Prove o caccia
Per quello che riguarda invece i posteriori -o il retrotreno- per dirla in modo più tecnica, siamo nettamente migliorati, perché abbiamo dei posteriori ottimi, dai movimenti rotondi, con delle code molto lunghe e molto belle, portate in modo molto corretto.
Credo ci sia una discrepanza netta tra l’avantreno e il retrotreno. Dobbiamo lavorare ancora per apportare molti miglioramenti all’avantreno. I setter di oggi sono un pochino più rigidi, sono cani che al contatto hanno perso questa serenità e tendono a fermare più a scatti. Sono più nervosi dei cani degli anni Ottanta. Bisogna tener presente però altri due fattori. Il primo è che il sistema osteo-articolare non è dato soltanto dall’inclinazione e dalla lunghezza delle ossa, ma soprattutto dall’efficacia delle famosissime diartrosi, quindi da quelle articolazioni che permettono un certo tipo di movimento. Quindi se un cane che è costruito molto bene, ma ha delle articolazioni poco mobili, sarà sicuramente meno sciolto e fluido di uno che ha una costruzione meno ideale (e questa cosa io l’ho compresa grazie a mio figlio, che fa l’osteopata). Inoltre, non dimentichiamo che il sistema nervoso centrale domina il sistema osteo-articolare, e così dove non arriva il naso, arriva il cervello. Quello che fa la differenza sarà e saranno sempre (come dicevano i nostri maestri) le qualità morali, le qualità interiori del cane, che non si possono misurare e che influenzano tantissimo il sistema di locomozione.
Le prove simulano l’azione di caccia, quindi quando la gente vuole creare una dicotomia tra i cani da caccia e quelli da prove, io non ci sto: tutti i cani da caccia, basta aprire il loro pedigree, sono cani provenienti dalle prove. L’unica cosa che la prova non considera è la determinazione e la costanza, il fondo di un cane, perché lo vedi nei venti minuti di un turno (che in realtà dura meno perché la maggior parte dei cani si sgonfia molto prima, la grande voglia di incontrare dopo 10 minuti già va a farsi friggere).
C’è un po’ una moda oggi di mettere in competizione il cane da prova con quello da caccia, perché la rare
La Caccia a starne è la giusta nota, non è esasperata, ed è quella che permette al setter inglese di manifestare la propria essenza
fazione faunistica porta all’utilizzo di selvaggina immessa, quindi la gente parla di questo tipo di prove come artificiali e di conseguenza la veridicità della prova viene intaccata.
Negli anni in cui ho iniziato ad andare a caccia, alla fine degli anni Settanta, ho provato qualsiasi cosa, cani di un po’ di tutte le genealogie. E questo mi è servito per cercare di intercettare un fenotipo, un telaio importante su cui montare la giusta psiche.
Io non sono un dresseur ma sono un attento osservatore. Sono tanti anni che vado in Serbia, Croazia, Polonia, sia per la caccia sia per le prove.
Per me la cinofilia è competizione, miglioramento zootecnico attraverso il confronto selettivo che permette di individuare quelli che sono i caratteri necessari per migliorare il
nostro setter, che non è il mio prodotto. Io non lavoro esclusivamente per me; lavoro per tutti gli appassionati della razza setter. Non vivo la cinofilia e l’allevamento come un qualcosa di esclusivamente personale ma lo vivo come un qualcosa che io metto a servizio di tutte le persone che hanno la mia stessa passione.
Io sono molto concentrato sui caratteri dei cani, su quello che devo migliorare, per fortuna ci sono poi i proprietari che portano avanti il loro cane, con il loro dresseur. Ognuno ha le sue preferenze e le sue note. Io personalmente seguo in modo particolare la Caccia a starne, perché la ritengo la nota ad hoc per il setter inglese.
In Caccia a starne per me il cane ha la giusta presa di terreno, sviluppa il gusto ritmo e ha così la possibilità di manifestare il suo talento. Non è una nota esasperata, è la giusta nota, la chiamerei la nota “fisiologica”, quella che permette al setter inglese di manifestare la propria essenza.
Però seguo tutte le note perché è necessario per avere una cultura a 360 gradi sul setter e non perdere nessun elemento che ci possa aiutare a ottenere un risultato ambito.