La prima volta
Invitato a giudicare in Spagna, a Toledo, la Grande Cerca su pernici a branchi, ho accettato in quanto nella mia vita cinofila non ne avevo avuto mai l’opportunità, sempre presente alle prove a coppie, questa esperienza proprio mi mancava.
Avevo sentito pareri discordanti, debbo dire che non ho trovato difficoltà “significative”.
Ho maturato la convinzione che, oltre alle canoniche “qualità”, un soggetto per emergere deve possedere in primis esperienza su branchi, esperienza che comunque si deve coniugare, a mio avviso, con una “intelligenza venatoria” particolare, che non tutti posseggono, se pur bravissimi con altra selvaggina.
Terreni stupendi, monocoltura che si perde all’orizzonte, quasi totale mancanza di punti di riferimento. In tale scenario si devono possedere: polmoni, grande mentalità, ritmo, intelligenza venatoria e collegamento. Se manca qualcuna di queste doti, è meglio rimanere a casa.
I dresseur presenti, come sempre, hanno evidenziato la loro grande professionalità; hanno presentato complessivamente soggetti ben preparati, ottimi interpreti della nota e hanno saputo evidenziare intelligenza ed espe
rienza nel trattare i branchi di rosse. Non ho avuto l’opportunità di giudicare Lombardi e Burresi. Rudi c’è sempre, pronto e professionale, oltre ai soliti noti il pointer, mi hanno riferito che Quechua del Sole è in crescita; se pensiamo che a maggio veniva presentato nei giovani in classica a quaglie, crediamo che stia entrando a pieno titolo nell’Olimpo dei grandi.
Burresi ha fatto il grande salto, mi risulta per nulla intimidito, mi parlano di un paio di soggetti che sicuramente potrebbero diventare dei protagonisti.
Mi ha sorpreso, giudicandolo, Oriolensis Quaison di Giavarini; nella nota della Grande cerca è stato più convincente del blasonato fratello Quod; sicuramente Giavarini con due soggetti di tale spessore si divertirà, e farà divertire.
Targetti non riesce a raccogliere i frutti del suo lavoro e del materiale a disposizione: setter che evidenziano peculiarità di razza come Lewandoski e, in particolar modo, come Furio dell’Ad Montes non sono facili da trovare. Richelli: la giovane promessa? Ma no, ormai sta entrando a pieno titolo nel novero dei “grandi”della Grande cerca. Ho appurato che a Nearco e Stefanensis Falko la Spagna piace; felici tutti del ritrovamento della Zoe, episodio che per qualche giorno ha tolto serenità a Richelli.
Serio ed educato Maggiolo, un bel lotto di soggetti, ben preparati ed in nota, è mancato l’acuto, il materiale comunque c’è.
Non avevo avuto mai l’opportunità -causa covid e la mancata partecipazione alle Classiche a quaglie- di giudicare Bischi. Heroes di Val di Chiana mi ha stregato, lo reputo un setter completo, poi c’è quel giovane Warmup di Val di Chiana: siamo ad alti livelli! Bischi non si è fatto mancare nulla, ci ha presentato anche una setter femmina: Rihanna del Poggio Marino, certificata alla prima prova a cui ha partecipato, sicuramente una grande trialler. Trialler femmina, non è poco.
Pablo giocava in casa, il suo lotto di soggetti erano tutti “pronti” sia come interpretazione della nota che come approccio alla selvaggina; Inferno della Morosina ancora non completamente ristabilito da un incidente, ma riesce ad entusiasmare egualmente; poi abbiamo notato
una crescita esponenziale del pointer Muna de Leniz: i risultati parlano per lui. Giudicando questi due pointer pensavo al Boss, il padre, troppe volte oscurato, erano altri tempi, oggi sarebbe già un’altra storia. Un pointer mi è rimasto nel cuore: Orfeo condotto da Moreno, allevamento portoghese, credo figlio del Devil, peccato non aver avuto la possibilità di vederlo fermare, comunque credo che Colombo quando parlava del “puro folle” si riferisse a lui.
Ritroverò questi cani a febbraio nelle prove andaluse, spero di non avere delusioni; sono convinto comunque di poter provare tante nuove emozioni, le prerogative ci sono tutte; terreni, pernici, organizzazione. Ad maiora.