La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Trento sbatte ancora contro il tabù polacco Resta Perugia
L’Itas si arrende al golden set con lo Zaksa che l’aveva già battuta nelle ultime due finali
a bestia nera ha morso ancora. Ed è un morso in profondità, che fa molto male. Perché pone fine al cammino in Champions League della Trentino Itas. Un cammino che si interrompe nei quarti di finale nel modo forse più doloroso, a un passo da una rimonta da antologia. La bestia nera in questione è la squadra polacca dello Zaksa KedzierzynKozle, sestetto che aveva già fatto scivolare via dalle mani di Sbertoli e soci le ultime due Champions League, a Verona prima e Lubiana poi. Adesso il tris, gelido e doloroso, già ai quarti. Strozzando sul nascere l’urlo di gioia dei trentini, capaci di riaprire una partita che sembrava ormai chiusa e gettata via. Una gara che, dopo la vittoria per 3-2 dei polacchi nel match d’andata, vedeva lo Zaksa a un certo punto distante appena un set dall’eliminare Trento che di Champions League vinte in bacheca ne ha tre.
LOccasione fallita Partita intensa quella di ieri sera ai piedi delle Dolomiti. Per quasi due set, per la precisione fino al 2219 del secondo set, la Trentino Itas era meritatamente avanti e anche esprimendosi su ottimi livelli. Poi l’ingresso di Huber al centro per i polacchi, un filotto di 1-5 che ha portato il punteggio nel finale di secondo parziale sul 22-24 e una manciata di palle set non sfruttate anche nel terzo tiratissimo set concluso ai vantaggi, hanno di fatto condannato Trento sotto 1-2 e con le spalle al muro. Per qualificarsi, i ragazzi di Lorenzetti dovevano vincere, di fatto, tre set di fila. Niente da fare. La rimonta riesce solamente per due set, il quarto e il quinto, il successivo golden set permette ai polacchi allenati da Tuomas Sammelvuo di festeggiare la qualificazione alle
Fermati semifinali di Champions League.
C’era la speranza di vedere una semifinale tutta tricolore fra Trento e Perugia, sfida già andata in scena nelle ultime due stagioni sempre in semifinale (due vittorie su due dell’Itas). Un incrocio che avrebbe garantito la presenza di un sestetto di casa nostra alle Superfinals di Champions in programma a Torino a maggio. Invece no. Niente derby. Per Perugia
ci sarà il ritorno in Polonia del suo coach, Andrea Anastasi, contro una squadra e in un Paese che conosce molto bene. Mentre per i dolomitici resta tanto amaro in bocca. Per le occasioni non sfruttate in partita, certo, ma anche per un golden set nel quale si poteva volare sulle ali dell’entusiasmo. Invece è diventato un durissimo cazzotto preso dritto in faccia. «Siamo stati protagonisti in campo sia all’andata sia al ritorno – ha commentato Angelo Lorenzetti,
ZAKSA KEDZIERZYN-KOZLE
Shoji (L), Huber 12, Kluth, Staszewski. N.e.: Stepien, Wiltenburg, Zalinski, Banach (L). All.: Sammelvuo
Schimpl e Szabo.
Durata set: 22’, 29’, 33’, 22’, 16’, 16’; tot: 138’. Trento: battute sbagliate 19, vincenti 10, muri 12, errori 26. Zaksa: b.s. 25, v. 8, m. 19, e. 27.
tecnico dell’Itas –. Sul finale forse solamente un po’ di maggiore esperienza da parte dello Zaksa ha fatto la differenza. Ci resta il fatto di aver giocato un quarto di finale alla pari con i campioni d’Europa, questi ragazzi stanno lavorando tanto e anche esperienze come questa saranno importanti per il loro futuro».
«Nel set conclusivo solo la maggiore esperienza dello Zaksa ha fatto la differenza»