Setter Day
Senza la passione non esisterebbe il professionismo in cinofilia, grazie quindi a proprietari, ad allevatori e agli addestratori per il lavoro che fanno per la valorizzazione del setter.
Un doveroso ringraziamento va poi a Enci e al suo presidente Dino Muto, che ci hanno permesso -dopo due anni per nulla facili- di essere qui in questa splendida cornice che da quasi trent’anni è il corollario di questa manifestazione. Un’organizzazione che costa sempre più fatica, perché i vincoli burocratici e le autorizzazioni richieste sono sempre di più, ma siamo convinti e andremo avanti in questa direzione. Abbiamo già detto che sono stati due anni difficili, che ci hanno segnato, ma possiamo però anche dire di aver resistito; hanno sofferto anche i nostri cani, che non hanno potuto avere quella continuità di allenamento che necessita un cane da lavoro, ma siamo qui ed è doveroso ricordare chi invece non c’è più. Un ringraziamento anche a Walter Chiappini e Gennarino Di Stefano, sindaci dei comuni di Luccoli e di Rocca di Cambio, che ci hanno
sostenuto nel difficile percorso delle autorizzazioni, e di essere da quasi trent’anni ancora qui, in questo scenario che ci è tanto caro. Avere alle spalle, su questo palco, l’immagine di un setter e di un pointer che corrono è una cosa che mi emoziona, perché siamo riusciti a trovare un’intesa coi cugini pointer e sono sicuro che questo ci porterà a raggiungere risultati importanti. Lavorare insieme ci permetterà di andare a risolvere i problemi comuni, perché una cosa è arrivare sul campo e sganciare i cani, ma non bisogna dimenticare il duro lavoro delle organizzazioni, spesso nell’ombra, che ci permettono tutto questo. I rapporti con le autorità locali, il disbrigo di un numero di pratiche burocratiche sempre maggiore, seguire ogni iter... in cinofilia siamo tutti volontari che portiamo avanti e sosteniamo il lavoro di allevatori e professionisti. Vi annuncio una novità, che abbiamo delibe
rato tempo addietro ma la pandemia ci ha poi bloccato: il consiglio della Sis ha deciso di proclamare un “Campione sociale classico”, titolo da assegnare a quel cane che eccelle tanto nella Grande cerca o Caccia a starne, sia nella Classica a quaglie, perché chi dimostra di saper affrontare con talento queste discipline ha un patrimonio genetico importante, dimostrando adattabilità ai terreni e alla selvaggina. Questi sono i soggetti che possono avere quel qualcosa in più che va segnalato. Abbiamo fatto una riflessione su questo e per dare valore a questo nuovo titolo abbiamo ritenuto di alzare l’asticella richiedendo tre Cac in Grande cerca, oppure cinque Cac (di cui almeno due su branchi) in Caccia a starne (di cui si organizzano più prove) in aggiunta a tre Cac in Classica e un Molto buono in raduno. Il tutto con presidenti di giuria diversi. Abbiamo intenzione di mettere in palio un premio importante per chi riuscirà a raggiungere queste qualifiche; speriamo di vedere un buon numero di cani concorrere per questo titolo.
Infine un ricordo per Roberto Garigale, cacciatore di montagna morto quest’anno in un incidente di caccia. La Sis ha realizzato una targa che consegniamo al Presidente della Sis di Catania, delegazione di cui faceva parte Roberto. E ora lasciamo spazio a chi ha portato in alto il nome del setter inglese su tutti i palcoscenici più importanti.