La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Brambilla rettrice alla Statale di Milano È la prima donna
Dopo cento anni cade un altro muro Resterà in carica fino al 2030 «Così vincono pure le studentesse»
Cade un altro piccolo muro. La Statale di Milano, per la prima volta, ha una donna al comando: Marina Marzia Brambilla è stata eletta al ballottaggio con 1.652 voti, a fronte dei 645 ottenuti dall’altro candidato Luca Solari (265 le schede bianche, si era ritirato Gian Luigi Gatta), e sarà in carica dal primo ottobre per sei anni, prendendo il posto di Elio Franzini. «Ci sono voluti cento anni, ma ce l’abbiamo fatta», la gioia della nuova rettrice che ha ricevuto un’infinità di messaggi di congratulazioni ed è protagonista appunto di un evento storico. Ancor più significativo se si considera che, adesso, tutti e tre gli atenei pubblici del capoluogo lombardo sono guidati da donne (l’Università degli Studi è la più grande, alla Bicocca c’è Giovanna Iannantuoni, al Politecnico Donatella Sciuto). In Italia ce ne sono altre dieci (quindi in totale 13 su 85: il gender gap resta, eccome).
Gli scenari
Brambilla, 50 anni, professoressa di Linguistica tedesca, dal 2018 pro-rettrice con delega ai servizi per la didattica degli studenti, dopo la proclamazione ha toccato mille temi: «Deve rappresentare una vittoria anche per le colleghe, le ricercatrici, le studentesse e per chi in questi anni ha preparato la strada con impegno quotidiano. Sappiano che questo passato che abbiamo ereditato ha dei confini che andremo a riscrivere e che saranno diversi. Anche grazie a questo risultato, da oggi in poi non sarà più un’eccezione poter contribuire ai vertici delle istituzioni con il nostro lavoro. Ci aspettano sei anni complessi, caratterizzati da transizione ambientale e digitale, probabilmente anche da crisi e guerre, ma ci impegneremo al massimo». Tra i punti del suo programma «creare infrastrutture e consolidare i poli di medicina con il territorio». Dovrà pure condurre la Statale verso Campus Mind (dal 2026 le facoltà scientifiche si sposteranno nel nuovo polo dove un tempo c’era l’Expo) e valorizzare la ricerca scientifica. È un’investitura che cade in un periodo molto complicato a proposito dei rapporti tra movimenti studenteschi e vertici universitari. Brambilla non si è sottratta: «Ci sono già stati alcuni incontri di approfondimento sulla situazione del conflitto israelo-palestinese e ce ne saranno altri. Tutto, naturalmente, si deve mantenere nell’ambito di una discussione che non sfoci nella violenza, ma noi andremo avanti a mantenere forte quello che è il ruolo degli atenei: un ruolo di luoghi liberi e di discussione».