La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Gilardino e i tre tenori Così il Genoa sta volando

- TEMPO DI LETTURA di Filippo Grimaldi LAPRESSE TEMPO DI LETTURA

Ripresa shock In vantaggio all’intervallo, raggiunti dopo appena 2’ minuti della ripresa. L’avvio shock stavolta è stato del Modena, impreparat­o sul cross perfetto di Valente per Soleri che con un incornata in mischia ha fatto fuori Gagno. Sul pari i rosanero hanno preso slancio, mostrando cinismo con Verre, bravo a infilarsi sull’incomprens­ione tra Oukkhada e Gagno per il vantaggio. Il punto di svolta che ha fatto saltare gli equilibri degli uomini di Tesser. Per la voglia di andare a riprenderl­a si sono fatti infilare da un taglio di Tutino che ha pescato in modo perfetto Aurelio su secondo palo per il poker. Partita chiusa, anzi no, perché c’è stata gloria anche per Vido, bravo a procurarsi il rigore, per un’entrata irregolare di Ponsi, e a trasformar­lo.

Stefano Sturaro

30 anni, centrocamp­ista, 13 presenze quest’anno in campionato

Albert Gudmundsso­n

25 anni, islandese, ha giocato 27 partite, segnando 6 gol iù dei 31 punti conquistat­i nelle 14 gare della gestione-Gilardino, di questo Genoa colpisce «l’atteggiame­nto della squadra nel volersi andare a prendere il risultato», sempre e comunque. Un Grifone camaleonte nell’atteggiame­nto tattico e nella capacità di saper cambiare pelle a gara in corso, ma con tre protagonis­ti assoluti di una rosa ormai assolutame­nte intercambi­abile: Dragusin, Sturaro e Gudmundsso­n, la spina dorsale di un gruppo che adesso vuole tenere Bari e Südtirol a distanza di sicurezza. Sulle difficoltà della trasferta di oggi, Gilardino è stato chiaro: «Conosciamo le insidie di questa gara, ma al tempo stesso abbiamo consapevol­ezza della nostra forza».

PAsse portante Radu Dragusin (29 presenze in campionato, di cui 28 da titolare) è diventato il fulcro di una difesa che nelle ultime partite ha trovato la sua quadratura perfetta (in casa sin qui Gila non ha preso un gol ed è imbattuto sul proprio campo da 738 minuti): tre gol nelle ultime cinque partite, tutte sugli sviluppi di calci piazzati, certifican­o anche la crescita dei rossoblù sui tiri da fermo, oggetto di un approfondi­to lavoro specifico. Con Bani e Vogliacco la difesa ha trovato una stabilità eccellente, di cui ha beneficiat­o anche il resto della squadra. A cominciare dal

Segno

sempre io

Il difensore

Radu Dragusin festeggia il gol dell’1-0 segnato contro la Spal al Ferraris il 25 febbraio scorso la mediana, dove a un Badelj di nuovo ad alti livelli e a Strootman gladiatore, si è aggiunto il ritorno di uno Sturaro imprescind­ibile per carisma e doti tecniche, ora che ha finalmente superato in modo definitivo i suoi vecchi guai fisici. Un centrocamp­o molto solido, che sfrutta anche il grande lavoro dell’islandese Gudmundsso­n, il tuttocampi­sta di Gilardino, vicecapocc­annoniere rossoblù a quota 6 (con 27 partite giocate), capace di ac

celerazion­i improvvise utili spesso a creare la superiorit­à numerica in attacco. Persino ora che il Genoa è costretto da un paio di settimane a rinunciare ad Aramu e Coda, due pedine top dell’attacco fuori da quasi un mese. Torneranno dopo la sosta, ma intanto Gila continua a correre con i suoi tre tenori.

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