La Gazzetta dello Sport - Cagliari
La spinta araba ai Citizens
C’è la nobiltà, c’è la borghesia e c’è il proletariato. La stratificazione economica del calcio europeo è plasticamente rappresentata dal G8 della Champions edizione 2022-23. Quattro squadre - Manchester City, Real Madrid, Bayern e Chelsea - fanno parte della top ten dei ricavi. Le prime tre sono pure le favorite, almeno sulla carta. Poi, ecco le milanesi, che stazionano attorno alla quindicesima posizione. Fuori dalle prime venti, le grandi sorprese Benfica e Napoli. Occhio, qui parliamo di freddi bilanci. I ragazzi di Spalletti, per dire, hanno dimostrato di essere altamente competitivi anche in campo internazionale, brillando molto di più di squadre finanziariamente superiori. Ma se dobbiamo mettere in ordine le otto qualificate ai quarti misurando la loro forza economica, allora i ricavi (relativi alla stagione 2021-22) dicono questo: City 731 milioni di euro, Real 720, Bayern 654, Chelsea 568, Inter 310, Milan 258, Benfica 197, Napoli 152. Con un’avvertenza: abbiamo riclassificato i fatturati eliminando, oltre ai proventi del player trading, pure voci-extra come sopravvenienze, rilascio fondi e capitalizzazione costi vivaio, in modo da rendere omogeneo il confronto.
Il gioiellino dello sceicco Mansour, epicentro della rete calcistica mondiale City Football Group, è da due anni in testa al ranking dei ricavi. Pensate che nel 2008, quando s’insediò la proprietà emiratina, i Citizens fatturavano un centinaio di milioni. Nel corso degli anni, le partnership con aziende degli Emirati come Etihad Airways hanno dato una spinta notevole, prima che il City diventasse un marchio globale. Come emerso da Football Leaks,
Lo sceicco Mansour, patron del club dal 2008
Florentino Perez, tornato presidente
nel 2009 l’azionista ha utilizzato i canali commerciali per iniettare “equity”: le sponsorizzazioni gonfiate sono finite sotto la lente della Premier League, che ha accusato il club di aver violato le norme del fair play finanziario. I nuovi ricchi del calcio hanno stravolto gli equilibri del Vecchio Continente. Sul fronte opposto, l’aura tradizionale di Real e Bayern, che hanno costruito le loro fortune partendo da un predomino domestico per poi cavalcare le trasformazioni di questa industria: i proventi commerciali di entrambi i club superano quota 300 milioni, alla stregua del City. Un po’ più giù c’è il Chelsea, che con la nuova proprietà americana guidata da Boehly ambisce al definito salto di qualità. Intenzioni chiarissime, a giudicare dallo shopping compulsivo sul mercato. In questa stagione i londinesi hanno investito di gran lunga più di tutti: 620 milioni la spesa, al netto delle cessioni, secondo i
Oliver Kahn, ex portiere e leggenda, a.d. dal 2021
Todd Boehly, proprietario dal maggio
2022
Steven Zhang, presidente nerazzurro
dal 2018
RICAVI IN MILIONI DI EURO
Gerry Cardinale, fondatore del fondo RedBird
Rui Costa, leggenda del club e presidente
dal 2021
Il City di Guardiola, club più ricco d’Europa