La Gazzetta dello Sport - Bologna

Questione nazionale Anno in salita Bologna sogna Dea e Spalletti coi gol di Joshua lo aspettano E lo chiama ma serve di più anche l’Olanda

I 90’ in panchina a San Siro una scossa in vista del Bologna domani: Gasp può variare qualcosa davanti Il c.t Koeman premia la punta E Motta punge: «Noi in credito con gli arbitri per altri 10 anni»

- Di Andrea Elefante di Matteo Dalla Vite

Gianluca Scamacca, 25 anni, prima stagione alla Dea (dal West Ham). In Nazionale 15 presenze e un gol erve la pazienza di saper aspettare, nei momenti più complicati». E non si può dire che l’Atalanta non stia avendo pazienza, con Gianluca Scamacca. A domanda, così aveva risposto l’a.d. nerazzurro, Luca Percassi, prima di Inter-Atalanta: la domanda era sul momento del centravant­i, e non si può dire che non sia complicato. Finora il ragazzo - anche a causa di due infortuni che non hanno agevolato la sua ricerca di continuità - ha dato la sensazione di progetto incompiuto. In opere (7 gol in 25 gare giocate, solo 11 da titolare, sulle 34 dell’Atalanta) e omissioni: di spirito e continuità nell’intensità, in particolar­e nelle ultime partite.

«SDov’è il 9?

Un’involuzion­e che preoccupa ovviamente il suo club, a cui sta mancando un centravant­i puro. De Ketelaere si è autodefini­to un “nove e mezzo” e la sua interpreta­zione del ruolo di attaccante non è da punta centrale tout court: richiede la libertà di occupare sì l’area, ma in altro modo. E Touré, sempre che si possa davvero definire un centravant­i, non è ancora pronto per fare il terminale offensivo titolare. Ma anche il c.t. dell’Italia, Luciano Spalletti, non navigando nell’abbondanza di centravant­i, segue con una certa apprension­e lo sviluppo della stagione di Scamacca. Altri tre mesi possono essere tanti o pochi: abbastanza per essere aspettato, non per pensare di avere un credito illimitato.

Score anti Bologna

Gli stimoli motivazion­ali dell’Atalanta vanno anche in questa direzione: trovare minuti e gol in nerazzurro è l’unica strada per poterli avere, e segnare, in azzurro. Ma una scossa da terapia d’urto può essere arrivata anche mercoledì: zero minuti in campo a San Siro e CDK sostituito da Touré, non da lui. Un’esclusione totale che potrebbe aver toccato qualche corda giusta: ieri Scamacca ha impattato l’allenament­o con impegno e cattiveria apprezzati da Gasperini. Basterà per ridargli quella maglia da titolare che gli manca da tre partite (l’ultima a Marassi)? Previsione azzardata, ma non lo è pensare che il tecnico domenica possa cambiare qualcosa in attacco: anche tornando a scegliere dal 1’ Lookman, e giocando in coppia con lui Scamacca ha segnato quattro dei suoi sette gol. Non lo è neppure pensare che avere un centravant­i anche “da palla addosso” possa servire all’Atalanta per ritrovare verticalit­à, tanto più contro una squadra palleggian­te come il Bologna. A cui, per la cronaca, Scamacca in quattro incroci ha segnato tre gol, uno con il Genoa e due con il Sassuolo.

⏻ TEMPO DI LETTURA 1’59” on calma, eleganza, talento, raffinatez­za calcistica e quel fare unico da “nove e mezzo”, Joshua Zirkzee si sta prendendo tutto. L’ultima perla di una collana che avrà molti diamanti è (ed era ora) la pre-convocazio­ne del c.t. Koeman per l’Olanda che giocherà a marzo contro Scozia e Germania due amichevoli che potranno solo aprirgli altri scenari. La Nazionale “Oranje” era uno dei tanti obiettivi di Joshua: fatto. «Sono felicissim­o per Joshua - dice Motta, l’artefice della sua crescita -, se lo merita al 200% per quello che ha dimostrato fino ad oggi. Deve prendere questo ulteriore passo con naturalezz­a, continuand­o a lavorare nella stessa maniera». Joshua, così apparentem­ente appeso a una nuvoletta di classe, prenderà il consiglio seriamente e alla lettera.

CGullit lo incorona

Il nome di Zirkzee, da qualche mese, è sulla bocca di tanti, sui taccuini di molte (big: Milan in testa) e nel cuore dei bolognesi. Anche un “mostro sacro” come Ruud Gullit si è accorto delle sue qualità. «L’ho visto con l’Under 19, c’era anche mio figlio che giocava. La cosa che mi fa impazzire è che riesce ad essere sempre al posto giusto. Non fa molto per arrivare al posto giusto, ma c’è sempre. È speciale per un attaccante. Sa anche rifinire». Medaglie in serie.

Il Bayern

Joshua Zirkzee, 22, a Bologna da due anni. Giocò anche nel Parma (6 mesi nel 2021)

e... Hojlund

Eil Bologna se lo stragode ben sapendo che anche una Champions League da prendere potrebbe cambiare un destino: si sa, il Bayern (col quale Joshua ha vinto una Champions) ha una clausola esclusiva di “recompra” a 40 milioni; per Sartori e Di Vaio, il ragazzo olandese potrebbe attestarsi sulle cifre che l’Atalanta ha incassato per Hojlund (70+10), ma intanto il resto lo farà lui, il “Ricciolone”. Lui che, ad un giornale olandese, ha confermato: «In Italia mi definiscon­o Falso 9 o nove e mezzo, ed e quello è il mio gioco. Motta? Un grande capo».

Crediti e gol da viaggio

E mentre proprio Thiago riflette a voce alta dopo le polemiche arbitrali di Percassi («Quelle parole non mi preoccupan­o: se poi vogliamo parlare di credito, dopo quanto accaduto finora il Bologna ne ha per altri 10 anni…») va detto che Joshua è sempre stato titolare tranne che in una gara, che è a quota 9 gol (più 4 assist) e le statistich­e raccontano un particolar­e che riporta al Bologna dei Vincitori: con un altro gol, l’olandese potrebbe diventare il secondo marcatore straniero ad andare in doppia cifra in una singola stagione prima di compiere 23 anni nella storia del Bologna in Serie A dopo Harald Nielsen (‘64). Accostamen­ti da vertigini: che Joshua non ha. Joshua, poi, è attaccante da... trasferta: 7 gol su 9 li ha fatti fuori dal Dall’Ara. La Dea lo sa.

⏻ TEMPO DI LETTURA 2’12”

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Terzo anno in Italia
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GETTY In azzurro 15 gare
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