La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Una difficile storia d’amore in 13 puntate Sagan prepara l’ultimo ballo

È il corridore perfetto per la Sanremo e l’ha inseguita dal 2011, senza mai vincerla «Se succede, anticipo il ritiro»

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Andrà a caccia «dell’ispirazion­e giusta» perché la Milano-Sanremo è una di quelle corse che, se la vinci, «ti può cambiare la vita». Filippo Ganna sa bene che se vuole cominciare a fare un salto di qualità nelle grandi classiche, dopo aver raggiunto l’eccellenza sia a cronometro che in pista, deve riuscire - anche - a vivere un sabato da protagonis­ta in Liguria. Nella Ineos-Grenadiers non ci sarà Tom Pidcock (domenica la caduta alla TirrenoAdr­iatico ha procurato al britannico re della Strade Bianche una lieve commozione cerebrale) e il 26enne piemontese partirà mescolando circospezi­one e ambizione. Alla Tirreno-Adriatico — crono vinta, 3 giorni da leader — si è confermato il faro del nostro movimento.

▶ Ganna, rispetto al passato che settimana è stata quest’ultima?

«Mi è sembrata più dura e più lunga del solito. La tappa dei Muri marchigian­i l’ho patita parecchio. Ma in generale, per le sensazioni, molto meglio rispetto agli anni scorsi. Ne ho parlato con Piero Baffi, l’uomo che più di tutti cura i miei muscoli».

▶Che cosa le ha detto?

«”Ti ricordi? Gli ultimi giorni arrivavi ‘morto’, dopo 3 tappe già avevi il mal di gambe...”. “Hai ragione, sono felice”, gli ho risposto. Con il mio allenatore Cioni, l’avviciname­nto fatto con tre blocchi di lavoro a casa è stato buono. Ha dato i suoi frutti».

▶Arriva la Sanremo e Pogacar sembra imbattibil­e. Per lei lo è?

«Per me non cambia nulla, tutti

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