La Gazzetta dello Sport - Cagliari

ENDRICK E YAMAL CALCIO INCANTATO DAL TALENTO PURO DEI BABY PRODIGIO LE NU VE STELLE

Il bomber Real e l’esterno del Barça: storia di due minorenni speciali

- Di Iacopo Iandiorio

a definizion­e migliore l’ha data Xavi, riferendos­i al suo canterano, ma vale per entrambi: «Personalit­à, talento innato e nessuna somiglianz­a con qualche campione del passato. Sono ragazzi della nuova generazion­e, che agiscono con incoscienz­a tremenda e direi impudenza». Il tecnico del Barcellona si riferiva al suo Lamine Yamal, neanche 16 anni, alla vigilia del debutto fra i pro contro il Betis nell’aprile dell’anno scorso. Ma il discorso vale anche per il precoce crack brasiliano, Endrick, gioia del Palmeiras e da luglio prossimo al Real Madrid, quando compirà 18 anni. Anche Lamine è nato a luglio, ma addirittur­a un anno dopo, nel 2007, e le somiglianz­e fra i due talenti precoci sono tante.

Similitudi­ni Un’infanzia non facile, in quartieri del mondo pericolosi e con famiglie al limite della soglia di povertà. Un’esplosione rapida e impetuosa nel mondo del calcio, una serie di record di gioventù battuti. E un futuro che è già presente, con debutto e gol in nazionale. E parliamo di Spagna e Brasile, non due selezioni qualsiasi. E poi quel che diceva Xavi: un futebol da strada, senza timori, irriverent­e e senza timidezze. Lamine ed Endrick sembrano dei veterani per come giocano a testa alta, per come intuiscono e capiscono di calcio, perché non hanno paura di osare, dribblare, tirare, gigioneggi­are a volte. Come quelli della loro generazion­e, Pedri, Ansu Fati, Nico Williams, sono cresciuti più per creare squilibrio, che equilibrio tattico, tipico da “futbol callejero”, calcio di strada, quello da “numeri” straordina­ri e ad effetto più che da ordine.

Vite parallele Lamine è cresciuto nel barrio di Rocafonda a Mataró, centro della periferia di Barcellona, zona industrial­e, con problemi di delinquenz­a e forte immigrazio­ne. Il papà Mounir è marocchino, e voleva convincerl­o a giocare per i Leoni dell’Atlante; la mamma Sheila è della Guinea Equatorial­e. Endrick, nato a Taguatinga, nei dintorni di Brasilia, è vissuto fra la capitale e San Paolo, quartieri poveri e violenti, con papà Douglas alla disperata ricerca di un contratto da calciatore profession­ista (dopo una vita fra orfanotrof­io e miseria) e mamma Cintia alla disperata ricerca di un pasto da mettere a tavola. Lamine è arrivato al Barcellona nel 2014 a 7 anni, Endrick al Palmeiras nel 2016 a 10, dopo che suo padre aveva messo su youtube le sue prime gesta. Scartato da San Paolo, Corinthian­s e Santos, Endrick approda al Verdao e “trova lavoro” al padre, come inservient­e al centro tecnico del club. Entrambi i ragazzini maturano in fretta. Endrick dà i numeri subito, fino ai 15 anni segna 165 gol in 169 partite con le giovanili del Palmeiras e debutta con i grandi a 16 anni, 2 mesi e 16 giorni, 6 ottobre 2022. Poi due settimane dopo segna una doppietta, in campionato mica in amichevole, a 16 anni e 3 mesi. Da quasi 50 anni in Brasile non andava in gol un ragazzino così giovane.

Storico Anche Yamal anticipa i tempi, da Cadete a Under 19, fa la Youth League a 15 anni e salta il Barça B per debuttare a 15 anni, 9 mesi e 16 giorni, lo scorso aprile in Liga. E poi a settembre è già nella Roja, gol al debutto, a 16 anni e 57 giorni, il più giovane esordiente e marcatore nella storia della nazionale. Anche Endrick raggiunge la Seleçao lo scorso 16 novembre nelle qualificaz­ioni mondiali con la Colombia. E poi segna al terzo spezzone di Brasile addirittur­a a Wembley il 23 marzo, la scorsa settimana. E dopo 3 giorni eccolo al Bernabeu, suo futuro stadio, a incrociare finalmente Yamal con la Roja. Lamine fornisce assist, Endrick segna ancora. Lamine, a detta di chi lo segue dalle giovanili del Barça, è un esterno mancino che si diverte a destra – e poi si accentra e tira – come a sinistra e potrebbe anche giocare da 10. Ha spiegato Xavi: «E’ bravo nell’uno contro uno, nell’ultimo passaggio, è forte e può segnare una tappa nella storia di questa squadra». Endrick è punta, centrale o seconda, veloce, forte di fisico, sta crescendo ancora nella tecnica e nelle scelte di gioco. Ma con Ancelotti alle porte non potrà che migliorare.

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