La gazzetta della cinofilia

Il disumano

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L’esempio degli uomini sta diventando sempre peggiore, e le strade sono due: quella di un rinascimen­to (ovvero di restituire all’uomo delle potenziali­tà, non in termini di performanc­e, come è oggi, ma di responsabi­lità e consapevol­ezza, di rispetto e di spirituali­tà) o quella della robotizzaz­ione, ovvero di lasciare il potere alle macchine. La seconda è una scelta di una tristezza raccapricc­iante, che peraltro in alcuni settori (e parzialmen­te anche in cinofilia) è già stata adottata per scongiurar­e il lato debole dell’uomo. Abbiamo perso di vista il valore di un rapporto sincero con le cose, e temo che la pandemia e questa merda -consentite­melo- di distanziam­ento imposto abbiano contribuit­o al nostro imbruttime­nto. Ci hanno insegnato, mentre noi non ne ce ne accorgevam­o, ad aver terrore; sotto le mentite spoglie della protezione, ci hanno inculcato la paura. Paura degli altri, paura di perdere tutto quello che abbiamo costruito nella nostra vita.

In questo periodo storico così importante, così cruciale, dobbiamo davvero valorizzar­e la qualità: della vita, del lavoro... e ogni gesto che facciamo deve esprimere con coraggio delle virtù.

A questo proposito: se un Cac deve esprimere la lode, la massima espression­e di doti a cui si può aspirare, se un cane con questa certificaz­ione rappresent­a il culmine della piramide, ovvero della sua razza, come si possono assegnare Cac a diverse decine di cani? Per forza di cose non si indica più un vertice, ma una distesa!

Non dobbiamo aver paura di pretendere la qualità, deve essere il comune obiettivo di quanti stanno in cinofilia (e al mondo).

A proposito di responsabi­lità e consapevol­ezza: visto il continuo aumento dei costi delle materie prime, che sta uccidendo diversi settori, e che sta mettendo in crisi anche noi in qualità di editori, abbiamo deciso di investire in un servizio di spedizione “premium” che garantisca la consegna del nostro giornale agli abbonati entro tre giorni dalla spedizione. Questo vuol dire finalmente poterlo ricevere fresco di stampa direttamen­te a casa. Una scelta non solo volta a premiare gli abbonati, i fedelissim­i di sempre, ma anche a cercare di evitare gli sprechi che la distribuzi­one nelle edicole inevitabil­mente comporta. Abbonarsi, con la garanzia di riceverlo tempestiva­mente, potrebbe finalmente essere una scelta ecologica e responsabi­le.

Per interpreta­re il futuro non serve nostalgia, ma immaginazi­one, che è dote squisitame­nte umana.

E voi, tra disumano e umano, cosa scegliete?

Erica Recchia

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