La Gazzetta dello Sport - Bologna
D’Amore,viaggioinunaNapolidannata
di Alexei avvelenate o uccise. Rimane un’ispirazione per molti, in Russia e fuori» ha commentato l’Alto rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Josep Borrell. «Non rinunciare mai alla democrazia, ai diritti umani. Le parole di Navalny risuoneranno per sempre» ha aggiunto il premier belga e presidente di turno del Consiglio Ue, Alexander De Croo. E anche il governo italiano ha preso posizione. I fiori deposti dall’incaricato d’affari sulla tomba dell’oppositore, a Mosca, sono «un messaggio molto chiaro a favore della libertà di espressione, della democrazia, dei diritti umani nella Federazione russa» ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Navalny ha pagato con la vita la sua lotta per la democrazia e la libertà. Dopo la sua morte, i coraggiosi russi portano avanti la sua eredità: molti di loro erano al funerale e hanno corso un grosso rischio, per la libertà» ha sottolineato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. E secondo il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, «Putin ha cercato di mettere a tacere l’opposizione, ma il mondo guarda a Mosca e ai funerali di Navalny».
Sul fronte della guerra tra 5
Russia e Ucraina, anche negli Usa sale la preoccupazione. E il Cremlino si prepara ad una nuova fase.
«Se Putin avrà successo, non si fermerà. Continuerà a intraprendere azioni più aggressive nella regione. E altri leader in tutto il mondo, altri autocrati, guarderanno a questo e saranno incoraggiati dal fatto che non siamo riusciti a sostenere una democrazia» ha spiegato ieri il segretario di Stato Usa alla Difesa, Lloyd Austin. Il rappresentante di Washington si è anche detto convinto che «se l’Ucraina perdesse sul campo di battaglia, i Paesi baltici potrebbero essere i primi minacciati». E intanto, come rivelato ieri dall’agenzia Ria Novosti, il presidente russo Putin ha firmato un decreto che richiama i riservisti russi all’addestramento militare. Sarebbe la prova che, con l’avvicinarsi della fine dell’inverno, la pressione militare sull’Ucraina è destinata ad aumentare ancora.
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250
Le migliaia su Youtube
Dopo L’immortale, film crossover tra due stagioni della serie Gomorra, Marco D’Amore dirige il secondo film da regista. E non poteva che essere ambientato nella sua Napoli. Una Napoli non da cartolina, ma nascosta, abitata da islamici nella zona della stazione (infatti il regista si rifà all’opera letteraria di Ermanno Rea
Napoli ferrovia).
Una città quasi dannata, come quella raccontata nel suo documentario Napoli magica,
sotterranea, abitata da fantasmi, da presenze oscure del presente e del passato. In Caracas le presenze sono i personaggi ideati dalla mente dello scrittore Giordano Fonte (Toni Servillo), che dopo molti anni ritorna per un premio nella sua città che non riconosce più. È un autore in piena crisi. Qui però trova Caracas (Marco D’Amore), un fascista violento che si converte all’islam. Da quel momento nasce la scintilla per il suo nuovo romanzo, i cui personaggi si materializzano nel corso del
IL DISCO/1 film, proiettati tra realtà e immaginazione, tra cinema e letteratura, fuori e dentro il tempo. Il viaggio misterioso è tra i vicoli che potrebbero appartenere al mondo, a una favela brasiliana o una baraccopoli indiana. Caracas è un film ambizioso, forse troppo, che spinge D’Amore a smarrirsi qua e là tra le vie della città, proprio come Giordano e i personaggi del suo libro che lentamente prendono forma.
IL DISCO/2
CARACAS
DI MARCO D’AMORE
Più di 250 mila persone hanno invece guardato i funerali di Navalny sul suo canale di YouTube, che è bloccato all’interno della Russia