La Gazzetta dello Sport - Bologna
Il Bologna o una big
Motta incanta e rimanda la firma I rossoblù per lui sfidano le grandi L’amore totale della città, la Champions, la petizione Il fattore umano potrebbe indurlo a dire no “pesanti”
hiago Motta è un innovatore: lo hanno detto anche molti suoi colleghi. Thiago Motta ha concetti inderogabili: dopo la salvezza si dimise lasciando oltre un anno di contratto a La Spezia perché non in sintonia con parte della dirigenza e programmi; e disse no al Napoli fresco campione d’Italia nel postSpalletti. Motta non segue il “giàdetto” e spesso si ciba del non detto, del non fatto. Del non preventivabile: come la zona-Champions del Bologna. Oggi come oggi il “Thiamo Motta” è uno slogan globale, qui. E il “thiagomottismo” – religione calcistica che anche lo scrittore Enrico Brizzi ha postato da… militante – fa sì che andare un passo alla volta sia il credo col quale agire.
TFino al 2026
In caso di accordo non tornerà indietro
Perché così fa l’allenatore del Bologna, così ripetono giocatori e dirigenti: ora c’è da vivere una caannusati valcata «contro squadre più grandi di noi» e nulla deve distogliere dall’obiettivo Europa. Tanto che la testa è già rivolta allo scontro diretto a casa-Atalanta (domenica 3) e che sono già stati venduti oltre 7000 biglietti per Bologna-Inter (9 marzo). Del rinnovo se ne parlerà solo a fine stagione, o minimo a fine aprile: quando i giochi saranno più chiari, i progetti e gli orizzonti più definiti. Nelle chiacchierate lungo i corridoi di Casteldebole, Thiago e la dirigenza (con Joey Saputo naturalmente in testa, ovvero il presidente più coinvolto e felice che mai e che può spostare gli equilibri in maniera definitiva) si sono spesso confrontati e in chiave 2026. Il Bologna – che ha acquistato giocatori per 20 milioni a gennaio con l’idea «di agguantare il sogno Europa» (parole dell’ad Claudio Fenucci) - vorrebbe blindarlo domani ma passi avanti non ne sono stati fatti anche perché Thiago è seriamente convinto di una cosa: primo, pensiamo al presente; secondo, se firmo è perché, chiunque verrà poi a cercarmi, scelgo Bologna. Senza dribbling o finte. Per questo - e per non fare il doppio gioco - evita un autografo che potrebbe placare tutti esteriormente per poi scegliere una “big”. Serietà, e senza clausole.
Dirsi addio
Sceglierà un progetto dove lui sia centrale
Ecco, ma quali sarebbero principalmente i temi che potrebbero portare Thiago lontano da Bologna? Il richiamo di una big (quante volte si è parlato di Juventus o Milan, di Psg, Barça e adesso anche Porto) ma a patto di Bologna Thiago Motta, 41 anni, tecnico del Bologna dal settembre 2022. Oggi sarà relatore all’Università di Bologna in un evento di allenatori