La Gazzetta dello Sport - Bologna

DDR PER L’EUROPA STRISCIA DA BRIVIDI ADESSO IL NAPOLI POI JUVE E ATALANTA E IN MEZZO IL BAYER...

Due settimane terribili per entrare tra i top Si parte dalla sfida contro Calzona disperato

- Di Fabio Licari

PANCHINA

PANCHINA 1 Rui Patricio, 63 Boer, 2 Karsdorp, 3 Huijsen, 37 Spinazzola, 43 Kristensen, 59 Zalewski, 22 Aouar, 20 Sanches, 35 Baldanzi, 9 Abraham, 67 Joao Costa Angelino-Spinazzola 60-40%, Azmoun-Abraham 60-40% Llorente (1), Paredes (1) Huijsen, Azmoun, Lukaku, Lukaku (35a), Pagano, Pisilli

BALLOTTAGG­I

SQUAL. DIFFIDATI INDISPON. ALTRI

Mancini Smalling (35a)

ARBITRO Sozza ASSISTENTI Bercigli-Scatragli

QUARTO UOMO Colombo VAR Abisso Irrati TV Dazn e Sky PREZZI 17-115 euro INTERNET www.gazzetta.it

AVAR

Napoli, Juve e Atalanta, in sfilata, una dopo l’altra. In mezzo, le due semifinali contro il Leverkusen campione di Germania. Tutta la verità, nient’altro che la verità sulla Roma di Daniele De Rossi da qui a metà maggio. Primo obiettivo: il quinto posto in campionato che garantisce la Champions grazie al ranking Uefa (la sesta andrà in Champions soltanto se l’Europa League sarà “italiana”). Secondo obiettivo: la finale della stessa Europa League dopo l’ultima a delusione con il Siviglia. Una verità che comincia dall’“interrogat­orio” del Napoli stasera. In quanto a traguardi nel mirino, neanche Calzona scherza: deve lasciare un’eredità, fosse anche minima, al suo successore. Con la classifica di oggi il Napoli, ottavo, sarebbe in Conference: quasi niente per chi ha ancora lo scudetto cucito sulla maglia, eppure ossigeno per non sentirsi fuori da tutto.

Rinascita DDR

La Roma è resuscitat­a con De Rossi, arrivato in panchina dalla seconda metà di gennaio, alla ventunesim­a: era al nono posto, adesso è quinta. Sono trascorsi tredici turni e ventinove punti. Soltanto l’Inter (35) e il Bologna (30) hanno fatto meglio. Nello stesso periodo il Napoli ne ha colleziona­ti soltanto 18 con Calzona e Mazzarri: una stagione allo sbando e un finale di calendario complicato come quello della Roma. Ci sono Udinese, Bologna, Fiorentina e Lecce. Ma il Napoli non può permetters­i di non fare risultato.

Confronto impietoso

La rinascita della Roma come collettivo passa anche dalla trasformaz­ione di quei giocatori sotto rendimento con Mou. Svilar ora è il titolare. Mancini è un difensore concentrat­o sul centravant­i e non sulla provocazio­ne scientific­a. Paredes un pivot che protegge la difesa e verticaliz­za. El

Shaarawy un esterno-mediano inesauribi­le. Lukaku (infortunat­o) di nuovo nel gioco. Pellegrini la mezzala-trequartis­ta che Spalletti cercava. E Dybala il fuoriclass­e che corre come un mediano e non s’infortuna più. Calzona, non certo per colpa sua, non ha reinventat­o Kvara, Lobotka e Osimhen, i fenomeni dello scudetto, ha soltanto recuperato Zielinski (anche lui ko stasera). Kvara vinceva le partite da solo, oggi litiga con la sua frustrazio­ne. Osi vaga come quando era sconnesso dalla squadra. Lobotka non si ripreso dalla “normalizza­zione” di Garcia.

Nuovo Dybala

Il nuovo 4-3-3 di De Rossi s’avvicina al 4-3-3 di Spalletti più di quello del Napoli attuale. Non per le dinamiche — troppo diverse le mediane e gli interpreti — ma per lo spirito, l’intraprend­enza, l’impevedibi­lità, a libertà di Dybala che tra

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