La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Tre giganti, eppure così teneri...
Vittorie straniere
Prima edizione
Vittorie italiane
Prima vittoria italiana
Ultima vittoria italiana
Ultima vittoria straniera «Ho visto che è andato veramente forte alla Tirreno, è tornato in forma dopo gli allenamenti in quota: è un grande rivale».
▶ Ma si è stupito anche lei di un inizio di stagione così spettacolare?
«Non avrei mai pensato di cominciare così. L’obiettivo era ripetere gli stessi successi dell’anno scorso, ma così no. Mi sono sorpreso, io per primo. Ma tutte queste vittorie sicuramente mi tolgono pressione. Mi sento veramente bene. Dopo la Parigi-Nizza ho fatto tre giorni di allenamenti leggeri e un allenamento duro, e adesso siamo alla Sanremo. Mi sento fresco e riposato».
▶Lei ripete spesso che la vittoria di Vincenzo Nibali nel 2018 sia stata una ispirazione.
«È così, e lo dico perché conosco benissimo Vincenzo (hanno gli stessi procuratori, i fratelli Carera, ndr). Quella è stata una vittoria fantastica, ma ogni San
Scendono di sella, e sono così teneri... Dall’alto, Tadej Pogacar con la fidanzata Urska Zigart; Wout Van Aert e la moglie Sarah (hanno un figlio); Mathieu Van der Poel con la compagna Roxanne
41
Mai così pochi taliani al via dal Dopoguerra Oggi alla partenza della Sanremo ci saranno 41 corridori italiani su 175, il 23%: è la quota più bassa dal Dopoguerra
remo è difficile ed è diversa. Vedremo cosa succede. Forse arriverò da solo, può essere, forse no. Ma sento di avere delle buone gambe».
▶La Sanremo è stressante ma qual è il primo principio della corsa?
«Stare davanti, non puoi restare indietro. E sul Poggio devi seguire ogni attacco, non c’è tempo per pensare troppo alla tattica o alla strategia. Sempre davanti».
▶ Lei prova a vincere ogni volta che si mette il numero sulla schiena, e lo fa con il sorriso, come se le fosse naturale.
«Devo dirvi una cosa: sin da giovane sono sempre stato ambizioso e mi diverto a correre. Il ciclismo per me è divertimento e vittoria, sempre. La voglia di vincere mi viene naturale».
Nato a Komenda il 21 settembre 1998, è passato pro’ nel 2019 con la Uae-Emirates, con cui ha un contratto fino al 2027.
Tra i 55 successi:
Tour de France Lombardia Liegi
Strade
Bianche
TirrenoAdriatico
Parigi-Nizza
IL BELGA
Wout
Van Aert
Nato a Herentals il 15 settembre 1994, corre dal 2019 con la Jumbo-Visma (contratto fino al 2026).
Tra i 39 successi spiccano: Sanremo Amstel
GandWevelgem
Strade
Bianche
9 tappe al Tour
3 Mondiali di cross
L’OLANDESE
Mathieu
Van der Poel Nato a Kapellen (Bel) il 19 gennaio 1995, corre con la AlpecinDeceuninck (contratto fino al 2025).
Tra i 40 successi spiccano:
Giri delle Fiandre
1 Amstel
1 Strade
Bianche
1 tappa al Tour
5 Mondiali di cross
Wout Van Aert è poco distante. Ha un taglio di capelli molto più corto rispetto alla Tirreno-Adriatico, e al mattino nell’uscita di rifinitura non deve aver vissuto la più piacevole delle esperienze. «Il peggior allenamento dell’anno, felice di averlo concluso intero», aveva scritto su Strava dopo 65 chilometri (quasi 2 ore) pedalati partendo da Saronno - la sua era l’unica squadra ad avere l’albergo lì - sulle strade della Brianza e del Comasco. Riferimento, di sicuro, ai pericoli della strada su percorsi trafficatissimi in un giorno feriale. Il 28enne belga della Jumbo-Visma ha già vinto la Milano-Sanremo — quella estiva, nel 2020 —, Mathieu Van der Poel è arrivato terzo lo scorso anno. I loro sono destini che continuano ad incrociarsi, sempre. «Parliamo di una gara speciale in cui tutti i pezzi del puzzle devono sistemarsi nel modo giusto. Se sei il migliore, non è automatico che tu vinca», ammette Van Aert. «Già, non è necessario essere al top per vin
La scelta del cambio? Per avere una maggiore aerodinamica
Wout Van Aert
28 anni, ha vinto la Sanremo nel 2020
Alla recente Tirreno-Adriatico, se Van Aert è stato pedina preziosa per Roglic e le sue accelerazioni nella tappa dei Muri di Osimo hanno impressionato (inducendo a un gesto di rassegnazione uno del calibro di Alaphilippe), Van der Poel si è visto soprattutto come apripista in volata del compagno Philipsen. «È stata una settimana di cui avevo bisogno — ammette Mvdp —. Non ci si può allenare così a casa. Ora, dopo qualche giorno di riposo, presumo che starò meglio. La discesa del Poggio? Beh, quella di Mohoric dell’anno scorso è stata al limite, un po’ pazza. Io penso di poter scendere abbastanza bene, allo stesso tempo non ho intenzione di prendere rischi inutili. Nei primi 200 chilometri della Sanremo, non è necessario essere troppo concentrati. Ma da quando si inizia a pedalare sulla Costa, allora non ti puoi mai distrarre».
La Sanremo è solo il primo atto o l’ennesimo — di questa rivalità epocale: il Fiandre (2-0 per Mathieu) e la Roubaix (0-0) non sono troppo lontani all’orizzonte ma non è il momento di pensarci. Come dice Wva «Voglio vincere tutte le gare importanti che verranno, a cominciare da questa», ed è un pensiero che Mvdp può sottoscrivere. Meno male: è escluso che ci si stanchi di un tango così. Figuriamoci se c’è il mare a uno sguardo, via Roma che aspetta, e una Classicissima da conquistare.