La gazzetta della cinofilia

Valenza zootecnica delle prove su beccaccini

- Matteo Toniato

Tra le prove di caccia per cani da ferma l’Enci distingue tre formule di cacce “specialist­iche” che rispettiva­mente sono: le prove su beccaccia, su beccaccino e su selvaggina tipica di montagna, individuan­do nelle peculiarit­à di ambiente e selvatico valido di volta in volta per qualificar­e il soggetto in esame, il fondamento e la ragione di questa suddivisio­ne.

Le prove di caccia su beccaccino si caratteriz­zano nettamente, infatti, per la singolarit­à del selvatico (beccaccino, esclusi frullino ed il ben più raro croccolone), per la tipologia dei terreni (in Italia quasi unicamente, se non unicamente, in risaia) e per la stagionali­tà (sul suolo nazionale viene sfruttato il periodo tardo autunnale ed invernale); unico tipo di prova specialist­ica, inoltre, ad essere corsa invariabil­mente a singolo, con quel che ne consegue, nel bene e nel male.

Ma quali gli obiettivi di selezione delle prove Specialist­iche in generale? Innanzi tutto la verifica ed il controllo delle qualità di razza in soggetti impiegati in ambiti venatori “di nicchia”, a scongiurar­e lo sviluppo di derive morfo-funzionali che rappresent­ino, per i cultori di ciascuna razza, delle aberrazion­i ad andar bene inutili, se non controprod­ucenti, in particolar­e nel medio e lungo termine; in secondo luogo, la valutazion­e delle attitudini venatorie, più strettamen­te legate al rendimento, espresse in forme di caccia così peculiari.

Nel “distillato” zootecnico che sortisce da tali prove un fondamenta­le elemento va a saldare tra di loro caratteris­tiche di razza ed attitudine alla caccia, ed è rappresent­ato

dall’esperienza, cioè da quel “know how” che proprio nella specializz­azione di selvatico ed ambiente rappresent­a il fattore determinat­e nel far emergere i soggetti dotati del giusto talento.

Ebbene, tornando alle prove su beccaccini, quale contributo apportano alla selezione delle razze da ferma? Idealmente –e ove ben condotte e giudicate– devono mettere in risalto le doti di avventator­e dell’esemplare qualificat­o, ovvero sia la capacità di usare il vento ed il naso come “ferri del mestiere” fondamenta­li per bloccare un selvatico che –proprio nelle stoppie del riso- si comporta nella maggior parte dei casi come “leggero” ovvero facile all’involo. Quindi, primo presuppost­o: olfatto ben sviluppato e capacità di sfruttare la brezza che spira spesso flebile sulle piane umide e nebbiose. Va da sé che s’impone, dal punto di vista più prettament­e stilistico, portamento di testa ed assetto dell’asse cervicale e dorsale corretti perché funzionali per mettere il tartufo lì, a percepire l’emanazione che viene dal vento e a dare vita a filate dirette, cariche di tensione e talvolta di rara spettacola­rità.

Altra dote caratteris­tica ed ineludibil­e del cane che emerge in prove su beccaccini è una spiccata attitudine a discrimina­re le emanazioni, selezionan­do con modalità rapida e quasi istintiva l’effluvio dello scolopacid­e tra le centinaia di odori ed emanazioni che ristagnano nell’ambiente della risaia o dei prati marcitori. Il cane esperto modula opportunam­ente fasi di accertamen­to prudente ma risoluto, sulle emanazioni sia dirette che “di pastura”, a rapida ma mai irruente esplorazio­ne delle ampie stoppie a

ricercare selvatico più spesso sparso ed irregolarm­ente distribuit­o. Quasi scontata la solidità di ferma unita ad una particolar­e espressivi­tà, che aiuta conduttore e cacciatore a rendersi convinto della bontà della indicazion­e offerta dall’ausiliare: fattore questo desiderabi­le in ogni tipo di prova… onde risparmiar­e passi e colorite invettive verbali contro l’ausiliare. Sempre sulle caratteris­tiche della ferma, personalme­nte preferisco e trovo molto più pregevole il “punto” su beccaccino ben indicato, che s’invola a massimo 20-25 metri dalla punta del naso (compatibil­mente con l’intensità della ventilazio­ne), dando l’impression­e di essere stato bloccato a terra dal cane con la ferma; vedo invece con molto scetticism­o (perché poco utili nell’esercizio della pratica venatoria) quelle evanescent­i indicazion­i su emanazioni lontane e beccaccino che si palesa ben oltre la distanza di tiro del fucile e un po’ più a destra o a sinistra… cui prodest?

Autonomia di cerca ed iniziativa non disgiunti da collegamen­to: soggetti “beccaccini­sti” esperti e consumati sono soliti incrociare con qualche ampio e profondo lacet le stoppie per nulla popolate per passare oltre ed esplorare con maggiore impegno e concentraz­ione quelle che con più probabilit­à e costanza albergano gli scolopacid­i. Questi soggetti fanno risparmiar­e tempo e passi rendendo più interessan­te la scarpinata in risaia, senza trasformar­e la ricerca dei Beccaccini in una maratona all’inseguimen­to di forsennati galoppator­i, ma nemmeno indugiando in plaghe sterili. Le prove “a solo”, quali sono quelle su beccaccini, non richiedono,

giocoforza, la prova dell’attitudine al consenso. Vero, incontrove­rtibile, e questo rappresent­a forse un limite in queste prove dal punto di vista tecnico-selettivo, ma certamente rappresent­ano in modo fedele la modalità con cui viene praticata in larga parte la caccia al Beccaccino: un ausiliare, un cacciatore, tanto terreno da esplorare in autonomia. Ad altre prove ed altre note l’incarico di testare questa dote nei cani degni del titolo di Campionato di lavoro.

Il test funzionale del cane da ferma su beccaccini, proprio in virtù della specificit­à e particolar­ità del binomio selvatico–ambiente, costituisc­e un banco di prova severo e tecnicamen­te valido, ma solo laddove siano rispettati ed assolti i requisiti pretesi. Altrimenti, come di usa dire, se “vale tutto” anche il significat­o di queste prove viene svilito e svuotato del senso zootecnico, cui dobbiamo tener fede come veri cinofili.

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 ?? ?? Bolt c. Marchetti
Coenobium Medom langhaar di Corrado Gilardoni c. Marchetti
Bolt c. Marchetti Coenobium Medom langhaar di Corrado Gilardoni c. Marchetti
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 ?? ?? Nothing des Solos de Rory c. Marchetti
Nothing des Solos de Rory c. Marchetti
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Bianca c. Marchetti
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Il giudice Grasso
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Olli c. Marchetti
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Ianez della Cernaia c. Lavatelli
Mistake c. Marchetti Ianez della Cernaia c. Lavatelli
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Rhapsody du Crohot Noir c. Bousquet
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 ?? ?? Oxy di Santa Caterina del Sasso c. Marchetti
Oxy di Santa Caterina del Sasso c. Marchetti
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Ester c. Marchetti
 ?? ?? Valvo, Torti e Marchetti con Nothing des Solos de Rory, Junior e Manny
Valvo, Torti e Marchetti con Nothing des Solos de Rory, Junior e Manny
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Enter della Bassa Brianza c. Marchetti
 ?? ?? Passaggi a rischio...
Passaggi a rischio...
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Mauro Delborghi
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Il giudice Giroldi

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