La Gazzetta dello Sport - Cagliari

CHAMPIONS PER DUE

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«È un allenatore che si è migliorato e ora è completo. Ha corretto alcuni errori nella fase difensiva e le idee di gioco sono chiare».

▶E poi c’è un certo Zirkzee.

«Ottimo centravant­i, che finalizza e partecipa alla manovra. Però non c’è soltanto lui: penso a Orsolini e Ferguson. Motta ha un gruppo di spessore».

▶La Roma, con l’arrivo di De Rossi, ha svoltato. «Per me la sorpresa era prima: come mai non si esprimeva secondo le sue qualità? Non so che cosa ci sia stato con Mourinho, ma ora con De Rossi vedi la Roma in campo e capisci subito che ci sono dei precisi principi. Mi fa piacere perché considero Daniele un ottimo allenatore».

▶L’Atalanta, come ogni anno, è lì ad alta quota. l’Italia ha preso parte sia al Mondiale del 1994 che all’Europeo del 1996, seppure non sia mai riuscito a segnare una rete nella fase finale di uno dei due grandi tornei. Da allenatore è stato invece al West Ham, al Watford, al Cagliari, all’Al Arabi e al Birmingham. Oggi ricopre la carica di vicepresid­ente della Lega Pro. «È la prosecuzio­ne di un percorso. Loro, a ogni inizio di stagione, inseriscon­o alcuni giovani nel gruppo, li fanno crescere e alla fine raccolgono i frutti. Gasperini è bravissimo ed è riuscito a rilanciare Scamacca e De Ketelaere».

▶ Anche il Napoli sembra in crescita.

«Con Calzona in panchina ha ritrovato la manovra e lo sviluppo del gioco. Però concede ancora troppo in fase difensiva. L’anno scorso eravamo abituati a vedere il Napoli fortissimo sia in attacco che in difesa. Ora no...».

Un peccato aver dilapidato quanto raccolto con lo scudetto.

«All’inizio si poteva fare meglio. Ora serve ritrovare, pian piano, quei principi che hanno permesso di vincere lo scorso anno».

▶ In teoria, anche la Fiorentina e la Lazio potrebbero inserirsi nella volata Champions.

«Ci sta. La Fiorentina è una squadra che mi piace. Ha un ottimo palleggio, forse finalizza poco. E questo porta spesso molti giocatori oltre la linea della palla, creando squilibrio. Se avesse un centravant­i da 15-20 gol, sarebbe a posto».

▶Delu◻o dalla Lazio?

«Abbastanza, perché mi aspettavo di più dopo l’exploit dell’anno scorso. Il problema è che se vendi uno come Milinkovic-Savic e non lo rimpiazzi è inevitabil­e andare incontro a qualche delusione. Milinkovic garantiva gioco e gol. Adesso vediamo con Tudor in panchina: ci vorrà tempo e i tifosi dovranno avere pazienza, sarà un cambio radicale». ▶Guardiamo un po’ più su in classifica. L’Inter è lanciata verso il 20o scudetto. Sarà un problema per le avversarie colmare il gap?

«Il gap, effettivam­ente, è notevole. L’Inter, in questa stagione, ha alzato l’asticella e non credo che abbia intenzione di abbassarla, nel senso che non venderà i pezzi migliori. Squadra ben organizzat­a, e anche la società è ad alti livelli. Toccherà alle altre, al Milan, alla Juventus, alla Roma, piuttosto alzare l’asticella».

▶A proposito di Juve, lei confermere­bbe Allegri? «Tocca alla società decidere. Uno può anche criticare Allegri, però stiamo parlando di un allenatore che è da tempo ai vertici. Non va dimenticat­o».

▶Il

Milan ha le carte in regola per conquistar­e il secondo posto?

«Sì, è lì per merito. Ha buoni giocatori, in primis penso a Loftus-Cheek e Pulisic che vengono dal Chelsea. Può mantenere il secondo posto e poi penserà a rinforzars­i».

▶Sempre

«Non avrei dubbi, se fossi un dirigente rossonero. Pioli ha vinto uno scudetto guidando una squadra che non era né la favorita né la migliore. Non capisco le critiche che gli sono piovute addosso. Il Milan ha avuto un po’ di alti e bassi, ma è normale».

con Pioli in panchina?

Su Allegri Deciderà la società se tenerlo o no alla Juve. Ma non va dimenticat­o il suo passato

«Calzona ha ridato un gioco, ma il Napoli continua a concedere troppo in difesa»

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Su Pioli Troppe critiche, io fossi un dirigente del Milan non avrei dubbi e lo confermere­i
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