Libera setter 30 maggio
“Quando tutti i concorrenti iscrivono tanti cani, il motivo della loro scelta è molto semplice: questo è il luogo ideale per una prova su quaglie. E si vede, perché è come essere in un meraviglioso teatro, che rende in maniera concreta quello che sono le prove a quaglie liberate, si presta naturalmente. Il fondo è meraviglioso, oggi lo abbiamo visto, non è come i terreni di pianura che sono duri e difficili, la vegetazione non è conforme allo spirito di queste prove...questo è il terreno ideale per una Classica a quaglie. La ventilazione è quella più che giusta perché
il cane che ci sa fare sa espletare la sua prova e mettere in mostra le sue qualità. Questo non è né scontato né facile perché molte volte sul vento cambia e il cane deve andare a cercare il selvatico proprio con la massima capacità di discernimento dell’emanazione che arriva, quindi anche l’orografica del territorio, che non è piatta, dove il cane prende e parte e fa i suoi lacet quasi meccanicamente, qui il cane che ci sa fare deve scegliere dove andare, pensare a qual è il punto migliore dove si troverà la selvaggina. Quindi qui il cane esalta veramente quelle che sono le sue capacità e i suoi valori. Quindi i cani che oggi segnalerà il nostro presidente di giuria, Giovanni Bernabé, sono quei soggetti che meritano di essere valorizzati. E gli organizzatori di questa prova, che ogni anno è sempre più bella, meritano anche loro un grande applauso”.