La Gazzetta dello Sport - Cagliari
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MONDIALI CICLOCROSS
MILANO-SANREMO
STRADE BIANCHE iridati per Van der Poel e 3 per Van Aert, sui sentieri fanno un altro sport. Hanno vinto tutti i Monumenti, tranne la Roubaix. Sono punti di riferimento di sponsor non ciclistici, come accade per il marchio di abbigliamento di Ganna o il casco di Van Aert. Sono simboli degli Esports, come Van der Poel, che “entra” nelle stanze dei giovani per le sue acrobazie in bici e rappresenta un testimonial unico per il suo marchio di bici. E poi hanno stipendi da sportivi top: Pogacar dà la linea, con 6 milioni di euro all’anno, davanti ai due Van Aert-Van CALCIO Sassuolo-Spezia Serie A
18.30 Dazn Palermo-Modena Serie B
20.30 Dazn Atalanta-Empoli der Poel a 4,5 milioni, il 30% del quale arriva dal ciclocross. E poi l’uso dei social, in questo caso i due “Van” precedono Pogacar e sono abbondantemente oltre al milione di follower su Instagram e twitter. Sono il secondo tempo del ciclismo-spettacolo inaugurato da Sagan nel 2010.
Elementi La Sanremo è unica perché è la classica-Monumento più lunga: 7,8 km di trasferimento e 294 ufficiali, quindi siamo a quasi 302 chilometri. È la più incerta, perché il pronostico si allarga a così tanti corridori, senza fare distinzioni tra leggende come Merckx (7 trionfi) o carneadi come il neoprofessionista bretone Gomez, che vince nel 1982 dopo 286 chilometri di fuga. È il Monumento più facile come percorso, ma difficilissimo da interpretare. E allora riprendiamo le parole di Van der Poel: «Alla Sanremo rischi di addormentarti per 5 ore, ma l’adrenalina degli ultimi 30 chilometri non ce l’ha nessun’altra corsa».
Giuseppe Saronni
4’10”
51
Le vittorie italiane
Pensavo alla Sanremo dal ritiro invernale, per me era la corsa di casa. Scattai sul Poggio al Santuario della Guardia, feci una discesa velocissima... Ma avevo già brindato con i compagni al successo la sera prima