La Gazzetta dello Sport - Bologna

D’Amore,viaggioinu­naNapolida­nnata

- Emanuele Bigi CON TONI SERVILLO E MARCO D’AMORE, AL CINEMA, 110’

di Alexei avvelenate o uccise. Rimane un’ispirazion­e per molti, in Russia e fuori» ha commentato l’Alto rappresent­ante per la Politica Estera dell’Ue, Josep Borrell. «Non rinunciare mai alla democrazia, ai diritti umani. Le parole di Navalny risuoneran­no per sempre» ha aggiunto il premier belga e presidente di turno del Consiglio Ue, Alexander De Croo. E anche il governo italiano ha preso posizione. I fiori deposti dall’incaricato d’affari sulla tomba dell’oppositore, a Mosca, sono «un messaggio molto chiaro a favore della libertà di espression­e, della democrazia, dei diritti umani nella Federazion­e russa» ha detto il vicepremie­r e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Navalny ha pagato con la vita la sua lotta per la democrazia e la libertà. Dopo la sua morte, i coraggiosi russi portano avanti la sua eredità: molti di loro erano al funerale e hanno corso un grosso rischio, per la libertà» ha sottolinea­to il cancellier­e tedesco Olaf Scholz. E secondo il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, «Putin ha cercato di mettere a tacere l’opposizion­e, ma il mondo guarda a Mosca e ai funerali di Navalny».

Sul fronte della guerra tra 5

Russia e Ucraina, anche negli Usa sale la preoccupaz­ione. E il Cremlino si prepara ad una nuova fase.

«Se Putin avrà successo, non si fermerà. Continuerà a intraprend­ere azioni più aggressive nella regione. E altri leader in tutto il mondo, altri autocrati, guarderann­o a questo e saranno incoraggia­ti dal fatto che non siamo riusciti a sostenere una democrazia» ha spiegato ieri il segretario di Stato Usa alla Difesa, Lloyd Austin. Il rappresent­ante di Washington si è anche detto convinto che «se l’Ucraina perdesse sul campo di battaglia, i Paesi baltici potrebbero essere i primi minacciati». E intanto, come rivelato ieri dall’agenzia Ria Novosti, il presidente russo Putin ha firmato un decreto che richiama i riservisti russi all’addestrame­nto militare. Sarebbe la prova che, con l’avvicinars­i della fine dell’inverno, la pressione militare sull’Ucraina è destinata ad aumentare ancora.

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250

Le migliaia su Youtube

Dopo L’immortale, film crossover tra due stagioni della serie Gomorra, Marco D’Amore dirige il secondo film da regista. E non poteva che essere ambientato nella sua Napoli. Una Napoli non da cartolina, ma nascosta, abitata da islamici nella zona della stazione (infatti il regista si rifà all’opera letteraria di Ermanno Rea

Napoli ferrovia).

Una città quasi dannata, come quella raccontata nel suo documentar­io Napoli magica,

sotterrane­a, abitata da fantasmi, da presenze oscure del presente e del passato. In Caracas le presenze sono i personaggi ideati dalla mente dello scrittore Giordano Fonte (Toni Servillo), che dopo molti anni ritorna per un premio nella sua città che non riconosce più. È un autore in piena crisi. Qui però trova Caracas (Marco D’Amore), un fascista violento che si converte all’islam. Da quel momento nasce la scintilla per il suo nuovo romanzo, i cui personaggi si materializ­zano nel corso del

IL DISCO/1 film, proiettati tra realtà e immaginazi­one, tra cinema e letteratur­a, fuori e dentro il tempo. Il viaggio misterioso è tra i vicoli che potrebbero appartener­e al mondo, a una favela brasiliana o una baraccopol­i indiana. Caracas è un film ambizioso, forse troppo, che spinge D’Amore a smarrirsi qua e là tra le vie della città, proprio come Giordano e i personaggi del suo libro che lentamente prendono forma.

IL DISCO/2

CARACAS

DI MARCO D’AMORE

Più di 250 mila persone hanno invece guardato i funerali di Navalny sul suo canale di YouTube, che è bloccato all’interno della Russia

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Le centinaia di manifestan­ti che ieri a Mosca hanno partecipat­o a distanza al funerale di Alexei Navalny, l’oppositore di Putin morto in carcere lo scorso 16 febbraio in circostanz­e ancora da chiarire
Si stima che per dare l’estremo saluto ad Alexei Navalny si siano radunate oltre 2 mila persone nel quartiere periferico di Maryino, ad oltre 20 chilometri dal centro di Mosca
EPA Nel nome Le centinaia di manifestan­ti che ieri a Mosca hanno partecipat­o a distanza al funerale di Alexei Navalny, l’oppositore di Putin morto in carcere lo scorso 16 febbraio in circostanz­e ancora da chiarire Si stima che per dare l’estremo saluto ad Alexei Navalny si siano radunate oltre 2 mila persone nel quartiere periferico di Maryino, ad oltre 20 chilometri dal centro di Mosca
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