La gazzetta della cinofilia

Zara, starne e soprattutt­o cani

- Dario Berna

Zara è sicurament­e una delle palestre che per varietà di terreni è più diversific­ata, passando da distese pratose secche d’inverno come i terreni delle antenne, alle pietraie di Prkos, alle siepi di Gorica, alle vignette e uliveti di Nadin e Skabrnja, fino alle culture più lineari della bassa Zemunik, dove le difficoltà nell’interpreta­zione della nota non esitano a mancare, dove se manca il coraggio manca la nota. Si sente dire che stenta la presenza di starne, forse non ci sarà una quantità massiccia, ma non si può certo dire che non ci siano, o forse solamente mancano i cani che le trovano (il tutto intendo, con condizioni favorevoli, perché gli sbalzi climatici portano il selvatico a ripararsi e quindi lo rendono difficile da reperire, ma questa è la natura e a me piace così).

La prima volta che misi piede in questi posti non riuscii a vedere un branco, poi Radames Benetti mi prese sotto braccio e mi disse nel suo modo colorato che lo rende unico: ‘lo starnista è il cane e il conduttore che accetta il sacrificio e la difficoltà, qui ci vuole il garista e il cacciatore se no non trovi neanche le allodole.’

Così con tanto lavoro e dedizione ma soprattutt­o selezione, sono riuscito a tirar su una squadretta

di cani che interpreta­no la nota. Detto questo, siamo appena freschi di questa ultima turnee di prove autunnali 2021, forse una delle più belle degli ultimi anni , perché la rotazione e il mescolamen­to dei concorrent­i delle batterie ci ha portato ad un confronto reale per noi continenta­listi che purtroppo troppo spesso corriamo soli senza mai avere una visione ed un idea completa dei cani, e per me questo è deleterio perché senza confronto e competitiv­ità non c’è crescita. La modernità e il sistema ha portato la cinofilia ad aspettare un risultato via social, ma a vedere i cani non c’è quasi mai nessuno e forse si sta perdendo il concetto di quello che un cane deve manifestar­e. Dico questo perché credo che più passi il tempo e più vengono a mancare personaggi illustri che dedichino il loro tempo di allevatori e proprietar­i, alla selezione, quella vera fatta dal gusto di un galoppo, di un trotto, di un portamento, da una presa di punto o un espression­e di ferma; da un concetto del cane da ferma a servizio di un fucile, di decine di scarponi consumati incamerand­o esperienza, ora si parla dei cani dai telefoni e sempre meno sui terreni. Dico questo perchè nell’ultimo anno ho l’onore di condivider­e ogni mio pensiero con un illustre allevatore

che ha basato la sua selezione su questi concetti, sulla pratica, sull’utilizzo personale del cane in gara e a caccia. Sette su sette. 365 giorni all’anno. Un concetto di vita basata sulla selezione, allevatori ormai rari… ma il risultato parla da sé. Provare per credere.

Quindi dopo un anticipazi­one sulle difficoltà di Zara e un accenno sulla selezione basata su queste palestre, servono quei soggetti che le starne e la caccia, le hanno nel dna, perché serve una dose di intelligen­za e di avidità superiore alla media, perché un conto è inciampare sul selvatico una volta ogni tanto, un altro è andare a punto quasi sempre. Premetto che ogni parola è fonte di miei pensieri personali; il cane da gara, lo starnista per eccezione, te lo dimostra come tocca terra appena sceso dal furgone, il quale una volta legato per iniziare il turno, impone la sua predominan­za come fosse una statua con lo sguardo sull’orizzonte e lo il naso già tirato sul vento, segno immediato di grande concentraz­ione, come a dire: “slegami, sono pronto”, perché per il vero cane non esiste il ridicolo minuto, il branco può essere subito lì sul primo lacet (non ho mai visto

la safety car perché un pilota ha dimenticat­o di metter la prima), le prove si vincono dalla partenza all’arrivo.

La cerca di uno starnista ove non c’è grande densità di starne andrà in crescendo per ampiezza con il passare dei minuti se non si arriva facilmente all’incontro, perché il vero cane non ha bisogno di incontrare per andare sempre più ma casomai il contrario, ovvero meno saranno le possibilit­à di incontro e più il soggetto si impegnerà nella ricerca, e in palestre difficili come Zara le profondità di ogni lacet devono essere notevoli per avanzare in più terreno possibile, pur sempre proporzion­ate alla potenza olfattiva del cane e all’intensità del vento. I punti di passaggio dei lacet andranno dove è più probabile il reperiment­o della selvaggina da buon cacciatore senza sprecare tempo ed energia inutile in coltivazio­ne altrettant­o inutili, ma pur sempre rimanendo ordinati nel vento (perché a starne è il vento che fa da padrone). E poi arriva la più grande difficoltà di Zara ovvero gli ostacoli che la natura pone sul terreno, saltare siepi e terreni spezzati senza porsi limiti è una dote solo de grandi starnisti. Infine se si arriva all’incontro questa palestra ti offre (per condizioni atmosferic­he) la possibilit­à di vedere grandissim­e prese di punto, anticipate da impression­anti risalite e chiusure in ferma in grande espression­e, tutto questo con soggetti che abbiano questo patrimonio qualitativ­o. Solo lavorare su questi terreni può far sviluppara un cane con grandi mezzi tutti questi requisiti, che Zara sono indispensa­bili, e credo che più aumenta la difficoltà più aumenta il livello di selezione.

Senza nulla togliere ad altre palestre perché ovunque c’è selvaggina vera rimane sempre una grande scuola ma Zara è Zara e per i continenta­li è la più grande impronta selettiva sulla quale lavorare.

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 ?? ?? Polcevera’sS Asso c. Rebaschio
Polcevera’sS Asso c. Rebaschio
 ?? ?? Venturelli’s Colt c. Paola Ferdinandi
Venturelli’s Colt c. Paola Ferdinandi
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 ?? ?? Berna e Capelli con Pradelline­nsis Noé
Berna e Capelli con Pradelline­nsis Noé
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 ?? ?? Venturelli’s Carlos c. Venturelli
Venturelli’s Carlos c. Venturelli
 ?? ?? Pradelline­nsis Paride c. Bottani
Pradelline­nsis Paride c. Bottani
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 ?? ?? Paolo Festa con Elvis della Costanza
Paolo Festa con Elvis della Costanza
 ?? ?? Romeo c. Bottani
Romeo c. Bottani
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Eskobar del Garincos c. Selmi
 ?? ?? Il punto di Pradelline­nsis Uncas
Il punto di Pradelline­nsis Uncas
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Venturelli’s Kevin c. Venturelli
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Blek Macigno di Cascina Croce c. Tognolo e Kris della Becca c. Berna
 ?? ?? Ira dei Briganti Sardi p. Meloni c. Pezzulli
Naomi du Sentiers du Ramier c. Bottani
Ira dei Briganti Sardi p. Meloni c. Pezzulli Naomi du Sentiers du Ramier c. Bottani
 ?? ?? Pradelline­nsis Teddy cond. Capelli
Pradelline­nsis Teddy cond. Capelli
 ?? ?? Benetti, giovane tra i giovani
Benetti, giovane tra i giovani
 ?? ?? Nat c. Selmi
Nat c. Selmi
 ?? ?? Pezzulli con Giovanni Barbieri
Pezzulli con Giovanni Barbieri
 ?? ?? Paolo Festa con Vasco del Falso e Rade Savic
Paolo Festa con Vasco del Falso e Rade Savic
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Marcos de Gabricam c. Pezzulli
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Bottani, miglior conduttore continenta­li a Zarra
Mosè di Cascina Croce c. Tognolo Bottani, miglior conduttore continenta­li a Zarra
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Venturelli’s Frida c. Venturelli
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Senatur del Morghengo e Kris della Becca c. Berna
 ?? ?? Isco c.Selmi Giorgio
Isco c.Selmi Giorgio
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Polcevera’sS Olmo c. Rebaschio
Pradelline­nsis Cobra c. Bottani Polcevera’sS Olmo c. Rebaschio
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Amarone c. Rebaschio
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Napoleon c. Pezzulli
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Polcevera’sS Asso c. Rebaschio
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