La Gazzetta dello Sport - Cagliari
BARRICHELLO vede rosso RUBENS
SICURO «LA FERRARI C’È BATTERE MAX NON È VIETATO» L’ex che vinse il primo GP di Cina: «Il team lavora bene, manca poco»
GP Cina ‘04 Non avrei mai pensato che sarebbe stata la mia ultima vittoria con la rossa
Su Lewis Vedremo l’anno prossimo se la Ferrari ha fatto bene a prendere Hamilton
hanghai vent’anni dopo. Nel 2004 era la gran novità, esotica. Vinse la Ferrari. Vinse Rubens Barrichello. Che ora ricorda: «C’era una gran preoccupazione per il graining. In realtà non ho avuto problemi, andavo come un fulmine. Michael era andato in testa coda in qualifica, quindi io ho fatto la pole, e poi in gara è filato tutto via liscio».
▶La
SF2004 del resto era formidabile. Eppure quella sarebbe stata la fine del ciclo più bello della Ferrari…
«Non avrei mai pensato che sarebbe stata la mia ultima vittoria con la Ferrari. Eppure poi avremmo scoperto che la macchina del 2005 non sarebbe stata così competitiva».
▶Segue sempre la F.1?
«Tanto, e cerco di parlarne il meno possibile pubblicamente. Perché nelle varie traduzioni mi è capitato spesso che si perda il senso di quello che dico. Ma la guardo sempre con animo sereno, sono in completa pace con me stesso e con la mia carriera, il mio passato. Però resto innamoratissimo della velocità. Ho quasi 52 anni e ancora tanta velocità in corpo. Tanta gratitudine per il fatto di poter correre ancora. E non penso minimamente di smettere. Quindi sì, la F.1 la guardo, ma quando posso. La Cina per esempio per noi in Brasile è prima dell’alba, e non potrei alzarmi così presto, perché ho una gara di stock car. Resto sempre un professionista…»
Chi le piace nella F.1 di oggi?
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«La cosa che mi piace di più è il lavoro. Lo scorso anno a inizio stagione la McLaren sembrava quasi l’ultima della griglia, poi pian piano è risalita con un grande lavoro. Queste cose mi esaltano. E mi piace anche guardare e seguire con un certo affetto i piloti più giovani».
▶Fai
«No, ammiro chi fa tutto bene, al massimo. Abbiamo vissuto il periodo di Hamilton imbattibile. Ora siamo nel momento di Verstappen che sembra persino più forte del miglior Hamilton. Questi piloti bisogna solo guardarli col massimo rispetto, perché tutti quei successi non arrivano certo per caso, sono il frutto di un lavoro duro e molto preciso».
il tifo per qualcuno?
▶Come
«Adesso c’è. Manca poco, davvero poco per fare il salto definitivo. E’ difficile, intendiamoci. Ma secondo me ci siamo, e non è solo una questione di risultati. Per esperienza dico che le squadre migliori sono quelle in cui non ci si incaponisce a parlare di un problema specifico che poi diventa quasi un alibi. E’ bravo chi guarda all’insieme e i problemi
vede la Ferrari?
li risolve. Ecco, la Ferrari di oggi mi sembra quel tipo di squadra. E infatti migliora ogni giorno».
▶Chi le somiglia tra i piloti di oggi?
«Non li conosco abbastanza per poterlo dire. A me piaceva essere il primo ad arrivare in pista e l’ultimo ad andare via, se oggi c’è uno così allora mi somiglia».
Della F.1 mi piace l’etica del lavoro Seguo con affetto i piloti più giovani
▶C’è
qualcosa che non le piace della Formula 1 di oggi?
«No. Vedo che stanno provando tante cose per migliorare lo show, per aumentare il numero dei sorpassi, e credo che vada bene così. Mi piace».
Ha fatto bene la Ferrari a prendere Hamilton per il 2025?
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«Vedremo l’anno prossimo».
▶Me◻i fa un podcast ha rilanciato sue dichiarazioni sugli equilibri di squadra con Schumacher. Si è detto che lei avrebbe lamentato un trattamento di favore, troppo sbilanciato, a favore di Michael…
«Questa è la ragione per cui non mi piace parlare tanto, perché spesso le traduzioni sono approssimative. Un giorno parleremo di Schumacher, adesso non sarebbe giusto».
▶ Se potesse scegliersi una macchina per correre nella F.1 di oggi sceglierebbe…
«Lo ripeto: mi piace lavorare. Se mi danno una Ferrari di quest’anno io sto lì tutto il giorno per farla funzionare nel miglior modo possibile».
▶Ma veniamo alla sua carriera attuale…
«Questo weekend corriamo a Interlagos, nelle stock car. Mio figlio Eduardo è il mio compagno di squadra, ed è una gioia immensa. Lui è molto forte, e se io riesco a tenere il suo ritmo, a lottare con lui, vuol dire che le cose vanno molto bene».
▶Corre perché ha la possibilità di farlo con suo figlio, o correrebbe in ogni caso?
«Mi sono qualificato per il mondiale kart... È che sono matto. I miei amici dicono che quando morirò mi apriranno la testa per vedere se dentro c’è qualcosa di più o qualcosa di meno. Correre mi piace tantissimo...».
Lei che pensa, qualcosa di più o qualcosa di meno?
«Delle volte in più, delle volte in meno. Veramente la gioia di correre è ancora più grande di prima. Faccio il campionato stock car, che sono 12 fine settimana, e quello di endurance Porsche Cup. Sono 3 gare in cui corro con un gentleman driver, e dove i miei figli, Eduardo e Fernando, sono compagni. L’idea è fare un team tutti e tre insieme per Le Mans, per Daytona. Ci stiamo lavorando, stiamo parlando con tutti, anche con Ferrari. Sarebbe un sogno».