La Gazzetta dello Sport - Bologna

«Voto Hamilton Lui ha cambiato il nostro sport»

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primi in Q1 (con Sainz, ndr), primi in Q2 (con Leclerc, appunto, ndr) e quindi – ha lamentato il team principal - è logico che ci saremmo aspettati di essere davanti anche in Q3. Invece non siamo riusciti a mettere insieme tutto». In generale però anche lui ha confermato di avere «buone sensazioni», date dai progressi constatati. Ansioso di vederli confermati anche in gara. In cui, dice «dobbiamo verificare che la vettura sia più costante nella gestione delle gomme, come sembra che quest’anno sia stata fin qui». Fred vede le sue auto come avamposti di un assedio alle RB20. «L’anno scorso le Red Bull erano in totale controllo, ora sembrano avere meno margine: se in tanti riuscissim­o a metterle sotto pressione si può arrivare a forzare le loro scelte su assetti e strategie». Rosse in agguato, dunque. «Dobbiamo essere più opportunis­ti – ha chiuso Vasseur - non sprecare occasioni, come è successo l’anno scorso. Il primo obiettivo è non lasciare nemmeno un punto per strada».

Lo spagnolo

Un’ombra l’ha invece intravista Carlos Sainz, quarto dietro George Russell e dunque al via dalla seconda fila. «In Q3 non sono riuscito a trovare quei due 2-3 decimi che normalment­e guadagniam­o sempre e che oggi ci sono sfuggiti proprio come squadra, è successo anche a Charles. In Q2 ho risparmiat­o un po’ la gomma per la gara e ho fatto 1’29”5 e poi in Q3 mi aspettavo di migliorare e invece ho rifatto 1’29”5 (solo 66 millesimi in meno, ndr). Peccato, perché nel complesso è stata una buona qualifica, solo la Q3 non è stata perfetta».

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Lewis Hamilton

Jackie Stewart a nuova signora del paddock è un pilota. Vicky Piria nel 2012 ha corso in GP3, nel 2013 in F3 European, e come i ragazzi che aveva di fianco in griglia – tutti maschi sognava la F.1. Adesso c’è. «In un’altra veste ma sì, ci sono», sorride. Più felice che emozionata del debutto nel team di Sky.

L▶ Esserci come commentatr­ice è un buon compromess­o?

«Sicurament­e sì. Sarei ipocrita a dire di no. La Formula 1 è un punto di arrivo per tantissime persone, tante figure in tanti ruoli diversi. Poi, certo, mi sarebbe piaciuto essere un pilota profession­ista, in grado di dedicarsi solo alle corse. Continuo a correre, ma non ci pago di certo le bollette. Sono molto felice perché mi sono sempre detta che avrei voluto trovare una maniera per rimanere in questo ambiente. Di vivere di corse».

▶ Dove gareggerà quest’anno?

«Come già l’anno scorso, quando ho chiuso al secondo posto con 2 vittorie, sarò nel GT italiano. È solo da definire in quale campionato, se nello sprint o nell’endurance, col team Enrico Fulgenzi Racing».

▶ Volto femminile e pilota: sostituisc­e Federica Masolin o Davide Valsecchi?

«Non sostituisc­o nessuno. sempliceme­nte è cambiata la squadra: Ivan e Matteo (Capelli e Bobbi, n.d.r.) saranno molto più presenti, E poi c’è Davide (Camicioli, ndr) che dà il suo contributo da presentato­re. Possiamo dire che è un nuovo modello di gioco. E quindi si vedranno dinamiche diverse, anche perché non ci sarà sempre una coppia fissa».

L’occasione persa

Mi piace per come è uomo squadra e sono affascinat­a dalla sua gran voglia di vincere

Quando l’ho incrociato è stata una emozione: sarei onorata di poterlo intervista­re

▶È rimasta stupita da qualcosa in questo primo weekend?

«In passato mi capitava di arrivare in pista nei giorni di gara, mi è piaciuto molto vivere il paddock, i garage nei giorni precedenti, vedere i piloti da vicino, seguirli in quello che fanno per prepararsi al fine settimana di gara».

▶ Pilota preferito?

«Hamilton. Perché è vincente e perché ha cambiato il nostro sport. Mi piace molto come uomo squadra, come parla con gli ingegneri. E mi affascina molto la sua esagerata voglia di vincere».

▶ C’è qualcuno che potrebbe metterla in soggezione?

«Non saprei, molti dei ragazzi in pista qui li conosco da tantissimo, dai tempi in cui abbiamo più o meno corso insieme nelle serie minori. Ho incontrato il papà di Carlos Sainz, abbiamo ricordato insieme quando io ero in formula Abarth. È diverso con certe figure del passato: appena arrivata ho incrociato Jackie Stewart, un’emozione. Sarei onorata di poterlo intervista­re».

▶Chi ci sorprender­à in questa sua prima stagione al microfono?

«Mi auguro la Ferrari».

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Vicky Piria, 30 anni, di mamma inglese e padre italiano, è nata a Milano e cresciuta in Umbria. Nel 2012 ha corso in GP3, nel 2013 in F.2 European
Pilota Vicky Piria, 30 anni, di mamma inglese e padre italiano, è nata a Milano e cresciuta in Umbria. Nel 2012 ha corso in GP3, nel 2013 in F.2 European
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