Il campionato setter di Caccia a starne
Ero stato nominato dalla Sis nel 2020 per selezionare la rappresentativa italiana per il Campionato setter di Caccia a starne, poi è slittato tutto e sono riuscito ad adempiere al compito richiesto solo ora, nel 2022. A Zara avevo cominciato a farmi un’idea del patrimonio disponibile, anche se tutto era demandato alla Spagna, con le sue pernici e i suoi terreni, che naturalmente è stata la tournée che ha fatto la differenza, perché la monocoltura poteva portare molti ad andare fuori mano, per non parlare poi delle difficoltà rappresentate dal particolare selvatico.
Ho iniziato così a giudicare le prove il 5 febbraio e sono andato avanti fino al 15 e 16, quando ho preso parte alla giuria del Campionato. Ho sempre giudicato la Caccia a starne e l’Eccellenza di Grande cerca (quest’anno il giorno prima della Coppa). Mi è capitato di vedere anche, chiaramente, molti cani stranieri, ed ero abbastanza sereno, perché nonostante la bravura e la preparazione di molti di questi ero sereno. E i fatti mi hanno poi dato ragione. Il metro di giudizio che ho adottato è stato: in primis la nota, poi la qualità (perché il campionato lo vince il singolo, quindi cercavo il soggetto che al barrage potesse vincere. Barrage che poi non c’è stato, perché gli altri cani non sono stati all’altezza della situazione).
Da tenere in considerazione c’erano i terreni (molto ampi), poi il comportamento delle pernici (grandi pedinatrici), il fatto che fosse essenziale molto discernimento delle tracce olfattive perché era essenziale saper discernere la scia dal selvatico, perché le ferme senza esito incidono
poi sulla prestazione. La condizione fisica, poi, era determinante, perché non si iniziava mai prima di mezzogiorno, e di questa cosa ne abbiamo sofferto un po’ tutti.
Ho avuto modo di fare la squadra in grande tranquillità, in base anche alle mie esperienza, perché più volte avevo avuto questo incarico e tra tutti vorrei ricordare il Campionato del 2008 in Francia, quando avevamo vinto con Frost di Corradini Campione europeo, Nencini’s Ginepro vicecampione e la Tricot di Maggiolo campionessa femmine. Una squadra è un progetto zootecnico, è una selezione di soggetti che meglio rappresentano la razza: dalle doti venatorie, alla nota del concorso passando per la qualità. Le prove su pernici sono un test difficile, conosco bene le difficoltà della Spagna per questo credo che i soggetti che si sono espressi bene abbiano un valore aggiunto.
Ho visto tutti i soggetti che i nostri dresseur presentano in questa nota e ho fatto una squadra di sette soggetti, cinque maschi e due femmine. E di questi sette cani, sei si sono classificati e quell’uno che non è andato in classifica (Orio dei Tognoloni) è stato però richiamato e ha ottenuto delle menzioni.
Due batterie al giorno, io ho giudicato insieme ai colleghi Madiot (Presidentessa del Setter club di Francia) e il cipriota Kassianidis che mi hanno coadiuvato ai lati; nell’altra batteria il lo spagnolo Luis Texeira aveva ai lati l’austriaco Werner Jost e il serbo Radojicic.
Il primo giorno di Campionato, il 15 febbraio, nella mia batteria ha vinto con il primo Ecc Cac Cacit Cesena di Albamonte, con un turno meraviglioso. Cesena è una setter positiva, brillante, che ha ispezionato tutto quello che c’era da ispezionare; ha preso un bellissimo punto davanti alla giudice francese. Albamonte mi aveva fatto vedere sia Gino che Cesena, ma ho preferito la femmina perché brillante e positiva, molto espressiva.
Al secondo Ecc Riserva di Cac Riserva di Cacit Ambrofellis Ghost: un cane esperto, con eccellenti qualità di razza. Ghost ha fatto un turno di chiamata senza occasione, ma al richiamo ha fatto un grande punto. Seguiva in classifica poi all’Eccellente Emma di Francesco Moretti: anche questa è una gran bella cagna, un soggetto importante che ha fatto risultati anche in Classica, e questo ne garantisce sia la classe che la presa di punto.
Nell’altra batteria intanto Hammer di Linda Favagrossa, condotta da Filippo Mattei si aggiudicava il 1 Eccellente. A questo punto il primo giorno avevano già messo una bella ipoteca sul titolo.
A batterie invertite, la seconda giornata ho dato il Cac e Cacit ad Alex, di Mazzonetto che ha fatto un turno al cardiopalma: un punto nel minuto, poi ha avuto una cerca coraggiosa, e un secondo punto di una difficoltà estrema sul finire.
Al 3 Eccellente Barone di Fontecedro, che mi dava grande tranquillità, avendo molta qualità. Lo avevo scelto per questo, rispetto agli due soggetti dello stesso furgone, Kaos e Eco che avevano fatto il Cacit nei giorni prima della Coppa.
Il secondo giorno, nell’altra batteria giudicata da Texeira quattro Molto buoni in classifica.
Alla fine sono venuti i risultati e questo ha smorzato, o dovrebbe farlo, ogni polemica.
Potevo scegliere anche Nedo di Zagnis, ma ancora non l’ho ritenuto ancora pronto, perché giovane, ma un setter di una gran qualità.
Sono stato anche fortunato, ma indubbiamente la squadra mi ha aiutato, e soprattutto la condivisione di un concetto importante: selezione e non competizione
Il clima è stato di tanta amicizia, perché sono anni che vado in Spagna e che vengo invitato. La prima volta mi invitò Giulio Faré per visionare i cani della squadra italiana che doveva partecipare alla prima Coppa Europa della Spagna. A lui ho infatti dedicato questa vittoria, perché è stato un personaggio che mi ha insegnato molto.