La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Gilardino e i tre tenori Così il Genoa sta volando
Ripresa shock In vantaggio all’intervallo, raggiunti dopo appena 2’ minuti della ripresa. L’avvio shock stavolta è stato del Modena, impreparato sul cross perfetto di Valente per Soleri che con un incornata in mischia ha fatto fuori Gagno. Sul pari i rosanero hanno preso slancio, mostrando cinismo con Verre, bravo a infilarsi sull’incomprensione tra Oukkhada e Gagno per il vantaggio. Il punto di svolta che ha fatto saltare gli equilibri degli uomini di Tesser. Per la voglia di andare a riprenderla si sono fatti infilare da un taglio di Tutino che ha pescato in modo perfetto Aurelio su secondo palo per il poker. Partita chiusa, anzi no, perché c’è stata gloria anche per Vido, bravo a procurarsi il rigore, per un’entrata irregolare di Ponsi, e a trasformarlo.
Stefano Sturaro
30 anni, centrocampista, 13 presenze quest’anno in campionato
Albert Gudmundsson
25 anni, islandese, ha giocato 27 partite, segnando 6 gol iù dei 31 punti conquistati nelle 14 gare della gestione-Gilardino, di questo Genoa colpisce «l’atteggiamento della squadra nel volersi andare a prendere il risultato», sempre e comunque. Un Grifone camaleonte nell’atteggiamento tattico e nella capacità di saper cambiare pelle a gara in corso, ma con tre protagonisti assoluti di una rosa ormai assolutamente intercambiabile: Dragusin, Sturaro e Gudmundsson, la spina dorsale di un gruppo che adesso vuole tenere Bari e Südtirol a distanza di sicurezza. Sulle difficoltà della trasferta di oggi, Gilardino è stato chiaro: «Conosciamo le insidie di questa gara, ma al tempo stesso abbiamo consapevolezza della nostra forza».
PAsse portante Radu Dragusin (29 presenze in campionato, di cui 28 da titolare) è diventato il fulcro di una difesa che nelle ultime partite ha trovato la sua quadratura perfetta (in casa sin qui Gila non ha preso un gol ed è imbattuto sul proprio campo da 738 minuti): tre gol nelle ultime cinque partite, tutte sugli sviluppi di calci piazzati, certificano anche la crescita dei rossoblù sui tiri da fermo, oggetto di un approfondito lavoro specifico. Con Bani e Vogliacco la difesa ha trovato una stabilità eccellente, di cui ha beneficiato anche il resto della squadra. A cominciare dal
Segno
sempre io
Il difensore
Radu Dragusin festeggia il gol dell’1-0 segnato contro la Spal al Ferraris il 25 febbraio scorso la mediana, dove a un Badelj di nuovo ad alti livelli e a Strootman gladiatore, si è aggiunto il ritorno di uno Sturaro imprescindibile per carisma e doti tecniche, ora che ha finalmente superato in modo definitivo i suoi vecchi guai fisici. Un centrocampo molto solido, che sfrutta anche il grande lavoro dell’islandese Gudmundsson, il tuttocampista di Gilardino, vicecapoccannoniere rossoblù a quota 6 (con 27 partite giocate), capace di ac
celerazioni improvvise utili spesso a creare la superiorità numerica in attacco. Persino ora che il Genoa è costretto da un paio di settimane a rinunciare ad Aramu e Coda, due pedine top dell’attacco fuori da quasi un mese. Torneranno dopo la sosta, ma intanto Gila continua a correre con i suoi tre tenori.