La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Psg, turnover esagerato e festa ancora rinviata Il Le Havre ne approfitta

Mbappé solo nella ripresa: da 1-3 a 3-3 ma non basta per vincere il campionato

- Di Alessandro Grandesso

Il dodicesimo titolo arriverà, prima o poi. Magari già stasera, in realtà, se il Monaco non vincesse a Lione. Resta il fatto che ieri il Psg ha sprecato l’occasione per festeggiar­e con il suo pubblico, pareggiand­o in rimonta con il modesto Le Havre che lotta per non retroceder­e. Una mezza figuraccia. Dietro al passo falso, c’è pure la scelta di Luis Enrique di rinunciare a troppi titolari, in vista delle semifinali di Champions League, da mercoledì in casa del Borussia Dortmund. Così Mbappé è partito dalla panchina e in tribuna sono saliti i vari Hernandez, Mendes e Ruiz. Con Donnarumma. Al posto del portiere azzurro, Navas principale indiziato su due dei tre gol degli ospiti che hanno guadagnato un punto con Operi, Ayew e Touré su rigore, corretti da Barcola, Hakimi e Ramos.

Cambi Ma dietro al pareggio c’è anche l’idea di Luis Enrique di preparare il Psg a un futuro, ormai prossimo, senza Mbappé. Ha cominciato presto, il tecnico spagnolo: già da febbraio, quando l’attaccante ha confermato di non voler rimanere oltre la scadenza del contratto a giugno, per trasferirs­i al Real Madrid. Da un punto di vista mentale, non è stata una stagione facile per il numero 7, che tra l’altro Luis Enrique ha progressiv­amente sloggiato dalla fascia sinistra di predilezio­ne, per costringer­lo a occupare il ruolo meno apprezzato di punta centrale, seppure con molta libertà di movimento. Un cambio tattico che non ne ha intaccato le doti di marcatore. I gol sono 43 in 44 presenze, compresa quella di ieri, ma a part-time e a secco.

Corso Lucho così si è complicato la vita. Il Psg infatti è partito con spirito blando, magari dando per scontato il successo, favorendo così la sete di salvezza degli ospiti passati in vantaggio già al 19’ con un diagonale di Operi, che ha evidenziat­o tutti i limiti del 37enne Navas, lento a distenders­i. La squadra di casa ha reagito nel giro di 10 minuti, ottenendo il pareggio con il 21enne Barcola su assist del 18enne Zaire-Emery, due su cui il Psg intende costruire. In particolar­e sul secondo, appena rinnovato fino al 2029 e considerat­o il simbolo del nuovo corso, senza più stelle capriccios­e alla Messi e Neymar, ma con giovani rampanti, pronti a tutto per la maglia.

Regalo

Il tutto in nome del piano di gioco di Luis Enrique basato su possesso, pressing, difesa collettiva e zero privilegi. Anche Mbappé dunque che non ha più la garanzia del posto fisso. Ieri però quando è sceso in campo nella ripresa c’ha provato in tutti i modi per cambiare il corso della gara. Non è arrivato il gol, ma si è sentita subito la sua presenza in campo. Anche se il Le Havre era già avanti grazie al raddoppio di Ayew, a passeggio in area prima di scaricare il sinistro alle spalle dell’incerto Navas (38’). E al 16’ della ripresa la banda di Elsner si è pure portata sul 3-1 con il rigore trasformat­o da Touré, per fallo di Pereira. Hakimi prima (33’) e Ramos nel recupero (50’) hanno almeno evitato la sconfitta per il Psg. Quindi tocca al Monaco, stasera, decidere se fare un prezioso regalo o meno agli avversari parigini.

 ?? AFP ?? Delusione La disperazio­ne di Kylian Mbappé per il pari con il Le Havre che ha impedito al Psg di vincere il dodicesimo titolo
AFP Delusione La disperazio­ne di Kylian Mbappé per il pari con il Le Havre che ha impedito al Psg di vincere il dodicesimo titolo

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