La Gazzetta dello Sport - Cagliari

L’INTER PER ELIMINARE I RIVALI IL MILAN PER TORNARE IN ALTO

Inzaghi, a -7 all’andata, può salire a +7. Pioli, senza Ibra, lancia Theo e Leao

- Di Luigi Garlando

icono che il Festival lo vinceranno Mahmood e Blanco, uno più esperto, l’altro più giovane. Coppia ben assortita. Come Dzeko e Lautaro. Favoriti anche loro stasera. Pioli si è arreso all’assenza di Ibrahimovi­c. Giocherà Giroud. Fuori Gianni Morandi, dentro Massimo Ranieri, detto con rispetto e simpatia. La spettacola­re coincidenz­a di Sanremo con San Siro istiga la lettura incrociata. L’assenza di Zlatan è un macigno. Il Milan va meglio senza di lui? Dati che si squagliano nella terra del derby, dove contano personalit­à e adrenalina, materie in cui Ibra è cattedrati­co. Non a caso ha segnato 10 volte (2 da interista); 4 gol da quando è tornato al Milan. All’Ariston, Morandi trema meno di un millenial. L’Inter è favorita perché ha più classifica, più fiducia, più organico, più fisicità. Ma il derby è un conclave dove è sconsiglia­to entrare da Papa. A Sanremo vinsero i Jalisse.

Ribaltone Inzaghi

Sorpasso nato in difesa La svolta di Calha

Per dire, nel derby d’andata del 7 novembre il Milan aveva 7 punti di vantaggio. Giocò per sprofondar­e in doppia cifra i concittadi­ni e turbare la crescita della creatura di Inzaghi. Invece il divario di 7 punti non si vide in campo e l’Inter trasse dal derby spinta e fiducia. Oggi gioca per sprofondar­e il Diavolo a -7, con una partita in meno, e tagliarlo fuori dalla corsa scudetto. Parti ribaltate. Nel cammino da un derby e l’altro, l’Inter ha fatto 11 punti in più. Ha segnato 24 gol contro i 21 del Milan, ma, soprattutt­o, ne ha subiti solo 4 contro i 12 dei rossoneri. E’ qui che si è spalancato il baratro, nel rendimento difensivo. Il rigore sbagliato da Lautaro lo causò un errore infantile di Ballo-Touré. Più recentemen­te Kalulu e Gabbia hanno peccato in partite chiave. Errori di reparto, più che falle di reparto. E’ qui «dove si balla», canta Dargen D’Amico. Gli infortuni di Kjaer e Tomori hanno gravato tantissimo. Al contrario, la difesa di Inzaghi, la più solida e sincronizz­ata del torneo, è diventata la stanza del potere della capolista. Anche perché protetta da un centrocamp­o cresciuto in palleggio e sincronie, governato dal miglior Brozovic di sempre. Lo troviamo spesso sul podio delle hit di merito. Palloni giocati: Brozo 3° (1944), dietro a Di Lorenzo e Lopez. Passaggi: secondo (1.958), dietro a Lopez.

Palloni recuperati: secondo (142), dietro a Walace. Il croato fa di tutto: crea e distrugge.

Il piano di Pioli

La pressione di Kessie La corsa di Theo e Leao Ma sul podio spunta spesso anche Calhanoglu. Occasioni create: secondo (50), dietro a Candreva. Assist: terzo (7), dietro a Berardi e Milinkovic. E’ stato proprio il felice trapianto del turco accanto al croato a determinar­e il decollo dell’Inter del doppio pilota. Pioli proverà ad asfissiarl­i. Nel derby d’andata ci riuscì per un tempo. incollando il trequartis­ta Krunic a Brozo e Tonali a Calha. con Kessie in faccia a Barella. Stasera dovrebbe toccare a Kessie, promosso trequartis­ta, pestare i piedi di Brozovic, con Tonali ancora su Calha. All’andata l’Inter soffrì l’aggression­e, così come ha sofferto di recente quella dell’Atalanta. Il Milan ha le conoscenze e l’intensità per alimentare un buon pressing. La scommessa, per Pioli, sarà la durata e riuscire a permetters­i una buona rifinitura offensiva, nonostante la rinuncia a un trequartis­ta di ruolo (Diaz) e l’assenza di Rebic e Ibra. Il Diavolo dipenderà ancora di più dalla pregiata catena di sinistra: Theo e Leao. «Lama che sa di miele», canta Giusy Ferreri. Vale per entrambi. Difensori con più tiri in A: Theo (26) è secondo, dietro a Singo. Dribbling: primo Leao (54). Sarà gran battaglia di esterni perché quelli di Inzaghi cercherann­o di aggirare la pressione centrale. Kessie sa attaccare la porta fin dai tempi dell’Atalanta. Lo affiancher­à uno dei due mediani, mentre spingerann­o anche gli esterni, per costringer­e la linea a 3 dell’Inter a rompersi e a creare spazi per Giroud. Se riconoscia­mo all’Inter organico, difesa, fisicità, cielo (14 gol di testa contro 5) e morale (9 risultati utili di fila); il Milan punta sulla tecnica individual­e, sulle conoscenze coltivate in 3 anni da Pioli, sulla voglia rabbiosa di risalire dopo 3 sole vittorie nelle ultime 7 e sulla consapevol­ezza che passa l’ultimo tram per lo scudetto.

Brividi di bellezza

Deciderà la tecnica

E poi linea a Sanremo... Come si vince un derby? Lo canta «La Rappresent­ante di lista»: «Con la testa, con il petto, con il cuore. E con i piedi, con i piedi, con i piedi». Giusto ripetere i piedi tre volte: sarà la tecnica a decidere (zolle permettend­o). All’Inter servirà per evadere dalla pressione del Milan; al Milan per attaccare una difesa d’acciaio. Inzaghi cerca la spinta per poi scagliarsi su Roma, Napoli e Liverpool nel momento cruciale della stagione. Pioli vuole ripartire forte e restare aggrappato al sogno . Guai a chi stecca. Mahmood e Blanco canteranno «Brividi». Ce li aspettiamo qualche ora prima al Meazza: brividi di bellezza. E poi: qui San Siro, a te Sanremo.

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