Ricordo di Olindo Andrighetti
È mancato nella notte del 1 dicembre 2021 a 93 anni Olindo Andrighetti. Appassionato setterista e fondatore dell’affisso della Torre Antica, è stato consigliere della Società italiana setter, presidente del Gruppo cinofilo padovano e membro del consiglio dell’Enci per diversi mandati.
Ebbi modo di conoscerlo da ragazzo durante le prove che si svolgevano in Istria, io allora presentavo Almar Nick, un giovane setter che fece bella figura e lui venne a complimentarsi con me. Da quel momento, vista la comune passione per il setter e per la cinofilia, tra noi nacque un rapporto di amicizia e di affetto molto stretto, che in seguito si sviluppò anche in una proficua collaborazione professionale.
Olindo Andrighetti è stato innanzitutto un eccellente capitano di industria, che costruì nel tempo un’importante società a livello nazionale e internazionale nel settore dei legnami, con importanti investimenti nei paesi africani quali la Liberia e la Costa d’Avorio. È stato un eccellente cacciatore e un fucile di primo ordine, si dedicò all’arte venatoria in bellissime riserve in italia e all’estero dove amava invitare i suoi più cari amici: il dottor Domenico Attimonelli, l’avvocato Radice, Gelasio Pannocchi e altri, oltre al sottoscritto che conserva grandi ricordi che legano queste giornate di caccia alla sua figura. La sua passione per il setter inglese cominciò con un soggetto del Rovere, cedutogli dall’avvocato Cavalli. Successivamente, avendo conosciuto Gelasio Pannocchi, si dedicò alla valorizzazione di molti importanti soggetti tra cui Siva d’Entella, Adbor Nives, Roval Back portato da Zagni (che gli fu rubato), Lemon condotto da Taccon, il famosissimo Dum del Meschio e i suoi figli Full, Dero e Mur. Quando i suoi cani morirono nella sfortunata avventura del furgone di Panocchi per lui fu un dolore grandissimo.
Successivamente collaborò con Ademaro Scipioni che preparò e condusse per lui Drakula e Nero. Ultimamente la salute non lo sosteneva più, quindi -pur amando ricordare e raccontare sempre i grandi momenti di storia cinofila e venatorianon si dedicò più a questo che era il suo hobby preferito. Era comunque sempre presente alle serate culinarie speciali organizzate dal club “la Torre Antica” a casa dell’amico Marco Piva (a cui ha ceduto il suo affisso), dove la buona cucina -era infatti un rinomato buongustaio- faceva da sfondo ideale per i piacevolissimi racconti cinofili e la condivisione di valori venatori oggi sempre più rari. Se n’è andato in silenzio, coricandosi senza svegliarsi più.