La Gazzetta dello Sport - Bologna
Conegliano ci sei?
In partita non capivo che ero vicina ai 47 di Egonu. Pensavo al risultato di gara-3
In questa società tutto è pensato ad alto livello: dall’aspetto dirigenziale a quello tecnico
Egonu punta sulla fisicità, Boskovic è più tattica. Antropova in grande crescita
Scandicci ha giocatrici che possono colpire da ogni zona. E al servizio sa metterci in difficoltà
Isabelle Haak è il sole di Conegliano. Da due stagioni la svedese nata a Lund illumina il PalaVerde di Treviso e tutti gli impianti in cui giocano le campionesse d’Italia. Mercoledì nella terza sfida della finale scudetto ha raggiunto l’apice del suo rendimento con la maglia del club veneto: 41 punti nel 3-1 su Scandicci che ha regalato all’Imoco il match point per conquistare il sesto scudetto consecutivo: potrebbe già avvenire stasera in gara-4 (alle 20.45 a Firenze). Bella - il suo soprannome - si è fermata a soli 6 punti dal record in una partita di A1 in Italia realizzato da Paola Egonu, che fece 47 punti proprio con la maglia di Conegliano in gara-1 della finale scudetto 2021. Ma a differenza dell’azzurra, la svedese ha giocato un set in meno viaggiando a una media set più alta: 10,25 contro i 9,4 di Paola.
▶Bella, mercoledì ha sfiorato il record di Egonu. Durante la partita se ne è resa conto?
«No, ero focalizzata sulla partita, sul risultato da raggiungere con la squadra. Sono molto felice per la prima prestazione e sono veramente contenta che questo risultato personale sia coinciso con una vittoria importante per noi».
▶Co▼eglia▼o non perde un titolo in Italia dal 2019: cos’ha di speciale questa squadra?
«In questo club tutto è fatto ad alto livello. A cominciare dall’aspetto dirigenziale e passando da quello tecnico. Ogni settore della società è top. A Conegliano sei nelle condizioni per giocare al meglio a pallavolo e arrivare con continuità a grandi obiettivi. Lo dimostrano i risultati ottenuti in questi anni».
▶E coach Santarelli?
«Ha tutto quello che serve per essere un allenatore di successo. Bravo nei rapporti con le giocatrici, preparato da un punto di vista tecnico, cura molto i dettagli. Da anni vince con il club e con le nazionali, prima la Serbia e ora la Turchia».
▶ Insieme a Egonu, Boskovic, Vargas e Antropova lei fa parte di un ristretto gruppo di campionesse. Cosa le piace delle sue colleghe e come si vede rispetto a loro?
«Beh, sono tutte opposti fortissime da cui imparare qualcosa. Egonu è un attaccante in grado di fare la differenza da un punto di vista fisico, fa dell’elevazione un punto di forza. Lo stesso discorso vale per Vargas. Boskovic è invece più tattica. Antropova è più fantasiosa e in grande crescita. Invece io mi vedo un bel mix tra tecnica e potenza».
▶ Dopo il ko in gara-1 come avete reagito? di Champions del 5 maggio: cosa teme maggiormente di Milano?
«Non basta Paola Egonu? Oltre a lei il Vero Volley ha atlete molto brave a muro. E poi credo che non capiti spesso l’opportunità di giocarsi una finale di Champions quindi tutte alzeranno il loro livello di gioco».
▶I▼ estate continuerà a lavorare nella Svezia con un tecnico italiano: ha già parlato con Bregoli?
«Sì, quando abbiamo giocato contro Chieri. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con il suo staff anche perché ho visto che le sue squadre giocano molto bene».
⏻ TEMPO DI LETTURA 2’50”