L’emozione della prima
Dopo un anno di fermo, eccomi in giuria a Monsummano, per la mia prima Classica di pianura dell’anno Le ripartenze non sono mai facili, e non lo è stato nemmeno per me. Sono entrato in campo un po’ emozionato: sia per il significato di questa mia prova alla fine della pandemia, sia per i cani che avrei dovuto verificare; ma a me i cani, quando sono bravi, fanno tutti emozionare ed ero curioso nella prima prova di vedere all’opera le 14 coppie di continentali. Negli anni precedenti questi numeri erano impensabili, ricordo con disagio quando a Colfiorito non si riusciva ad organizzare le coppie perché era presente solo Roberto Scarpecci e qualche volenteroso dilettante. I tempi passano ed anche diversi conduttori professionisti di continentali hanno acquisito la consapevolezza di quanto sia importante far misurare i propri allievi in questa nota così difficile. Purtroppo mancavano le razze italiane. A Monsummano, comunque, oltre a Scarpecci erano presenti Selmi, Boschi e come privati Mogliani Lascialfari e Tureddi. Ho giudicato i continentali entrambi i giorni insieme a Mario di Pinto e a Mario Isidori, ma purtroppo non siamo riusciti a vedere turni puliti. Le classiche sono difficili per tutti, ma lo sono ancora di più per le razze continentali, che mal sopportano impostazioni rigide sul percorso, però i presupposti ci sono ed anche la voglia di confrontarsi, per cui, nel futuro, le cose miglioreranno senz’altro. Discorso ben diverso negli inglesi dove, sabato da spettatore e domenica sul campo, ho avuto l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, delle qualità dei setter e pointer: turni perfetti, senza sbavature, accompagnati da ottime qualità stilistiche. Domenica nell’ultima prova della manifestazione ho giudicato, insieme ad Oliviano Nobile e Maurizio Bellatreccia, i pointer. Dieci le coppie sul campo, ha strappato il cartellino Thor dei Mascii condotto da Bruni e la riserva Galla Placidia del Sole di Lombardi. Giudizio unanime ed anche facile, vista la qualità dei cani. Thor ha svolto un turno ineccepibile per ampiezza e profondità con un galoppo di grande impeto, facile, accompagnato da un ottimo portamento; due punti presi con grande autorevolezza ed espressività, a dimostrazione che se il cane ha le qualità di razza giuste, starne vere o quaglie di allevamento non fanno la differenza. Galla Placidia è andata alla riserva per un lacet interrotto a poca distanza dal limite sinistro del campo e per un altro preso leggermente in diagonale, ma il marchio pointer c’è tutto. Per concludere, due giornate intense con tanto pubblico rispettoso delle norme anticovid, un’organizzazione, quella del gruppo cinofilo
di Pistoia, ben collaudata e capace di gestire una manifestazione così complessa, con l’attenta regia di Riccardo Soderi nelle vesti di Presidente del Consiglio Cinofilo Regionale e del delegato Enci, Marco Vettori. Ha condiviso con noi le due giornate di Classiche il Presidente dell’Enci Dino Muto, a sancire la ripartenza e a sottolineare l’importanza di queste prove che a Monsummano hanno visto la partecipazione di ben 190 soggetti.
Libera continentali, 15 maggio
“Condizioni complicate perché oggi il vento continuava a cambiare, oltre al fatto che trattandosi delle prime prove è facile che i cani non siano ancora in condizione. Questo, unito alla pioggia che ieri sera ha inzuppato il terreno, ha complicato ulteriormente soprattutto i primi turni, con l’odore della terra che ha coperto l’emanazione delle quaglie. Abbiamo quindi una classifica senza eccellenti e senza cartellini. La Classica è la prova in assoluto più difficile, quindi non stupisce una classifica così scarna, perchè serve tanto addestramento, giusti lacet compatti, capacità di interpretare il vento, e spiccate qualità di razza. Una cosa che mi son dimenticato di premettere è che i cani vanno presentati con un collarino sottile, non si possono vedere delle mezze cinture al collo dei cani, non sono consentite. 1 Molto buono Nando di Boschi un breton che ha fatto una buona prestazione, un buon punto coretto, sul secondo punto abbiamo deciso di venire incontro alle qualità del cane che era stato corretto sulla prima quaglia, ma l’intervento del conduttore sul cane l’ha portato a una declassificazione. Al secondo posto Milo od Postara di Scarpecci che ha evidenziato buone qualità di razza, si è messo bene sul vento, ha fatto un bel percorso, purtroppo un puntarello preso ritoccando e aggiustandosi l’emanazione, quindi un altro Molto buono. Al terzo posto Stefanesis Airon di Marco Selmi: una buona azione, un buon punto, è stato bene sul percorso, bene sul terreno e sul vento. A seguire Gil e Rochi di Boschi. Grazie all’Enci che ci ha rimesso di riprendere con le dovute accortezze”. Giovanni Barbieri
Libera continentali, 16 maggio
“È stata una prova molto difficile, perché purtroppo le Classiche quando non sono supportate dal vento sembra una prova quasi impossibile. Poi ci son stati dei cani che hanno avuto la fortuna di svolgere il turno in un momento in cui il vento era deciso e li il lavoro era supportato, ce ne son stati altri che invece son stati decisamente sfortunati perché nel momento in cui li abbiamo mollati il vento è cambiato e non hanno potuto svolgere, non per colpa loro, ma per colpa delle condizioni un lavoro adeguato alla nota. Ne abbiamo tenuto conto, e alla fine siamo riusciti a formulare una buona classifica con sette cani.
Al primo Eccellente abbiamo messo Colt del Cakic di Erik Mogliani, un kurzhaar che ha sfruttato bene la situazione di vento favorevole e si è messo bene sul terreno, un cane tipico, con un buon galoppo e un buon portamento, un bel dimenio di coda. Si è aggiudicato un bel punto, corretto, rilanciato ha confermato le note. 2 Eccellente Stefanensis Airon è un altro soggetto che ha svolto la prova nella pienissima nota, un breton che ha preso un punto deciso con autorità, corretto. Al terzo Eccellente Carlitos Tevez di Roberto Scarpecci che ha evidenziato una gran qualità di galoppo, qualche lacets troncato sulla destra ma non per colpa del cane, bensì perché il vento era cambiato. Due punti presi correttamente e risolti bene, poi abbiamo all’eccellente Elite del Garincos, breton di Andrea Tureddi e al Molto buono altri tre breton: Linux, Mondo Od Postara e Rochi”.
Libera setter, 15 maggio
“È stata una prova bella, con condizioni favorevoli per vedere dei lavori idonei a quella che è una nota tutt’altro che facile come la Classica. Vento costante ed emanazioni ben reperite dai cani tant’è che abbiamo 12 cani classifica e questo significa che ci sono sia la materia prima, che le condizioni per valutarla. Poi chiaramente ci sono i ruoli della qualità e della nota che determinano le posizioni e le qualifiche assegnate. Sostanzialmente, possiamo dire però che diversi turni -e qualche altro che non è andato a buon termine- ci hanno dimostrato che ci sono diversi cani che questa nota la interpretano in maniera positiva, sia per le qualità, che l’addestrabilità, l’impostazione della cerca e quant’altro. In classifica con il Cac c’è Oriolensis Incanto, di Claudio Lombardi: in moltissime altre occasioni abbiamo già sottolineato la qualità di questo setter. Qui ci sono tutte le caratteristiche: sotto il profilo meccanico questo setter ha una dorsale perfetta, una fluidità eccezionale e l’eleganza che distingue il grande cane dal cane. Oggi ha fatto una prestazione impeccabile, dal punto di vista del percorso, estremamente bilanciato, con giusta profondità dei lacet. In questo tipo di prova si parla tanto di aperture, ma bisogna anche vedere la profondità, perchè quando sono un po’ troppo in avanti non rientrano nel concetto fondamentale della nota. Incanto realizza due punti presi con quell’espressione, quella classe e distinzione peraltro dimostrate anche altre occasioni. Al secondo posto alla riserva di Cac Harold des Traslosmontes del conduttore portoghese Lemos Rui. Si tratta di un setterino di buona impostazione meccanica, buon ritmo costante ed impegnato, azione nella
perfetta nota, due ferme valide. Un soggetto che si distingue per una sostanziale qualità. Da segnalare. Chiude la classifica Stephanensis Falko condotto da Matteo Richelli: un altro bravo soggetto, non molto radente ma molto composto, il modello è buono e a proposito di profondità di lacet, se le aperture sono state importanti, avremmo gradito fossero più compatti. Con questo non vogliamo dire che non erano nella nota, ma la compattezza aiuta a reperire i selvatici presenti sul terreno. Seguono all’Eccellente Marzale’s JFK di Bruni, Agadir di Camellini, Cesena di Albamonte, Vamos di Rui e Toledo di Iazzetta. Al Molto buono, Aceto del Titerno e Ibra di Cifelle di Burresi, Bestia di Casa Letizia di Testa, Eco di Fontecedro e Liz di Boccia. Cqn a Pelé di Landi che non si è fatto recuperare, ma ha fatto una prestazione molto importante”.