La Gazzetta dello Sport - Bologna
Cosenza, un poker che vale oro Le scuse di Nesta sotto la curva
Reggiana travolta dai gol di D’Orazio, Tutino e Forte (doppietta). Calabresi a +4 dal playout
Il Cosenza riscrive la storia (non aveva mai vinto a Reggio) e centra un allungo importante nella corsa salvezza. Per la Reggiana, la terza batosta consecutiva rende sempre più pericolosa una classifica che il 1° aprile, dopo l’exploit di Venezia, profumava di traguardo ormai quasi in pugno. I granata, pur con l’handicap di assenze importanti, si stanno “specializzando” nel rianimare squadre in crisi: il Cosenza non vinceva dal 17 febbraio, ancora più datati erano gli ultimi successi di Lecco e Cittadella. Una frenata vistosa e di ardua lettura.
Nesta si scusa
Alla vigilia di un match cruciale Nesta aveva chiesto una prestazione da «grandi uomini», ma il naufragio è stato totale e alla fine il tecnico ha chiesto scusa al pubblico, guidando la squadra in un mesto giro di campo, nell’uragano di fischi e con il livido coro della curva: «Vergognatevi». «La colpa è mia» le parole del campione del mondo, a mani giunte, alla gente imbufalita (confronto anche all’esterno dello stadio). «Bisogna capire cosa fare e trovare le soluzioni. Non possiamo chiudere così, non mi arrendo» ha poi aggiunto in sala stampa. Un finale pesante, con il Cosenza a festeggiare il primo acuto della gestione Viali (dopo 2 pareggi e 2 sconfitte) davanti a 810 tifosi in delirio. Verdetto mai in discussione, superiorità quasi imbarazzante, vittoria in cassaforte già al riposo. Con Tutino match winner. Al 6’ confonde Pieragnolo a suon di finte e poi scodella l’assist per D’Orazio (primo gol stagionale), abile a sovrastare di testa Fiamozzi. Poi alza una rampa per Antonucci che spreca, centra un gran palo e firma il raddoppio con un colpo da biliardo di destro (rete numero 15). La Reggiana? Inesistente, con l’attacco che conferma le sue polveri bagnate (inutile la mossa di Okwonkwo, alla prima da titolare). Ripresa col Cosenza in controllo, fino all’uno-due finale di Forte, che non segnava dal 7 ottobre: prima anticipa Varela e segna da due passi, poi insacca con un sinistro sul quale Marcandalli non riesce a chiudere.