La Gazzetta dello Sport - Bologna

«Ho fatto tanti errori Ma adesso sono cambiato e aiuto l’Empoli a salvarsi»

Il gioco c’è La difesa meno L’attaccante senegalese: «Ho sbagliato, ma ho imparato, qui dò una mano ai più giovani»

- Di Francesco Velluzzi

Di Francesco ha dato una chiara impronta di gioco. A inizio stagione il Frosinone era la rivelazion­e assieme al Lecce. Poi il calo, con una difesa sempre più in difficoltà (solo la Salernitan­a fa peggio) e qualche ingenuità di troppo nei finali, tipico delle squadre giovani. Così la classifica piange. L’ultimo successo è di tre mesi fa (contro il Cagliari), mentre in trasferta Di Francesco, recentemen­te passato al 3-4-2-1, non ha ancora vinto. La missione numero 1 è ritrovare la qualità di Soulé (non segna da 9 partite), mentre Turati ha ritrovato sicurezza e Cheddira è “esploso” negli ultimi due mesi. Sarà lui l’uomo della salvezza?

SASSUOLO Quanti infortuni Serve una scossa

Finora è la sorpresa in negativo: un paradosso se si considera che gli emiliani hanno battuto Inter, Juve e Fiorentina. Ma la continuità è mancata, la squadra è molto giovane e il fatto di non essere abituata a lottare per sopravvive­re è un fattore. I tanti infortuni (su tutti quello di Berardi) hanno fatto il resto. Però contro il Milan si è vista una squadra viva e Pinamonti è tornato a segnare. Ora molto dipende dallo scontro diretto contro il Lecce, ma il potenziale per rialzarsi c’è.

⏻ TEMPO DI LETTURA 3’47”

Da sinistra Andrea Pinamonti, 24 anni, Walid Cheddira, 26, Lorenzo Lucca, 23, e Roberto Piccoli, 23 a giocato in Italia con Milan, Genoa e Torino. Ha fatto la Champions League, l’Europa League, la Premier League, la Ligue1, la Superlig turca, è stato negli Emirati, ha giocato, arrivando in finale, la coppa d’Africa col Senegal. Da fine gennaio M’Baye Niang, attaccante, nato e cresciuto vicino a Parigi,

Halla soglia dei 30 anni (che compie a fine anno) è a Empoli. E viene spontaneo chiedersi perché. «Avevo bisogno di tornare in Italia, il Paese mi è sempre piaciuto. Mi hanno dato questo possibilit­à e le parole del direttore Accardi mi hanno convinto».

▶L’impatto è stato buono: 4 gol, 3 su rigore, tutti da subentrato. Nello sprint finale dà il meglio, come col Torino.

«Sui rigori sono freddo e analizzo i portieri. E’ come nella boxe: per vincere devi far cadere l’avversario. Quindi devi esser convinto di far gol e non devi distrarti. Sono venuto qui per aiutare l’Empoli, per far crescere ragazzi di qualità, ma giovani. L’obiettivo è la salvezza. Da 12 punti che avevamo a fine gennaio, siamo passati a 28. Se arriva avrò un regalo (il rinnovo). Col tecnico Nicola e lo staff il a Empoli

M’Baye Niang, 29 anni, finora 4 goL con l’Empoli dialogo è buono, con i ragazzi pure».

▶ Che ruolo predilige?

«Oggi punta centrale. Ma posso fare il trequartis­ta, o spostarmi sull’esterno a sinistra».

▶ Ma ha visto quanto corrono Cambiaghi e Cancellier­i?

«Alla loro età andavo più veloce di loro e glielo dico».

▶ Lei sembra un altro: più riflessivo, dispensa consigli ai più giovani, è diventato papà. A 18 anni era decisament­e diverso.

«Le stupidate fanno parte dell’età. Oggi ho due figli, una di 6 anni, l’altro di 3. Vivono con la mamma in Francia, ma appena possibile li vedo. A Empoli sono solo. Ho fatto un mese di Ramadan e il club mi è stato vicino. Prego 5 volte al giorno. Mentalment­e devi volerlo fare».

▶ Quando era al Milan era un po’ meno riflessivo.

«Ho imparato. Imparare è importante. Ho sbagliato qualche scelta, ma non mi pento, mi sento ancora benissimo. Solo più maturo di prima».

▶Lei è alla dodicesima squadra in carriera. A quale di tutte quelle in cui è stato si sente più legato?

«Milan e Rennes. Bellissimi ricordi. E mi sentivo al centro del progetto. Ho fatto la Champions. Ho avuto al Milan la fiducia di Sinisa Mihajlovic, ma anche con Montella mi sono trovato bene, poi le nostre idee non erano più le stesse. Ma lo stimo tanto».

M’Baye Niang Attaccante dell’Empoli

▶Cae▼, dove è cresciuto, Montpellie­r, Rennes, Auxerre, Bordeaux. Ha giocato in questi club. Per chi tifa in Ligue1?

«Rennes. Ho ancora degli amici lì».

▶Poi il Watford, gli Emirati, la Turchia all’Adana Demirspor. Che esperienze ha vissuto?

«Ogni campionato ha il suo bene e il suo male. La Premier è veloce e fisica, gli Emirati guardano al futuro, in Turchia sono stato sei mesi, ma mi sono divertito. Però mi mancava questa Europa, l’Italia. Ho amato Milano e Milanello».

▶Idoli?

«Benzema. Ma pure Ibra che campione».

▶ A Empoli ha scelto il 10.

A Cambiaghi e Cancellier­i ho detto che alla loro età correvo di più..

Avevo bisogno di tornare in Italia: Milan e Rennes le squadre del cuore

«Perché non c’era l’11».

▶La Nazionale del Senegal è un capitolo chiuso. Finì male, lei scappò da un ritiro...

«Non succederà più. Col c.t. ho parlato e le dico che non è chiusa. Col Senegal tornerò».

⏻ TEMPO DI LETTURA 2’51”

 ?? GETTY-LAPRESSE ?? Uomini gol
GETTY-LAPRESSE Uomini gol
 ?? ??
 ?? GETTY ?? Da gennaio
GETTY Da gennaio
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy