La Gazzetta dello Sport - Cagliari
L’ultimo samurai
«Vincere lo scudetto con Milano e centrare il podio olimpico con il Giappone. Questi due traguardi per diventare uno dei più forti pallavolisti del mondo». Estroso e concreto in campo, deciso e diretto con le parole. Yuki Ishikawa è il samurai di Milano che da domenica sfiderà Perugia nella semifinale tricolore. Il 28enne capitano della nazionale del Sol Levante, nelle cinque gare dei quarti di finale contro Piacenza (serie vinta 3-2) è stato il trascinatore: 93 punti, il migliore tra i giocatori rimasti in corsa. Dopo le esperienze a Modena, Latina, Siena e Padova, nell’estate 2020 è approdato a Milano e per il secondo anno consecutivo l’ha condotta fino alle semifinali. L’anno scorso l’Allianz venne poi sconfitta in cinque partite da Civitanova, quest’anno l’avversario è Perugia, la prossima squadra dello schiacciatore giapponese. Il samurai è all’ultima recita milanese.
Ishikawa, anche quest’anno Milano ha superato lo scoglio dei quarti di finale ribaltando i favori del pronostico. Come avete festeggiato il successo con Piacenza?
«Non c’è tempo. La testa è già a domenica, a gara-1 della semifinale contro Perugia».
▶ ▶Che serie sarà?
«Lunga. Lo dicono i numeri stagionali contro di loro. Due partite di regular season finite al quinto set con un successo per parte, la semifinale di Coppa Italia è finita al tie break con la vittoria della Sir. Siamo pronti».
▶▶i◻petto alla semifinale dell’anno scorso persa con Civitanova, quali errori non dovrete ripetere ora con Perugia?
«Nel 2023 arrivammo molto stanchi alle ultime partite della serie. Ed eravamo avanti 2-1. Ora le scelte a disposizione dell’allenatore sono più ampie. Come schiacciatori non ci siamo solo io e Mergarejo, ma c’è un campione come Kaziyski. E nel ruolo di opposto abbiamo due ottime alternative: Reggers e Dirlic. Ci sono tutti i presupposti per arrivare in finale».
▶ Coach Piazza e il presidente Fusaro: due pilastri di Milano. Ce li descrive?
«Roberto in palestra è un perfezionista e riesce sempre ad accenderci, fuori dal campo rispetta molto la nostra libertà. Lucio è un presidente atipico. Non mette pressione, è sempre sorridente sia che si vinca sia che si perda».
Dall’estate 2014, tranne una breve parentesi nel 2015-2016, ha sempre giocato nel campionato italiano. Cosa le piace del nostro Paese?
▶ «Sono qui perché è il posto ideale per diventare il numero 1. E poi il cibo. Non riesco a rinunciare alla pasta col pomodoro, un piatto classico ma squisito. Però quando cucino a casa non rischio: mi preparo del riso».
▶Meglio del sushi? «Beh, questo no. Non rinnego le mie origini. Ma la pasta viene subito dopo il sushi».
▶ Da quattro anni vive a Milano. Quali sono i suoi posti del cuore?
«Appena posso amo andare in Piazza del Duomo. Fantastico. E poi mi piace la zona dei Navigli. Sono stato anche a San Siro. Ma gli anni scorsi. In questa stagione non ce l’ho fatta ad andare a vedere l’Inter, la squadra che seguo».
▶ Dove ha giocato il suo idolo Nagatomo...
«Già, ma non sono ancora riuscito a conoscerlo. Magari, se salgo sul podio o addirittura se arriva
l’oro ai Giochi, ci riuscirò».
▶ Talenti giapponesi che con sempre più frequenza approdano in Superlega. Nel prossimo campionato a Milano arriverà Otsuka…
«Il nostro movimento è in grande crescita e per compiere il definitivo salto di qualità serve che sempre più giocatori si convincano ad approdare in Europa. È il segreto per far diventare il Giappone una potenza internazionale. Il terzo posto alla Nations League 2023 deve essere un punto di partenza».