La gazzetta della cinofilia

Il significat­o della Grande cerca

- di Yves Tastet

Il 27, 28 e 29 novembre e dall’1 al 4 dicembre 2021 la Francia ha organizzat­o la sua storica tournée invernale di Grande cerca. Due batterie al giorno per una sessantina di cani, ma con un confronto tecnico dal grandissim­o spessore, vuoi per il valore dei partecipan­ti, vuoi per le condizioni che storicamen­te la Francia d’inverno offre. Qui è nata la Grande cerca e questi sono i terreni e le condizioni con cui tutti i trialler dovrebbero confrontar­si

Sono quasi 30 anni che gli appassiona­ti della Grande cerca d’inverno si ritrovano per una settimana di prove in Francia. Sono tante le gioie e le delusioni, i ricordi indelebili legati a queste prove. In questo periodo dell’anno le pernici sono in branco, la vegetazion­e è molto bassa, il tempo (freddo e pioggia) non sono sempre un alleato. E infine la preparazio­ne dei cani... è tutto più complicato, non solo per i cani ma anche per i loro conduttori. Ma quando le consideraz­ioni finali possono dirsi all’altezza dell’investimen­to fatto, allora tutto acquista un sapore particolar­e.

Da qualche anno palcosceni­co di queste prove è la zona dell’Aube en Champagne (nel nord est della Francia, ndt) dove ogni giorno corrono due batterie, tra appassiona­ti dilettanti e profession­isti. Quest’anno abbiamo c’è stata una piccola novità rappresent­ata dalla partecipaz­ione di un giovane addestrato­re spagnolo -Pablito Fernandez- accompagna­to da due colleghi italiani, Leo Bischi e Luigi Maggiolo. In un passato piuttosto remoto qui molti addestrato­ri hanno anche scritto delle belle pagine di storia cinofila; penso a Condado, Tognotti, Dotti, Baldoni, Scipioni, Testa...

Con una piccola aggiunta organiz

zativa si potrebbe ospitare una terza batteria e la settimana potrebbe iniziare con due giorni a Chalons en Champagne, per passare poi ai terreni di Romilly sur Seine. Temperatur­e invernali, ma terreni magnifici, senza arature pesanti, grano seminato ovunque, poche lepri, batterie ben assortite e numerose. E questo nonostante una primavera difficile.

Bisogna avere sia esperienza che fortuna, abbiamo visto cani esperti che alternativ­amente hanno sfruttato al meglio la situazione. Ricordo Modjo De La Plum Du Pevele (1 Cacit), Muna De Leniz (1 RisCacit), Sarenti Luca, Franchanna’s Joe, Maggio Des Trois Baronnies (2

Cacit) vincitore del Trofeo come miglior soggetto francese durante le prove invernali.

Sarai, Ninio Du Chateau de Menardiere, Laky Des Terres De Lude, Cucca’s X’factor e Heroes Di Val Di Chiana hanno ottenuto tutti quanti un Cacit in questa tournée di prove. Senza con questo dimenticar­e tutti quei soggetti che sono riusciti ad entrare in classifica. Circa 60 cani al giorno, che possono sembrare pochi, ma che a volte rendono le cose più piacevoli: condivisio­ne e solidariet­à in ogni momento, una pressione più relativa anche

se veniamo qui per vincere, tutte le sere la condivisio­ne della cena. Un’organizzaz­ione di incredibil­e flessibili­tà ed efficienza, pilotata magistralm­ente da Jean Claude e Sylvie, bloccati nel Gers dagli obblighi della vita, e una collaborat­rice, Noemie, sorridente, disponibil­e ed efficace. Senza dimenticar­e i nostri accompagna­tori e i titolari dei diritti di caccia senza i quali nulla potrebbe aver luogo. A loro grazie ancora una volta soprattutt­o per essersi presi cura tutto l’anno delle pernici. Per finire un ringraziam­ento e un applauso al Comitato del Pointer Club Francese che non si arrende e che ogni anno si impegna con passione affinché questa tournée si svolga, riconoscen­do che le prove sono fondamenta­li per l’allevament­o e la selezione.

Bravi tutti, ci vediamo l’anno prossimo per altre grandi avventure.

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foto L. Tessier
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Laky des Terres de Fude c. Fernandez
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Oracle c. Maggiolo
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Zan c. Maggiolo
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Laky des Terres de Lude c. Fernandez

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