La Gazzetta dello Sport - Bologna

Marcos Cafu

- SAN PAOLO (BRASILE) 7 GIUGNO 1980 EX TERZINO

«Non sta a me dirlo o deciderlo. La Roma è una grande società e Roma è una città unica, indescrivi­bile. Ma devi saperla conoscere bene… Ci siamo capiti?».

▶Co▼⏻idera▼do che viene dalla Champions, se il Milan stasera dovesse uscire si potrebbe parlare anche di fallimento?

«Assolutame­nte no! Alla fine vince solo una squadra, in coppa o in campionato, dove peraltro Pioli ha già conquistat­o lo scudetto. Le squadre che nelle coppe arrivano in fondo sono tutte forti e magari vengono eliminate per ragioni diverse, ma questo non vuol dire aver fallito. Il Milan sta partecipan­do in modo continuati­vo alla coppe europee, non può certo essere criticato per un’uscita ai quarti di finale».

▶ Chi è più forte tra Dybala e Leao?

NATO A

IL RUOLO

erzino destro di spinta, è arrivato in Italia alla Roma nel 1997, dopo San Paolo, Real Saragozza, Juventude e Palmeiras. Con i gialloross­i è stato 6 stagioni vincendo 1 scudetto e 1 Supercoppa italiana. Nel 2003 è passato al Milan, dove in 5 anni ha conquistat­o 1 Champions, 1 scudetto, 1 Mondiale per Club, 1 Coppa Italia e 2 Supercoppe Uefa.

T«Sono due fenomeni veri, due che danno del tu al pallone come pochi altri al mondo e che stupiscono e divertono le platee. Difficile scegliere, davvero».

▶ Il suo ricordo più bello a Roma ed a Milano...

«Ne ho tanti. Al Milan qualche trofeo l’ho vinto. I tifosi milanisti sono passionali, ma mi ha colpito il loro atteggiame­nto, rispettoso della sfera privata, cosa che non ho trovato sempre. Ma non mi riferisco a Roma, lì ho iniziato il mio ciclo in Italia e vinto uno scudetto ciclopico, impossibil­e da dimenticar­e. Se devo scegliere un ricordo dico il sombrero a Nedved nel derby. Un mio amico gialloross­o, Vincenzo, mi fomentava. Appena mi è capitata l’occasione ho pensato che poteva «Sensi e Berlusconi sono stati due giganti che hanno dato tantissimo al calcio, non solo in termini economici. Ora però è tutto diverso: fondi d’investimen­to, cordate straniere, americani, cinesi. È il senso della globalizza­zione».

▶ In giro oggi vede per caso un altro Cafu?

«I migliori per me sono Hakimi del Psg, Walker del City e Alexander Arnold del Liverpool».

▶ I suoi top mondiali?

«Tecnicamen­te Ronaldinho è stato il più forte di tutti. Da bambino si allenava dribblando il cane, come Denilson. Provateci e capirete... Ronaldo il fenomeno aveva invece una velocità supersonic­a, oltre alla tecnica: se gli arrivava palla l’avversario sapeva di essere spacciato. Quindi Totti. Non so come facesse, un’intelligen­za calcistica totale e sinapsi velocissim­e. Ma mai come le mie...».

▶Lei è uno dei calciatori più vincenti della storia. Qual è il trofeo a cui è più affezionat­o?

«Alzare la Coppa del Mondo da capitano non ha uguali. Mi è successo nel 2002. Tra l’altro il capitano doveva essere Emerson, che però si infortunò alla spalla facendo il portiere in allenament­o».

▶I▼fi▼e, ha definito il problema con la Roma e con Qatar Airways?

«No, non ancora, ma di questo deve parlare con miei avvocati».

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Dybala-Leao? Due big mondiali, di quelli che danno del tu al pallone

Berlusconi e Sensi due giganti del calcio per tante cose. Ma oggi è tutto diverso

Ronaldo, Totti e Ronaldinho i più forti con cui ho giocato. E il Mondiale del 2002...

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