetti, non va bene e questo vale per un professioni
sta ma vale anche per chi lo fa per diletto. La tromba non deve essere facile per chi lo fa per diletto e, aspettare un attimino perché uno lo fa per professione… Io, naturalmente ho condiviso con i conduttori queste idee. Più che altro perché noi non siamo in campo per guardare dal braccio in su, ma per guardare quello che succede sul terreno e il lavoro i cani. Quindi se a un certo punto finisce il turno (altro caso successo oggi), il cane è là infondo e io devo legarlo, io non posso andare là e legare il cane: quando finisce il turno il cane deve venire a farsi legare. Questo vale in qualsiasi formula, figurarsi in una Classica. E chiudo la parentesi per non rovinare la giornata e non rovinarmi il fegato. Come dicevo siamo partiti molto male, con un vento mutevole. I cani cercavano di adattarsi, ma era impossibile. Tant’è vero che quando si alzava anche solo un alito riuscivamo a vedere quelle quattro passate fatte come il regolamento comanda. La giornata però, come avete notato, è stata un continuo spostarsi o aspettare che il vento si mettesse, e quando si metteva eravamo pronti a sfruttare quella bava di vento che arrivava. Poi qualcuno ha avuto la fortuna di essere sorretto dalla bava fino alla fine del turno, qualcuno no. Più di una volta (e c’eravate anche voi) abbiamo chiuso, ci siamo spostati perché avevamo il vento davanti e poi si girava e tornavamo per rilanciare. Viste le condizioni che ho appena elencato abbiamo, naturalmente, tralasciato qualche sbavatura, e i miei colleghi possono confermare. Ecco la classifica: 1 Eccellente Kakà di Lombardi, 2 Eccellente Nearco di Richelli, 3 Eccellente Lerry di Lombardi. Seguono con Molto Buono: Amo di Lombardi, Caos di Lombardi, Quaison di Giavarini, Vera di Richelli e Ghost di Testa. Parlerò dei primi tre in dettaglio e per gli altri sono a disposizione. Kakà dell’Antonio Carvico, solito: lo si guarda con piacere, fluido, ha una sagoma che ti ruba gli occhi, una ferma senza esito, ma questo conta poco per lo stesso motivo che dicevo prima. Quando un cane invece di farsi toccare sulla testa parte, con un lavoro di scapole da solo, è facile che possa anche lasciarla lì, ma non ci ha turbato permetterlo, perché poi, rilanciato, anche lui con qualche piccola sbavatura nella cerca ma nel complesso, ferma come deve fermare un setter. Nearco di Richelli: destra, sinistra, destra sinistra, non è brillantissimo come qualità ma fa un eccellente lavoro con due ferme se non erro. Si porta un filo in profondità, ma considerata la situazione del vento non poteva fare altro. Palaziensis Lerry per qualità scivola
al terzo posto, ma si guadagna l’Eccellente perché ha fatto la prova da eccellente, da Classica. In bocca al lupo per domani e grazie a tutti.” Beppe Bonacina
Libera pointer, 8 maggio
Ho giudicato la prova Libera pointer insieme a Mantegari e a Pola, in perfetta armonia. Eravamo partiti con tante belle speranze perché la giornata prometteva di dare ottimi frutti ma, purtroppo, la giornata è stata smentita per condizioni oggettive sia sul terreno che per gli animali. Abbiamo visto un buon lotto di cani che si è messo sul terreno (chi più, chi meno) in modo adeguato al tipo di prova. Purtroppo, la classifica non è di conseguenza perché abbiamo solo un cane in classifica. Speravamo di più perché abbiamo visto dei soggetti che potevano sicuramente dire la loro in bella espressione. L’unico cane in classifica è Ato con Molto Buono, di Giavarini. Ato si è messo bene sul terreno, avremmo gradito un po’ più di energia, ma ha fatto tutto ciò che doveva fare perfettamente. Un primo punto in bella espressione, risolto correttamente, portato al completamento perché doveva fare ancora qualche minuto, e si è assicurato un secondo punto un pochino più ritoccato. Di conseguenza, visto il tipo di prova, non siamo riusciti ad andare oltre con la qualifica. Sicuramente è un cane che abbiamo già visto, che forse oggi non era nella forma migliore come prestazione ed energia, ma che sicuramente si fa valere da tutte le parti. Per gli altri siamo completamente a disposizione. Un augurio per domani o per le prossime prove.” Danilo Sassarini