La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Sergio e Napier super nella visione di gioco E quanta personalit­à

- Di Andrea Tosi di Dan Peterson

a risalita e l’effetto taumaturgi­co di Napier, imbattuto in Eurolega da quando è entrato nel sistema di coach Messina. Milano è chiamata a sostenere l’esame Real e quello di un caro vecchio ex nella sfida di stasera al Wizink Center di Madrid (ore 20.45; tv Sky Sport Arena). Chacho Rodriguez, il play che ha cambiato la faccia e la storia dell’Olimpia in Europa nei suoi tre anni milanesi, è un test probante per misurare il nuovo corso dei campioni d’Italia. Il veterano spagnolo, 36 anni suonati, tornato a casa tra i sospiri del Forum, non può fare sconti. Il Real, reduce dal ko in volata di Istanbul nel recupero con l’Efes, deve difendere il secondo posto con vista sulle Final Four di Kaunas. L’Olimpia è senza Shields, Hall, Datome e Biligha.

L▶ Chacho, quando pensa a Milano quali ricordi più forti le vengono in mente? ▶La nuova Olimpia ha iniziato male, il ricambio dei play non ha funzionato, molti tifosi hanno rimpianto il suo addio. Si immaginava che la sua eredità fosse così pesante?

«Milano ha subito tanti infortuni che le hanno impedito di crescere e giocare con regolarità. Non è una questioni di ruoli o di giocatori che non ci sono più. Perciò non è perché sono andato via che la squadra ha avuto problemi. Adesso col rientro degli infortunat­i Milano ha trovato continuità di rendimento e anche una nuova dimensione col doppio play. É una squadra forte con giocatori che sanno vincere. Per noi sarà una partita difficile, dovremo recuperare le energie spese a Istanbul martedì».

▶Milano può completare la rimonta playoff?

«Sì ci credo e deve crederci Milano. Ha 7 partite davanti, con altre 6 vittorie può entrare. Ha un allenatore straordina­rio e adesso si vede che gioca con fiducia. E aggiungo: faccio il tifo per ritrovarla alle Final Four».

▶ Stasera tutti si aspettano il duello con Napier per fare paragoni tra passato e presente. Lei che ne pensa?

«Non ho mai pensato che l’obiettivo in partita sia vincere un duello personale. Vincono e perdono le squadre. I duelli piacciono ai tifosi e fanno discutere i media ma la realtà del campo è diversa».

▶ Qual è la sua favorita di questa Eurolega?

«Sono molto positivo, per me è il mio Real. Abbiamo una squadra profonda e un bel mix di talenti giovani e di veterani che hanno molti titoli alle spalle. Poi vedo bene l’Olympiacos. Ma tutte le squadre qualificat­e ai playoff avranno delle possibilit­à».

▶Me◻◻ina ha proposto i playoff allargati a 12 squadre perché l’Eurolega è diventata troppo competitiv­a. Molte squadre di qualità restano fuori con ricadute negative sui club. È d’accordo?

e vedessi oggi coach Messina in persona gli direi: «Ettore, di recente, tu sei diventato più intelligen­te!». Motivo? Ha trovato un playmaker in Shabazz Napier! Anzi, con il rientro di Kevin Pangos, ne ha trovati due! Risultato: l’Olimpia gira come una trottola adesso. Ho detto lo stesso su di me nella mio prima stagione a Milano, 1978-79. Abbiamo vinto la prima partita dell’anno, al Palalido, contro Varese, ma a caro prezzo: frattura da stress al piede destro per Mike D’Antoni, fuori per cinque partite. Facciamo una gran fatica. Rientra Mike e,

Bingo! Vinciamo e io sono diventato più intelligen­te. Detto ciò, mi chiedono di fare un paragone fra il grande Sergio “Chacho” Rodriguez, play dell’Olimpia durante i primi tre anni di Ettore Messina, e Napier. Per capire, dobbiamo intenderci su quale sia la “descrizion­e del lavoro” di un play. Primissima dote: personalit­à. Deve ispirare fiducia e sicurezza ai suoi compagni e tradurre il verbo del suo coach in campo. Differenze tra i due? Solo due: altezza e fisico. Rodriguez è 190 cm (almeno) e Napier è 183 (forse). Rodriguez è più longilineo; Napier è più compatto. Sotto l’aspetto tecnico invece sono molto simili. Entrambi hanno grande rapidità negli spostament­i dei piedi negli spazi stretti e grande velocità in linea diretta e hanno una grande visione del gioco e una tecnica notevole nel palleggio. Entrambi sono in grado, come dicono in America, di “fabbricare” il tiro da sé senza avere bisogno di un blocco. Sono maestri nel palleggio-arresto-tiro. Difesa? Rodriguez è super a rubare palla, Napier è bravo a prendere sfondament­o. Mi piace la loro adattabili­tà. Per Rodriguez, andare in Nba è stata una sfida; idem per Napier venire in Europa. Per il play di oggi non è facile arrivare dopo il Chacho di ieri che, vincendo uno scudetto, ha fatto la storia all’Olimpia. E Shabazz lo sa. Eccome se lo sa!

SSpagna, Russia e Nba

Sergio “Chacho” Rodriguez, 36 anni, play di 191 cm ha giocato al Real, in Nazionale spagnola

(oro mondiale e argento olimpico), al Cska Mosca, in Nba e all’Olimpia. È tornato a Madrid nell’estate 2022

Col rientro degli infortunat­i Milano oggi è la squadra più in forma Tifo per vederla alle Final Four

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