La gazzetta della cinofilia

Libera pointer 29 giugno

- Americo Procaccini

“Ho giudicato con i colleghi Corradetti e Collodoro. Per me è l’ultima prova perché per impegni di lavoro non ci sarò. Ringrazio il Gruppo Cinofilo Aquilano, soprattutt­o ringrazio per il modo in cui ci hanno coccolati in campo, siete stati veramente bravi. Prima di parlare della prova vorrei fare qualche consideraz­ione. Vorrei fare un tributo a chi questo circuito l’ha inventato, facendo tanto per la cinofilia, sto parlando di Elio Cantone. Se siamo qui è anche merito suo, ricordo nel 2002 la prima prova disputata qui, quando c’era Ribot condotto da Lombardi e Attila condotto dal povero Scipioni. Lì iniziò una bella storia che ancora va avanti con alti e bassi, ma ultimament­e in crescendo. Credo che sarà così anche in futuro. Ultimament­e con questi benedetti social se ne parla molto, non so se si chiamino hater, ma sono odiatori sociali. Io non capisco l’accaniment­o, partono da lontano, da Altamura, dalla Serbia. Posso capire le critiche, posso capire che alcune cose possano essere migliorate, ma quando c’è di mezzo la cattiveria, e con questi modi di esprimersi le cose si fanno veramente pesanti. Onestament­e, penso che qualche provvedime­nto dovrà essere preso, perché così non si può andare avanti, è una mancanza di rispetto nei confronti dell’ambiente, del nostro ambiente. Avevo parlato anche di rinascimen­to, qualcuno l’ha considerat­a una parola un po’ grossa, ma per me è adatta perché siamo ripartiti con intenzioni e metodi nuovi. Qualcuno potrebbe fare riferiment­o a situazioni pregresse, ma io dico solo una cosa: tra le polemiche di Altamura e le polemiche della Serbia, tra i nuovi assetti istituzion­ali che hanno avuto un peso, il rinascimen­to c’è, perché c’è una maggiore consapevol­ezza in tutti noi, c’è voglia di recuperare certi valori, sia tecnici che umani, e questo per me è importante. Non credo sia solo un discorso mio. Questa è una ripartenza vera e una bella ripartenza, dobbiamo essere tutti orgogliosi. Io ho avuto modo, come non mai in questo periodo, di vedere i giovani venire a fare

assistenta­ti, e questa è passione vera, vengono dalla Sicilia, da Genova, dal Nord Italia, a spese loro, educati, ho visto gente che si è anche pagata il pranzo e nessuno gliel’ha offerto, solo per stare qui, imparare i concetti, se non è voglia di cinofilia questa, cos’è? Dobbiamo sforzarci di incanalare queste nuove energie in queste direzioni. Guardate Taccon: 83/84 anni e fa l’assistenta­to, ci rendiamo conto della grandezza di questa cosa? Ci deve far capire che dobbiamo proseguire con metodi nuovi, lasciando perdere il passato, le cattiverie, tutto. Dobbiamo andare avanti con un rinnovato entusiasmo, e sono convinto che questo entusiasmo ci possa tranquilla­mente essere, la voglia c’è, in tutti, di fare le cose in modo diverso. Un esempio lampante è il diverso rapporto tra le due società specializz­ate. Questo, a mio avviso, è un rifiorire di situazioni nuove che porterà solo del bene al nostro ambiente. Ci auguriamo cose nuove, che i rapporti con la Serbia devono essere riconsider­ati, pur con le rispettive autorevole­zze. Sandro ha parlato di una Coppa Europa a quaglie, e subito tutti a deridere. Queste sono iniziative che servono a ridare entusiasmo, non è vero che non servono a niente, lo dicono solo per denigrare. Io vorrei vedere tante persone venire qui. Vi rendete conto di quanti cani abbiamo avuto quest’anno? L’entusiasmo che c’è è importante. Un valore aggiunto come quello di un cane che fa bene le quaglie non c’è. Poi le mie parole vengono strumental­izzate e sembra che io voglia deridere chi non fa queste note. Ho rispetto per tanti vostri colleghi che non sono qui e che hanno cani bravissimi, che ci hanno aiutato a vincere in tanti terreni d’Europa. Ma gli altri devono avere rispetto di questo ambiente, di voi che vi sacrificat­e e che credete in una nota alla quale magari gli altri non credono. L’allevament­o italiano è il numero uno in tutto, sia che si facciano le quaglie, sia che non si facciano. Tutti ci devono mettere l’entusiasmo e la voglia di fare queste cose, perché anche il futuro passa attraverso questo entusiasmo e questa voglia. Ieri ho parlato a lungo con un vostro collega che non fa le quaglie, quasi per chiarirci, come se io avessi qualcosa con chi non fa le quaglie. Io ho solo detto che un cane che fa le quaglie è un valore aggiunto, perché i cani che hanno fatto le quaglie hanno fatto i Camgli

pionati di caccia a starne, i Campionati europei, li hanno vinti e hanno fatto anche le Coppe europee. Non vogliono venire perché dicono che è un lavoro in più, un sacrificio, alcuni ci credono e altri no, ma ci vuole rispetto dei ruoli e della dignità degli altri. Ognuno fa quello che crede, e ognuno deve avere la certezza di fare bene il suo lavoro, un lavoro che sia giustament­e valorizzat­o. È ora che la finiamo tutti quanti, perché qui c’è gente che fa sacrifici. Io ho fatto più di tremila chilometri per giudicare le quaglie, nessuno mi ha obbligato, ma io l’ho fatto con entusiasmo e passione. Stare 8, 9, 10 ore sul campo con queste calure a 76 anni non è una cosa facile. Io ho cercato di farlo al meglio delle mie possibilit­à e come me tanti altri colleghi, quindi è un ambiente che dev’essere rispettato, e il rispetto lo chiedo anche a voi, perché ne va anche del vostro lavoro. Per noi è passione, per voi è lavoro. Sono stanco di sentire tante stupidaggi­ni, pochi giorni fa ho letto una frase riferita alla politica (ma che ben rientra nel nostro ambiente, in questo particolar­e momento) su un quotidiano, era una frase di Indro Montanelli: ‘Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia furfante’. Ognuno la dedichi a chi vuole. Passiamo alla prova. Ho visto tanti, tanti bei cani, sia nei setter che nei pointer, poi, domenica, Oliviano Nobile, nella sua relazione ha dato una lectio magistrali­s su quello che è la Classica, e siccome gira nel web, ce la dovremmo ascoltare tutti, noi giudici, voi concorrent­i, i proprietar­i e anche i signori della tastiera, perché quello dev’essere un riferiment­o di quello che è una Classica. Oggi è stata una prova buona, ma non delle migliori, le condizioni erano buone all’inizio ma poi cambiavano, quindi non sempre ideali e ci sono state delle condizioni non omogenee per tutti. Alla fine abbiamo 10 cani in classifica con otto massime qualifiche e due soggetti al Molto buono. Primo Eccellente a Universo dei Mascii, che è un cane elegante e con una buona meccanica, si è aggiudicat­o un gran bel punto, ha fatto un bellissimo percorso con le giuste profondità. A fine turno ha avuto una ferma senza esito che, a nostro avviso, è stata ininfluent­e nella classifica. Non siamo andati alla certificaz­ione perché avremmo gradito un filino in più di energia, è questo che gli è mancato. Secondo Eccellente Galla Placidia del Sole di Lombardi, una cagna che ci è piaciuta tantissimo e ha svolto la buona nota. È andata al secondo posto per due motivi: la ferma in bianco era ininfluent­e, ma è l’atteggiame­nto che ha avuto alla ferma in bianco a influire, che ci sia stata un’ape o meno non ci è dato sapere, dalla nostra distanza. Poi, non abbiamo avuto l’opportunit­à di vedere la presa di punto, l’abbiamo trovata dietro la conca, seppur in bellissima postura, molto tesa. Ecco perché è “retrocessa” al secondo posto, anche se devo dire che come freschezza è stata forse la cagna che ci ha più entusiasma­ti. Terzo Eccellente Ardi di Casa Letizia di Testa, che ha fatto una bella prestazion­e, pulita con un gran bel punto. Un terzo Eccellente meritato. Per gli altri sono a disposizio­ne.”

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Master del Sargiadae c. Mattei
 ??  ?? Portos c. Albamonte
Portos c. Albamonte
 ??  ?? Bale od Gastona c. Gavrilovic
Bale od Gastona c. Gavrilovic
 ??  ?? Atos c. Nuziata
Atos c. Nuziata
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Stella c. Savic
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Raoul del Nocino c. Bruni

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