La Gazzetta dello Sport - Bologna
Questione nazionale Anno in salita Bologna sogna Dea e Spalletti coi gol di Joshua lo aspettano E lo chiama ma serve di più anche l’Olanda
I 90’ in panchina a San Siro una scossa in vista del Bologna domani: Gasp può variare qualcosa davanti Il c.t Koeman premia la punta E Motta punge: «Noi in credito con gli arbitri per altri 10 anni»
Gianluca Scamacca, 25 anni, prima stagione alla Dea (dal West Ham). In Nazionale 15 presenze e un gol erve la pazienza di saper aspettare, nei momenti più complicati». E non si può dire che l’Atalanta non stia avendo pazienza, con Gianluca Scamacca. A domanda, così aveva risposto l’a.d. nerazzurro, Luca Percassi, prima di Inter-Atalanta: la domanda era sul momento del centravanti, e non si può dire che non sia complicato. Finora il ragazzo - anche a causa di due infortuni che non hanno agevolato la sua ricerca di continuità - ha dato la sensazione di progetto incompiuto. In opere (7 gol in 25 gare giocate, solo 11 da titolare, sulle 34 dell’Atalanta) e omissioni: di spirito e continuità nell’intensità, in particolare nelle ultime partite.
«SDov’è il 9?
Un’involuzione che preoccupa ovviamente il suo club, a cui sta mancando un centravanti puro. De Ketelaere si è autodefinito un “nove e mezzo” e la sua interpretazione del ruolo di attaccante non è da punta centrale tout court: richiede la libertà di occupare sì l’area, ma in altro modo. E Touré, sempre che si possa davvero definire un centravanti, non è ancora pronto per fare il terminale offensivo titolare. Ma anche il c.t. dell’Italia, Luciano Spalletti, non navigando nell’abbondanza di centravanti, segue con una certa apprensione lo sviluppo della stagione di Scamacca. Altri tre mesi possono essere tanti o pochi: abbastanza per essere aspettato, non per pensare di avere un credito illimitato.
Score anti Bologna
Gli stimoli motivazionali dell’Atalanta vanno anche in questa direzione: trovare minuti e gol in nerazzurro è l’unica strada per poterli avere, e segnare, in azzurro. Ma una scossa da terapia d’urto può essere arrivata anche mercoledì: zero minuti in campo a San Siro e CDK sostituito da Touré, non da lui. Un’esclusione totale che potrebbe aver toccato qualche corda giusta: ieri Scamacca ha impattato l’allenamento con impegno e cattiveria apprezzati da Gasperini. Basterà per ridargli quella maglia da titolare che gli manca da tre partite (l’ultima a Marassi)? Previsione azzardata, ma non lo è pensare che il tecnico domenica possa cambiare qualcosa in attacco: anche tornando a scegliere dal 1’ Lookman, e giocando in coppia con lui Scamacca ha segnato quattro dei suoi sette gol. Non lo è neppure pensare che avere un centravanti anche “da palla addosso” possa servire all’Atalanta per ritrovare verticalità, tanto più contro una squadra palleggiante come il Bologna. A cui, per la cronaca, Scamacca in quattro incroci ha segnato tre gol, uno con il Genoa e due con il Sassuolo.
⏻ TEMPO DI LETTURA 1’59” on calma, eleganza, talento, raffinatezza calcistica e quel fare unico da “nove e mezzo”, Joshua Zirkzee si sta prendendo tutto. L’ultima perla di una collana che avrà molti diamanti è (ed era ora) la pre-convocazione del c.t. Koeman per l’Olanda che giocherà a marzo contro Scozia e Germania due amichevoli che potranno solo aprirgli altri scenari. La Nazionale “Oranje” era uno dei tanti obiettivi di Joshua: fatto. «Sono felicissimo per Joshua - dice Motta, l’artefice della sua crescita -, se lo merita al 200% per quello che ha dimostrato fino ad oggi. Deve prendere questo ulteriore passo con naturalezza, continuando a lavorare nella stessa maniera». Joshua, così apparentemente appeso a una nuvoletta di classe, prenderà il consiglio seriamente e alla lettera.
CGullit lo incorona
Il nome di Zirkzee, da qualche mese, è sulla bocca di tanti, sui taccuini di molte (big: Milan in testa) e nel cuore dei bolognesi. Anche un “mostro sacro” come Ruud Gullit si è accorto delle sue qualità. «L’ho visto con l’Under 19, c’era anche mio figlio che giocava. La cosa che mi fa impazzire è che riesce ad essere sempre al posto giusto. Non fa molto per arrivare al posto giusto, ma c’è sempre. È speciale per un attaccante. Sa anche rifinire». Medaglie in serie.
Il Bayern
Joshua Zirkzee, 22, a Bologna da due anni. Giocò anche nel Parma (6 mesi nel 2021)
e... Hojlund
Eil Bologna se lo stragode ben sapendo che anche una Champions League da prendere potrebbe cambiare un destino: si sa, il Bayern (col quale Joshua ha vinto una Champions) ha una clausola esclusiva di “recompra” a 40 milioni; per Sartori e Di Vaio, il ragazzo olandese potrebbe attestarsi sulle cifre che l’Atalanta ha incassato per Hojlund (70+10), ma intanto il resto lo farà lui, il “Ricciolone”. Lui che, ad un giornale olandese, ha confermato: «In Italia mi definiscono Falso 9 o nove e mezzo, ed e quello è il mio gioco. Motta? Un grande capo».
Crediti e gol da viaggio
E mentre proprio Thiago riflette a voce alta dopo le polemiche arbitrali di Percassi («Quelle parole non mi preoccupano: se poi vogliamo parlare di credito, dopo quanto accaduto finora il Bologna ne ha per altri 10 anni…») va detto che Joshua è sempre stato titolare tranne che in una gara, che è a quota 9 gol (più 4 assist) e le statistiche raccontano un particolare che riporta al Bologna dei Vincitori: con un altro gol, l’olandese potrebbe diventare il secondo marcatore straniero ad andare in doppia cifra in una singola stagione prima di compiere 23 anni nella storia del Bologna in Serie A dopo Harald Nielsen (‘64). Accostamenti da vertigini: che Joshua non ha. Joshua, poi, è attaccante da... trasferta: 7 gol su 9 li ha fatti fuori dal Dall’Ara. La Dea lo sa.
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