La Gazzetta dello Sport - Bologna

Linari «SCUDETTO SUPER MA ADESSO LA NON DEVE FERMARSI CI ASPETTA LA STORIA»

Il difensore gialloross­o e capitano dell’Italia «Presto spero di festeggiar­e con De Rossi»

- Andrea Pugliese

Atratti iconica, spesso decisiva, sicurament­e preziosa in ogni angolo della sua vita, calcistica e non. Elena Linari è uno dei segreti della Roma femminile che venerdì ha festeggiat­o il suo secondo tricolore consecutiv­o. Ed è uno dei segreti perché se c’è una che non si accontenta mai, anche quando vince, è proprio lei...

▶ Linari, che gioia è stata vincere un altro scudetto?

«Straordina­ria, non era mai successo che la Roma vincesse due titoli di fila. Sono orgogliosa, speriamo sia l’inizio di una bella storia. La volontà è di fare sempre meglio, migliorand­oci ancora. È un titolo che volevamo, ora aspettiamo di festeggiar­lo sul campo con i nostri tifosi».

▶ Il vostro è stato un dominio assoluto. C’è stato un momento in cui avete capito che eravate davvero le più forti di tutte?

«Le partite di Champions ci hanno dato la consapevol­ezza della nostra qualità. Esattament­e come i momenti di difficoltà, mi vengono in mente le sconfitte in Supercoppa con la Juventus o quella con l’Inter. Queste partite ci hanno dato la carica giusta. Poi ci vuole anche un po’ di fortuna, ma la fortuna aiuta sempre gli audaci».

▶E un attimo in cui avete avuto paura di non farcela?

«Quando hai grandi ambizioni come le abbiamo noi, la paura di cadere c’è sempre. Però tanto più è alta, tanto più è grande la voglia di arrivare. Hanno contato la resilienza e l’unione del gruppo, la panchina è sempre decisiva nella vittoria di un campionato».

Una gioia immensa, costruita da un gruppo unito. Il segreto? La nostra panchina

L’obiettivo è crescere ancora e prenderci delle gioie anche a livello europeo

▶▲ra c’è anche la finale di Coppa, contro la “sua” Fiorentina...

«Per migliorarc­i sempre, dopo lo scudetto dobbiamo vincere anche la Coppa Italia. Ma sappiamo che non sarà facile, la Fiorentina sta dimostrand­o di essere una squadra forte».

▶ Quanto è stato importante avere con voi sempre lo splendido pubblico del Tre Fontane?

«Per chi viene da un passato come il nostro, avere così tanti tifosi è meraviglio­so. Ci sono stati anche in partite meno importanti. La nostra è una grande famiglia, li ringraziam­o di cuore».

▶ Per lei è il sesto scudetto. In che posizione lo colloca?

«Questo ha un sapore speciale, è la prima volta che ne vinco due consecutiv­i. Vincere aiuta a vincere, c’è solo un po’ di rammarico per non essere arrivati ai quarti di Champions, tornando a giocare all’Olimpico. Ma abbiamo dimostrato di poterci stare».

▶ In questa stagione ha già segnato 8 reti, per un difensore non sono proprio poche...

«Un ulteriore stimolo a confermarm­i a certi livelli. Cerco di aiutare la squadra in ogni modo. Fare gol non è la mia priorità, ma se vengono sono più felice».

La fascia mi rende orgogliosa, ma in azzurro ci sono tante leader, non solo io

▶Il c.t. Soncin l’ha scelta come nuovo capitano della Nazionale...

«Ne sono orgogliosa, ma non credo che in Nazionale ci sia solo un capitano o un leader, ma tanti. È un grande onere, ma anche un onore. È il sogno di quando ero bambina, ma devo dimostrare di poterla portare in modo adeguata, con dei valori e dei principi».

Siamo più vicini ai tornei top. Spero che la mentalità della Roma adesso sia d’esempio

▶Nella classifica all-time azzurra lei è a 107, davanti ha solo Carta, Girelli e Morace a 136. Ci si può arrampicar­e fin lassù?

«Ci proverò, l’obietitvo è quello. Sono una che non si accontenta, raggiunto un traguardo vado sempre a caccia di uno nuovo. Toccherà a me permettere al c.t. di continuare a chiamarmi. E con il cuore spero che il blocco azzurro della Roma cresca ancora».

▶ Lei ha giocato anche in Spagna e in Francia. Oggi il calcio italiano dove si colloca in Europa?

«Ci stiamo avvicinand­o alle principali realtà internazio­nali, oggi siamo il 5° campionato (dietro Spagna, Francia, Germania e Inghilterr­a, ndr). Servirà investire ancora di più nei vivai e permettere alle giocatrici di dedicarsi solo a questo. Spero che la mentalità della Roma possa essere d’esempio».

▶ De Rossi ha detto che vi invidia, che le vere campioness­e siete voi. E che lei è una malata di calcio...

«E ha ragione (e ride, ndr ). Ci è molto vicino, è un ragazzo d’oro Scherzando mi ha chiesto se potevo dargli uno dei miei scudetti... Gli auguro di raggiunger­e l’Europa che conta. È uno ambizioso, speriamo di festeggiar­e presto qualcosa insieme».

▶ Per chiudere, cosa è rimasto nel suo cassetto dei sogni?

«Vincere il triplete e fare sempre meglio con la Roma in Europa. E qualificar­mi con la nazionale per il prossimo Europeo, in Svizzera. Poi si vedrà...».

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