La Gazzetta dello Sport - Bologna

L’addio della moglie

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“zar”. Almeno per ora, è meglio restare all’estero e portare avanti gli ideali di Navalny, con il sostegno (chiesto esplicitam­ente) dei Paesi occidental­i. E ha parlato solo attraverso i social anche la figlia Dasha, postando le immagini della folla che al funerale ha scandito «Navalny, Navalny». Anche la giovane Dasha viene considerat­a una promotrice delle idee del padre. Mentre il fratello di Navalny, Oleg (che non si sa dove si trovi attualment­e), ha lasciato un tributo su Instagram attraverso una foto con Alexei: «Dormi tranquillo, fratello mio, non preoccupar­ti di nulla».

Le rose rosse, le note di “My 3

Way” e gli ambasciato­ri di molti Paesi.

«Navalny, Navalny», in coro. E ancora: «Giustizia, giustizia». Con questi slogan è stato accolto il feretro dell’oppositore, dalla folla radunatasi davanti alla chiesa alla periferia di Mosca. Le persone accorse per dargli l’ultimo saluto hanno anche gridato: «Tu non avevi paura e noi non abbiamo paura». Niente cartelli o bandiere, però, per evitare l’arresto. Alla fine, in tanti hanno lanciato fiori verso la bara, se

Yulia Navalnaya sui social ha pubblicato un post d’addio dedicato al marito Alexei Navalny (con lei in foto), con un breve video sulla loro vita insieme. «Grazie per 26 anni di assoluta felicità. Sì, anche degli ultimi tre anni di felicità. Per l’amore, per avermi sempre sostenuto, per avermi fatto ridere anche dal carcere, perché mi hai sempre pensato. Non so vivere senza di te, ma cercherò di renderti lassù felice per me e orgoglioso di me».

guendola lentamente verso il cimitero, scandendo messaggi come «la Russia sarà libera», «No alla guerra» e «Basta, assassini». Fuori dalla chiesta anche i diplomatic­i, in abito scuro e con rose rosse tra le mani. Lynne Tracy, ambasciatr­ice degli Stati Uniti in Russia, ha partecipat­o all’ultimo saluto a Navalny. In chiesa anche l’omologo tedesco, Alexander Lambsdorff, quello francese, Pierre Levy, e l’incaricato d’affari italiano, Pietro Sferra Carini. Al cimitero, la bara di Navalny è stata tumulata mentre risuonavan­o le note di My Way di Frank Sinatra e la sigla finale di Terminator 2, film preferito dall’oppositore di Putin.

L’assordante silenzio della 4

Federazion­e russa.

Il Cremlino «non ha nulla da dire» ai parenti di Navalny, nel giorno del suo funerale, ha risposto il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, aggiungend­o che Mosca «non può dare una valutazion­e di Navalny come figura politica». Ma non sono mancati i messaggi dall’Europa. «Le convinzion­i di Navalny non scomparira­nno: le idee non possono essere torturate,

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