La Gazzetta dello Sport - Bologna
SUL SEXGATE SCENDE IN CAMPO ANCHE LA FORD «VICENDA SERIA»
L’alleato commerciale di Red Bull: «Abbiamo standard di integrità alti, ci aspettiamo lo stesso dai partner»
Mark Rushbrook
Il caso Horner rischia di trasformarsi in una telenovela. Più passano i giorni, più aumenta l’incertezza sul futuro del team principal della Red Bull, che sembra appeso a un filo. Su di lui pende l’inchiesta avviata dall’azienda austriaca per presunti “comportamenti inappropriati” nei confronti di una dipendente, che l’ha denunciato. Il quotidiano olandese De Telegraaf continua a lanciare indiscrezioni sul “Sexgate”. E ora la vicenda arriva anche oltreoceano, direttamente negli uffici della Ford Motor Company, a Detroit.
Irritazione
L’imbarazzo non è solo della F.1 e della Red Bull. Preoccupa anche il colosso americano, che ha siglato un importante accordo commerciale e di collaborazione tecnologica con il team, in vista del debutto delle nuove power ibride nel 2026. Un investimento a lungo termine da centinaia di milioni di dollari. Fu annunciato l’anno scorso a New York con tanto di stretta di mano fra l’a.d. Jim Farley e Christian Horner. Quindi la bufera avrebbe creato parecchia irritazione ai piani alti. Mark Rushbrook, capo globale delle attività Motorsport di Ford, ne ha parlato di recente mentre si trovava all’autodromo di Daytona: «Essendo un’azienda familiare e un gruppo che si pone alti standard di integrità e correttezza nei comportamenti, ci aspettiamo lo stesso dai nostri partner. Ci sembra, e ci è stato detto, che la Red Bull sta trattando la situazione con molto rigore. E certamente sono preoccupati per l’immagine del loro brand». C’è chi sostiene che il marchio Ford sarebbe dovuto comparire sulla carrozzeria della Red Bull RB20 già in occasione del lancio di giovedì scorso, al quale era presente Horner, come se nulla fosse. Ma poi ci sarebbe stato un brusco dietro front. Lo stesso Stefano Domenicali, capo della F.1, sta seguendo la vicenda con molta attenzione.
Limbo
La Red Bull avrebbe voluto fare chiarezza in tempi rapidi.
5 Febbraio 9 febbraio 15 febbraio
Ci sembra che Red Bull abbia preso la situazione seriamente Sono preoccupati anche per il loro marchio
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