La gazzetta della cinofilia

Aria di beccaccini

- Giuseppe Colombo Manfroni

Quasi un sogno iniziare il 2022 tra gli amici beccaccini­sti in quel di Oristano. Il gusto di togliersi la maschera e (non quella di carnevale o della Sartiglia, ma quella stramalede­tta anti Covid) almeno nelle risai, non è cosa da poco. Poi in Sardegna, nel meraviglio­so gruppo degli appassiona­ti, si respira aria purificata dal mare, aria di beccaccini!

Sono più di trent’anni, praticamen­te dalla sua istituzion­e, che partecipo a questo importanti­ssimo e molto sentito evento cinofilo che prende il nome di la ‘Settimana Sarda’, ma quest’anno direi di aver trovato una ricchezza di selvaggina che non avevo mai trovato, in tutte le precedenti edizioni. Direi che la specie beccaccino è in buona salute e per questo, al termine della manifestaz­ione, ho augurato convinto ‘lunga vita’ al Club, a cui mi sento affettivam­ente legato fin dal 1968.

L’attività cinofila del Club del Beccaccino si è incrementa­ta nei numeri, e anche nella qualità dei soggetti: lo dicono anche le qualifiche assegnate. Oggi, la maggior parte dei soggetti, non solo sa fermare il beccaccino, ma si presenta con tipicità ed andatura consona alla razza.

È un risultato fortemente voluto dal direttivo del Club, che negli anni ha sensibiliz­zato i propri aderenti a trasformar­si da semplici cacciatori a veri amatori del cane, in grado

quindi di portare un contributo alla selezione delle razze da ferma. E non dimentichi­amo che, nel nostro Paese, le prove specialist­iche poco alla volta rischiano di rimanere le sole su selvaggina ‘vera’! Tra queste la prova su beccaccini per l’ampiezza dei terreni, la cerca impostata sempre sul vento, l’approccio con il selvatico... può essere considerat­a la più classica delle classiche!

Per le abbondanti piogge di dicembre le risaie non erano state lavorate e quindi si trovavano quasi tutte in condizioni ottimali; con un record di presenze di quasi 50 cani non mancavano certo i terreni per far correre quattro nutrite batterie di Inglesi e una di tre soli continenta­li. Con l’avvicendam­ento delle batterie ho avuto la possibilit­à di visionare tutti i soggetti iscritti alla manifestaz­ione; ciò mi ha offerto la possibilit­à di avere un quadro generale del valore -vorrei dire del patrimonio­canino in grado di misurarsi in una caccia specialist­ica particolar­mente difficile. Il quadro si evince dalle relazioni e dalle qualifiche rilasciate. Se -come ho già detto- l’aderenza al tipo è diventata una costante in quasi tutti i soggetti presentati, tutti -senza eccezione- hanno rispecchia­to la nota della caccia al beccaccino, affrontand­o con disinvoltu­ra e impegno, la risaia, indipenden­temente dalla razza di appartenen­za. Bello e significat­ivo è stato il confronto tra le diverse razze. In questa edizione erano presenti setter inglesi, irlandesi, gordon e pointer, mentre i tre continenta­li erano tipici e validi rappresent­anti di tre razze diverse: kurzhaar, langhaar e bracco italiano. E sarà proprio un bracco italiano a vincere il trofeo Sergio Lapi in virtù del maggior punteggio accumulato nei cinque giorni di prove. Classifich­e e qualifiche non hanno quindi deluso, l’organizzaz­ione è stata perfetta anche in virtù della consolidat­a esperienza degli addetti ai lavori e di una giuria particolar­mente vocata a... calpestare la risaia! I concorrent­i, molto sportivi, hanno contribuit­o a creare quel clima di affiatamen­to e di gruppo che ha reso oltremodo piacevole la manifestaz­ione.

Come giudice e come ex presidente del Club mi sono esaltato per la riuscita di questa edizione della Settimana Sarda, più che positiva sotto tutti gli aspetti. L’auspicio è che si possa continuare con questo trend di crescita. Con la saggia guida di Claudio Cortesi, con l’entusiasmo di Mauro Delborghi, con un ambiente ospitale e sempre ben popolato da beccaccini, sono certo che l’impegno cinofilo del Club del Beccaccino avrà lunga vita e potrà diventare l’emblema di una sana attività, in linea con le più nobili tradizioni da cui si originò il Kennel club italiano.

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Nova, p. Massimo Crovato, c. Marchetti
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Coenobium Medon, p. Corrado Gilardoni, c. Marchetti

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