La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Carlitos travolgente sorriso ritrovato «Ottime sensazioni»
Dopo i guai al braccio destro, Carlos torna e convince spingendo meno con il dritto Italiani: vince solo la Paolini
Carlos Alcaraz c’è, gli italiani un po’ meno. Il murciano è tornato in campo dopo quasi un mese di assenza e ha polverizzato il russo oggi kazako Aleksander Shevchenko: 6-2 6-1 in 68 minuti, appena quattro in più rispetto a quelli di cui ha avuto bisogno Rafa Nadal il giorno prima per rimandare a scuola il sedicenne americano Darwin Blanch. I due guerrieri feriti della Spagna sono partiti a razzo.
Lungo stop
Fermo dalla sconfitta a Miami nei quarti con Dimitrov, primo campanello d’allarme dei problemi all’avambraccio destro che poi l’hanno costretto a rinunciare a Montecarlo e Barcellona, ieri Carlitos è uscito dal campo assai felice. «La decisione finale di giocare qui l’ho presa solo giovedì, dopo aver disputato un set in allenamento con Medvedev – ha detto –. Sono arrivato a Madrid senza tennis e senza certezze. Dalla domenica precedente, quando ho rinunciato a Barcellona facendo tre passi indietro a livello fisico, e fino a questo lunedì, non ho toccato la racchetta. Sono sceso in campo senza sapere come avrebbe reagito l’avambraccio e devo dire che le sensazioni sono state ottime, sono molto felice». Alcaraz, in quello che alla fine si è rivelato un allenamento competitivo con Shevchenko, ha variato il suo gioco: meno peso sul dritto, grande spazio al rovescio.
La cosa gli ha tolto di mezzo il dolore e gli ha regalato diverse gioie, condivise col pubblico che due volte si è messo a fare la “ola”: «Col rovescio è andata davvero molto bene, e per quanto riguarda il dritto il fatto di non forzarlo mi ha permesso di giocare più rilassato, e la cosa mi è piaciuta. Io tendo a caricarlo eccessivamente: oggi ho tirato meno forte per proteggere l’avambraccio, ma non escludo che possa proseguire su questa strada». Carlos ha protetto l’arto ferito solo con uno scaldamuscoli: «Sinceramente non so a cosa serva questa fasciatura: il fisioterapista mi dice di usarla e visto che la mia fiducia nei suoi confronti è totale me la metto e basta, senza fare domande. E no, non sono scaramantico: se non servirà più la toglierò. Mi era già capitato a Wimbledon». Alcaraz ha rimediato la 22a vittoria di fila sulla terra della sua nazione, e a Madrid ha un record assurdo: 13-1, con l’unica sconfitta arrivata nel 2021 con Rafa Nadal. Poi due trionfi consecutivi. Carlos aveva detto che era qui per giocare 3-4 partite, ma le cose potrebbero cambiare, l’umore è in netta risalita: «Oggi mi sono sentito molto comodo. E poi c’è un’altra cosa: a me l’altura fa bene. Da piccolo ho giocato tanti tornei qui a Madrid e sono abituato, mi trovo benissimo». Jannik Sinner è avvisato: l’ex numero 1 e famelico padrone di casa sta ritrovando se stesso.
Gli italiani Alcaraz domani affronterà il brasiliano Thiago Seyboth Wild che ieri si è liberato senza grandi problemi di Musetti con un doppio 6-4. Lorenzo è alla terza sconfitta consecutiva, con appena due successi nelle ultime 7. Prima di lui era caduta Lucia Bronzetti, contro la Rybakina, mentre Jasmine Paolini non ha avuto problemi ad eliminare l’andorrana Jimenez Kasintseva in un’ora esatta di gioco concedendole solo un game. Nel pomeriggio è uscito anche Luciano Darderi dopo una grande battaglia con Taylor Fritz (13). L’azzurro ha concesso appena un punto al quotato avversario in cinque dei sei turni di servizio del primo set, poi però purtroppo si è contratto nel tie-break, perso 7-1. Nel secondo tre break consecutivi, due a favore di Fritz, hanno portato al 6-4 finale. Peccato, perché il tennista di origini argentine ha lottato come un leone mostrando grandi progressi.